05/11/2010

Circo mediatico e paranoie complottiste

Mi hanno riportato lo svolgimento della recente trasmissione di edu-tainment organizzata in prima serata da una delle ‘menti sottili’ dell’intellighenzia ‘de sinistra’ e relativa ai ‘complotti mondiali’ che governano gli sviluppi della storia nel mondo ‘Occidentale’.

Si tratta di innocue manifestazioni del consumismo televisivo organizzate per aumentare il ritorno sugli investimenti industriali necessari a conservare competitività tra testate mediatiche. Manifestazioni che tuttavia rischiano di sollecitare le menti più labili ed i soggetti più suggestionabili a assumere atteggiamenti e comportamenti paranoici che possono riverberarsi sulla corretta conduzione della lotta politica in Italia.

Il fatto che abbiano accettato di partecipare alla trasmissione (possibilmente per legittime ragioni di visibilità e di retribuzione personale) personaggi gratificati dalla critica di una credibilità scientifica e morale aumenta il rischio che questo tipo di argomenti possa degenerare in vere e proprie cacce alle streghe. Come ci insegna la storia ‘Occidentale’ con sbocchi drammatici o tragici a spese delle comunità più facilmente classificabili di cui la elite sociale ebraica rappresenta il soggetto emblematico.

Pecca di intelligenza chi minimizza il rischio delle conseguenze del sospetto complottista su una pubblica opinione sommariamente informata o perfino maliziosamente suggestionata ad appassionarsi a questi temi che colpiscono trasversalmente tutti i circoli culturali e religiosi più dediti all’approfondimento di tematiche tradizionali che altrimenti sarebbero a rischio di cadere nell’oblio.

I circoli più elitari sono quelli che trattano lo studio esoterico delle conoscenze sul piano secolare o religioso e la relativa adozione di comportamenti in coerenza con gli ‘insegnamenti’ che emergono da quella lettura delle conoscenze tramandate in ogni campo.

Gli astrologhi fino alle soglie dell’‘800 erano spesso le stesse persone che curavano i modelli rappresentativi dell’astronomia (Newton e Leibnitz tra gli altri). L’esoterismo è la chiave della lettura delle ‘proiezioni’ che la psiche manifesta nei sogni, una lettura che ha generato la formulazione scientifica di Freud e le intuizioni di Jung solo all’alba delle suggestioni che riescono a trasmettere sulla creatività scientifica degli psicologhi. Per non parlare delle sette che coltivano la spiritualità a fini di miglioramento culturale e della trascendenza dei propri limiti individuali sia sul piano secolare sia su quello religioso. Sette che coltivano l’esoterismo nelle sue più diverse forme (cabala, alchimia, ermetismo, sufismo, taoismo, teosofia) di cui è ricca la tradizione.

Che le sette siano chiuse in circoli esclusivi anche se aperti all’adesione di nuovi adepti tramite processi e rituali iniziatici è naturale e non contrasta colla libertà di espressione e di religione che caratterizza la civiltà ‘Occidentale’. Pretendere che le sette operino in piena luce manifestando le loro pratiche culturali a chiunque voglia superare i sospetti suggeriti dalla propria e altrui paranoia non sembra compatibile con i percorsi individuali ed intimi che ciascuno deve costruire nell’applicazione comunitaria delle specifiche pratiche scelte per elevare la propria spiritualità.

Orbene alla ‘colta’ riunione tra le citate ‘menti sottili’ figuravano anche taluni rappresentanti delle maggiori sette tradizionaliste esistenti nella civiltà ‘Occidentale’ e studiosi delle pratiche misteriche che caratterizzano ogni setta esoterica.

Le sette esoteriche secolari sono molte - come la Massoneria - e sono aperte alla partecipazione di credenti di ogni religione purché siano credenti in una religione. Purché cioè non abbiano l’arroganza ‘stupida’ propria di chi – l’ateo - nega l’Essere Supremo. Chiunque pratichi la via alla trascendenza dei propri limiti spirituali tramite speculazioni culturali ed attualizzazioni pratiche, non può essere uno ‘stupido ateo’ (come afferma Anderson il fondatore della Massoneria speculativa di oggi) benché possa coltivare la sua devozione tramite le pratiche religiose proprie della sua cultura e tradizione.

L’ipotesi base delle pratiche esoteriche infatti è che l’uomo sia dotato di pari dignità e motivazioni spirituali e possa migliorare solo praticando la crescita delle proprie conoscenze senza esclusione di campi – scientifici o esoterici – purché operi in piena disponibilità sociale (fratellanza). La crescita exoterica è aperta a tutti ed ha luogo tramite studio delle discipline ‘scientifiche’ nei programmi d’istruzione accademica. La crescita esoterica invece cura la maturazione intima e non-trasferibile che ciascuno coltiva secondo i propri carismi rileggendo la cultura tramandata in ogni suo aspetto filosofico (dalla matematica, alla religione, alla poesia, alle arti) in chiave di reinterpretazione personale dei ‘messaggi nascosti’ che ciascuno deve riuscire a trovare.

La considerazione di fondo (di cui Freud ci ha spiegato i meccanismi) è che esistano piani della conoscenza che son stati inconsciamente ‘proiettati’ dai sapienti che ci hanno tramandato le loro opere. Esse contengono messaggi consapevoli che formano la materia di studio delle discipline scientifiche esoteriche ma, al di la di tali contenuti ne esistono inevitabilmente altri frutto delle più intime e inconsce ‘proiezioni’ della psiche dei sapienti stessi. Questa seconda categoria di messaggi può produrre suggestioni fertili di crescita spirituale in chi ne riesce a penetrare il significato tramite rilettura secondo le pratiche culturali delle scienze esoteriche.

È ciò che le religioni monoteiste dicono come ‘storia della rivelazione’ che costruisce il ‘disegno intelligente’ della crescita dell’umanità lungo un percorso che trascenda i suoi limiti dai più materiali ai più spirituali.

Eliminando gli spigoli della pietra grezza e non il Grande Architetto dell’Universo.

Si è ascoltato invece il rappresentante della più nota (non la più importante) delle sette esoteriche che esista in ‘Occidente’ affermare che “un cattolico non può essere libero massone” in quanto essere libero dovrebbe essere incompatibile con l’accettazione di dogmi religiosi.

È naturalmente un’affermazione irragionevole sotto ogni punto di vista che è stata formulata da un vero e proprio ‘apprendista’ appena iniziato ai lavori di loggia. Infatti ogni religione formula dogmi anche se in modi più o meno espliciti e formalizzati come è in uso nella Chiesa Cattolica sarebbero quindi ammessi in loggia solamente gli ‘stupidi atei’; cosa incoerente con la tradizione della costituzione di Anderson ma anche con la tradizione mistica dei Templari di Bernardo da Chiaravalle o con i medievali costruttori dei templi.

Inoltre l’affermazione sembra irragionevole anche sotto il profilo della tolleranza nei confronti del diverso che pratica percorsi spirituali secondo tradizioni culturali peculiari della sua etnia di cui la religione è una delle pietre miliari passibile anch’essa di attraversare un percorso di sublimazione di valori e conoscenze.

Inoltre l’irragionevolezza risiede proprio nell’esclusione a-priori dell’esistenza di un Ente Trascendente che ispiri provvidenzialmente la costruzione dell’ordine imperfetto cui coopera la civiltà ‘Occidentale’ (mono-teista) pur coi suoi conflitti, esclusioni, errori e drammi che solo il Grande Architetto riesce a mantenere in linea col Suo disegno intelligente nella Sua costante erogazione di Luce seppure mistericamente celata.

Infine escludere i dogmi come fossero demoni maligni invece di messaggi misterici è totalmente incoerente ed irragionevole alla luce stessa della tolleranza e apertura del massone al diverso. Anche i dogmi celano messaggi inconsci ma suggestivi di cui merita fare tesoro per una completa maturazione spirituale. Ciò è proprio di tutte le sette esoteriche sia secolari che religiose. Anche i gesuiti o l’opus dei o i domenicani hanno da sempre riflettuto sui dogmi che la tradizione misterica ha tramandato ricevendone suggestioni di crescita spirituale come ogni apparente spigolo della pietra grezza viene utilizzato proficuamente dal vero Maestro d’Arte per levigare la sua pietra spirituale togliendole le asperità generate solo dall’arroganza e dal rifiuto pre-concetto di ogni limite individuale. Ognuno ha il suo guru e deve praticare l’umiltà del superamento del limite vissuto come ostacolo invece che come esercizio utile per la trascendenza del proprio orgoglio.

Infine occorre sottolineare anche l’irragionevolezza dell’affermazione di fronte ad un’audience di potenziali nuovi adepti, quasi tutti credenti e in maggioranza cattolici. Nessun responsabile rappresentante d’una setta esoterica come la massoneria saprebbe inibire l’interesse dei potenziali apprendisti che certamente figurano tra gli ascoltatori di programmi commerciali e mercificati come quello in questione, che tuttavia offrono la opportunità di stimolare interesse per la via iniziatica anche in chi dovesse esservi predisposto. Un vero e proprio auto-gol di proselitismo esoterico.