Visco
Robespierre
Di
Carlo Pelanda (21-8-2006)
Il Prof.
Vincenzo Visco è criticabile, prima di tutto, sul
piano scientifico.
La Scienza
delle finanze cerca i mezzi e le politiche per far funzionare realisticamente
un contratto fiscale nazionale. Nelle misure adottate e progettate da Visco
sia di aumento delle tasse sia di polizia non c’è
nulla di realistico. Distorceranno l’economia deprimendo il Pil
ed incentiveranno nuovamente l’evasione ed elusione
di massa. La critica tecnica a Visco è di adottare una
ideologia delle finanze e non una scienza. Quella morale è di tentare di
realizzare misure irrealistiche aumentando il grado di violenza, fino ai limiti
della violazione dello Stato di diritto. Ciò lo
rende figura simile ad un Robespierre portatore di un Terrore fiscale che oltre
a danneggiare l’economia potrà destabilizzare la
società. Sono critiche pesantissime che qui argomenterò.
Prima
quella tecnica.
La Teoria
del controllo (Ashby, 1956) mostra con chiarezza
che la varietà delle procedure di controllo deve essere pari a quella delle
possibili violazioni. Visco sa benissimo che il ceto
medio produttivo tartassato sarà più incentivato ad evadere le tasse. Per
questo ha pensato di aumentare la varietà dei controlli e la loro vastità. Ci
potrà riuscire? Le transazioni bancarie saranno tutte rese tracciabili. Per
rinforzare tale misura ha vietato i pagamenti in
denaro liquido in modo che possano essere registrati in forma di assegni, carte
di credito/debito, ecc. Ha attivato un sistema tecnologico dove tutti questi
dati saranno riportati su schede personali. In sintesi,
ritiene che la capacità di schedatura totale, preventiva e continua sia uno
strumento adeguato per far pagare tutte le tasse, aumentarle, e dissuadere
l’evasione. Errore clamoroso. Qualsiasi
ricercatore, con un semplice calcolo, può mostrare che la varietà delle elusioni
possibili resta molto maggiore di quella dei controlli. Non solo in
teoria, ma osservando cosa sta succedendo nella realtà: molto capitale sta
migrando all’estero, i titoli tassabili dallo Stato vengono
convertiti e santuarizzati, c’è un mercato
crescente delle transazioni con liquidità in nero, ecc. Quindi la misura
certamente fallirà, riducendo il potenziale di gettito per lo Stato. Ma
ridurrà anche la crescita del Pil mantenendolo
sotto il suo potenziale teorico. Non solo per l’aumento
del nero, ma per il maggiore vantaggio dei soggetti economici ad evitare di
apparire sulle schede della polizia fiscale come ricchi e per paura. Meno
investimenti, meno acquisti in Italia, ecc. In sintesi, il controllo non
funzionerà ed avrà effetti distorcenti.
La
critica politica e morale è quella di ripristinare una visione
classista/conflittuale contro quella interclassista/integratrice.
L’evidenza mostra che Visco sta vessando e punendo
preventivamente il ceto medio produttivo così definendolo come classe sociale
nemica. A parte l’imprudenza sul piano economico di demonizzare chi crea
ricchezza – imprenditori, commercianti, artigiani, professionisti -
è inaccettabile una
politica che contrapponga classi e lo Stato ad una classe. Togliatti
e Berlinguer la evitarono attentamente. Chi è Visco,
nel sistema post-comunista, da permettersi di rischiare una guerra civile? Perché
di questo si tratta. Lui pensa che il suo sistema di controlli possa
funzionare. Se fosse così la classe media produttiva
sarebbe espropriata da un sistema fiscale che non riconosce i costi nascosti ed
il prezzo del rischio imprenditoriale, messa in carcere, tenuta sotto il
Terrore. Ovviamente si ribellerebbe. Fortuna vuole che il sistema di Visco
non funzionerà e la classe media avrà uno spazio di ribellione fiscale privata
che eviterà quella di massa. Ma il punto è che questo uomo
sta facendo una politica di guerra civile senza esitazioni che comunque
spaventerà ed indignerà – giustamente - la classe sociale che produce la
ricchezza della nazione inducendo una reazione simmetricamente violenta. Qui non
è più questione di destra o sinistra, ma di evitare un conflitto. Vedremo come
riuscirci, per intanto risulti chiara la critica a Visco
e motivata la richiesta di sua rimozione.
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