FUTURIZZAZIONE E MOVIMENTI FUTURIZZANTI
 
Inizio la collaborazione a  questo sito futurizzante  con la speranza di apportare un contributo alla importante azione del Professor  Carlo Pelanda intorno alla tecnologia, alle scienze, al pensiero razionale che aiutano ed aiuteranno l’uomo a trascendere la sua condizione umana per migliorare la sua qualità della vita.
A tale proposito, ormai da molto tempo esistono, soprattutto negli USA, movimenti che cercano di propugnare tale visione della vita .La Scienza e la Tecnologia come strumenti utili per far progredire l’umanità.
Questi movimenti come l’’estropianesimo’ (divenuto poi ‘transumanesimo’) del filoso inglese  Max More hanno avuto un ruolo molto positivo nel proporre  e predisporre un “clima culturale”, un humus fecondo  su cui far crescere questa visione futurizzante del mondo.
More, infatti, fondò il suo “Extropy Institute” nel 1991 iniziando a parlare di crionica, terapie anti - invecchiamento, mind – uploading (cioè il trasferimento della coscienza su supporto elettronico).
Partito da posizioni ultra liberiste il suo pensiero poi si è successivamente modificato nel corso del tempo e alla fine si è abbastanza conformato a quello dominante negli USA della WTA (World Transhumanist Association) che è sostanzialmente un’organizzazione che sta divenendo sempre più spostata a “sinistra” nella sua critica al capitalismo ed al liberalismo economico, tendendo ad “terzomondismo” di maniera.
E l’Italia?
Non potevano mancare gli epigoni che superano il maestro.
E così dal 2004 è nata in Italia l’AIT, Associazione Italiana Transumanisti diretta da un sociologo, Riccardo Campa, di una poco nota Università polacca, che ha voluto imprimere ancor di più una accelerazione verso una totale politicizzazione della struttura che ora risulta formata da persone coptate e non regolarmente elette e che ha anche, pensate un po’, una sorta di “polizia” interna, l’ “Epistepo”  che vigila sul “credo” “tecno –estremista” dei partecipanti; chi sgarra dalla “retta via” del “credo ufficiale” viene  dapprima imbavagliato elettronicamente e poi espulso dalla associazione, alla faccia della tanto sbandierata democraticità del gruppo.
Le velleità del sociologo polacco si spingono fino a voler costruire un fantomatico partito transumanista italiano di cui, lui sarebbe naturalmente il leader naturale a vita e, magari, post mortem, magari utilizzando qualche tecnica criogenica, alla maniera delle mummie dei leader del socialismo reale.
Ora, al di là dello scherzo, noi crediamo che la futurizzazione sia qualcosa di estremamente serio e che non debba essere eccessivamente pasticciata con la politica da apprendisti stregoni che vogliono entrare nella politica stessa dalla porta di servizio, non essendo stati capaci di entrare dalla porta principale.
Noi riteniamo che un movimento futurizzante debba ispirarsi alla economia di mercato, alla libertà, alla possibilità di esprimere pareri diversi e che debba contribuire concretamente a creare quelle condizioni per una vera società nuova, maestosamente proiettata verso un futuro di benessere e prosperità.
Il capitalismo è il motore propulsivo per il benessere e lo sviluppo di una società moderna e avanzata.
Solo generando “valore aggiunto” e denaro per gli investimenti si avrà quella forza d’urto necessaria ad innescare il traguardo della “singolarità tecnologica”, quel punto cioè dello sviluppo della società in cui la crescita tecnologica diverrà esponenziale ed irreversibile.
Per questo vogliamo parlare più di tecnologia e meno di politica, più di scienza e meno di “polizia repressiva”.
Noi desideriamo rispettare la libertà e la volontà di costruire di tutti e non vogliamo essere irreggimentati in una setta semiclandestina.
Questa è stata e sarà sempre di più la funzione di  un sito futurizzante o, meglio ancora, di una Associazione Nazionale Futurizzante che abbia un compito propulsivo e propulsore nello sviluppo di un capitalismo pronto a fronteggiare le grandi sfide tecnologiche e che sia base di un aumento per il benessere della società tutta.
Siamo dunque sinceramente preoccupati per quello che accade nel piccolo mondo d’avanguardia tecnologica in Italia; occorre dunque che, anche in questo campo, le forze sane e veramente liberali, si facciano propugnatrici di quel cambiamento decisivo che sta relegando l’Italia nei posti più bassi degli indici di sviluppo tecnologico mondiale.
Giuseppe Vatinno