15/03/2010

 

Sig.Pelanda,
Rif: Suo Essay su Libero Mercato 16 marzo
Ho letto con interesse il di Lei essay su Libero Mercato principalmente centrato sui ''problemi'' germanici.
Se mi permette, credo sia l'ora della verità poiché il PENSIERO UNICO della favola dell'Euro ci ha già divertito ed ora è il momento di uscirne.
I Motivi:
E' evidente che l'Euro senza una unità politica dietro, o quantomeno unità economica( come dice l'ottimo Jacques Délors) è pura utopia che ora è alle corde poiché il mercato non perdona errori.(vedasi Repubblica di ieri o di ieri l'altro;non ricordo bene in cui DELORS parla molto chiaro)
E' evidente anche quanto dice il Prof:Dani Rodrik della Kennedy School di Harward che ''c'è un'arte nel gioco monetario''(vedasiIL Sole24ore 9.9.2007 che sostiene che una moneta flessibile(cioè svalutabile) è lo strumento necessario ai paesi che crescono).
E' evidente quanto Rampini scrisse del FMI che ha prestato ai paesi in via di sviluppo e che ora,grazie alla moneta nazionale, sono cresciuti ed hanno restituito il prestito al FMI che ora non ha più clienti(salvo la Turchia) e che deve vendere l'oro per avere un po' di liquidità per mandare avanti la baracca.
E' evidente anche che è pura accademia ideologica perditempo quella di cercare affannosamente un fondo che rimedi ai gusti dell'Euro come nel caso Grecia. Questi sono lavori da pool di banche(casomai) che c'entra invocare il FMI o creare altri mostri? Qui non siamo all'università a teorizzare le tesi neoclassiche perditempo ed il Keynesismo demenziale se immesso negli scenari odierni.
BISOGNA GUARDARE SOLO AI FATTI:
Nihil novi sub soli. Abbiamo avuto il SERPENTE MONETARIO e l'ECU che altro non erano che l'Euro ante litteram. Ne siamo usciti(insieme alla volpe Britannica) senza tanti patemi d'animo ed abbiamo ripreso la nostra attività con la LIRA che,nonostante sia stata artificialmente difesa senza nessuna motivazione tecnica se non quella trombonistica di parapatriottismo di maniera BRUCIANDO NEL 1992 INUTILMENTE SUL MERCATO VALUTARIO 75.000 miliardi(miliardi NON MILIONI) di Lire di allora, funzionò benissimo seguendo l'andazzo del mercato delle divise(speculazione compresa poiché la speculazione è un mestiere come un altro)e si deprezzò in maniera tale da favorire le esportazioni e fare girare la macchina dell'economia. La favola che le svalutazioni competitive SIANO un male assoluto è una bestemmia liberistica ed un falso segnale alla gente disoccupata di oggi. L'Euro stesso è una bestemmia del libero mercato poiché esso è stato stampato solo per favorire la Germania AD UNA PARITA'  ERRATA VOLUTAMENTE E FATTA IN LABORATORIO  VERSO LA LIRA. TECNICAMENTE PARLANDO,POI,non puo' esistere che ci sia una moneta unica in paesi eterogenei economicamente,fiscalmente,politicamente,culturalmente come l'accozzaglia europeista che ci RITROVIAMO ADESSO.
L'Euro è come,nel costruire una casa,si incominciasse dalla bandierina da mettere sulla piccionaia della mansarda anziché dalle fondamenta(l'unione politica o economica).
Se siamo usciti dal serpentone, possiamo uscire dall'Euro ed iniziare autonoma politica produttiva ed esportativa. Qui con la BCE che ha difeso a spada tratta la lotta all'inflazione poiché guidata con criteri germanici(memori della demenziale iperinflazione di Weimar che è la loro ossessione),rischiamo di avere inflazione ZERO solo perché si è già uccisa l'economia. Che l'economia sia fortemente ferita sono i fatti a dimostralo.La Germania volle l'Italia nell'EURO solo perché la Confindustria tedesca temeva la nostra concorrenza nell'esportazione. Allora a testa bassa,certamente per leggerezza valutativa,entrammo nel giro.
Con l'Euro raddoppiato sia nel mercato domestico che nella parità con il Dollaro, il nostro mondo produttivo si è INGRIPPATO; non ha più ordinativi, ferma la produzione,dilagano i licenziamenti. Bel programma dal 1997 ad oggi!!! Meglio morti che con l'inflazione? NO!! Meglio un po' di inflazione che fa girare il motore e che risolve tutti i problemi monetari trascinado per simpatia anche quelli economici.Demonizzare la SANA INFLAZIONE è andare contro le idee di Luigi Einaudi che ne sapeva molto più di questi soloni moderni.
Quindi la Germania,la Francia, la Spagna ecc. corrano da sole. Io non ci sto a mantenere la pletora europea che legifera sui cetrioli,che ha tolto potere alla nostra banca centrale, che ci scippa il vino l'olio,il latte,il turismo. Preferisco trattare direttamente con USA,RUSSIA, CINA,INDIA anziché tramite un'Europa che è una nuvola inconsistente dal lato pratico.
Io indico anche alcune soluzioni che sono controcorrente(talvolta) ma che sono dettate dalla pratica svolta da me sul campo per circa 50 anni. Ho imparato molto dai fatti e niente dai professori.
Se ha voglia di leggere, mi farà piacere e mi farà piacere conoscere le Sue CONTRODEDUZIONI su quanto scrivo(PREFERIBILMENTE BASATE SU DATI CONCRETI E NON SUL PENSIERO ACCADEMICO CORRENTE). PERALTRO QUANDO SI SCRIVE SUI GIORNALI BISOGNA AVERE ANCHE LA PAZIENZA DI ASCOLTARE LE OPINIONI DEI LETTORI. Veda sotto:
 USCITA DALLA CRISI
Darò la ''ricetta ''verso la fine di questo scritto.Sono però necessarie le premesse sottostanti(che vanno lette attentamente per comprendere il finale)
Si puo' tentare di uscire dalla crisi appoggiandoci sulle nostre risorse(anche agricole,come vedremo di seguito) poiché ricorrere all'aiuto europeo è pura immaginazione; l'Europa è un ectoplasma artificiale che osteggia la nostra agricoltura,banalizza i vini,ci rema contro sempre e comunque.
Questa Europa ha tradito le nostre radici Cristiane(infatti i Cristiani,anche a causa di questo lassismo, sono ora perseguitati in Sudan, Egitto,Indonesia,India ecc.,proprio perché l'Europa è vigliacca e non li difende rinnegando se stessa).
Questa Europa ha tradito i grandi padri fondatori: De Gasperi,Adenauer,Schumann,Délors che volevano un' Europa politicamente unita; invece questi quattro ''soloni'', in salotti riservati, hanno inventato solo un pezzo di carta(l'Euro) che scricchiola da ogni dove e la cui rivalutazione(il Dollaro si è vendicato) inibisce ed ostacola le esportazioni dell'eurozona e,soprattutto, quelle dell'Italia.
Questa Europa ha costruito una BCE che insegue ossessivamente la lotta all'inflazione(non sa fare altro) poiché la banca è comandata dai mitteleuropei che sono ossessionati dai fatti della Repubblica di Weimar e non sanno muoversi da lì. La lotta ossessiva all'inflazione è puro ''caso di scuola'' solo accademico e per niente pratico. Si sono tenuti alti i tassi per ''drenare'' liquidità(secondo il manuale Cencelli dell'economista accademico) mentre il mercato diceva il contrario. Solo molto tempo dopo l'Europa si è svegliata ed ha abbassato i tassi; ma era tardi; il malato stava morendo.
Molte grandi banche si sono occupate solo di fare finanza fine a se stessa. Ora non sappiamo quali e quanti derivati tossici siano in circolo e non sappiamo quando esploderanno e quali danni faranno.
In tutta questa scena fanno eccezione le Banche di Credito Cooperativo che, essendo piccole e locali, sono inibite dall'andare dietro alle mode ''milanesi''(poi ti dirò cosa intendo per mode ''milanesi'').
Infatti i dipendenti delle piccole BBCC vivono a fianco della clientela, sia durante l'orario di lavoro, che dopo nella vita di paese. Non possono permettersi,quindi, di fare grosse bischerate ''para-finanziarie'' né possono non rispondere tempestivamente alla clientela.
Ci ha visto bene Tremonti in queste banchine(4000 e più sportelli in tutta Italia di cui 400 circa nella mia Toscana, dove,inter alia,è nata la più antica Cassa Rurale nel diciannovesimo secolo,grazie ad un parroco di campagna che voleva così combattere le usure alla povera gente) che-insieme ai 14.000 sportelli postali dovrebbero costituire la più grande banca diffusa a livello popolare).
Prima di passare ai rimedi( in cui si inseriscono anche l'agricoltura e l'agriturismo,cenno a riforme organizzative delle grandi banche che, verticizzate come sono e con centri deliberativi lontani dalla base operativa delle filiali periferiche,assumeranno sempre decisioni non confortate dalla conoscenza diretta del cliente(tramite la PLAY STATION  di Basilea 3) e c'è da scommettere che certe decisioni saranno spesso sbagliate poiché basate solo su carteggi senz'anima ;decisioni assunte da funzionari anonimi che non conoscono i clienti da vicino. Le BBCC,invece,vivono ed operano sul campo ed assumono decisioni(giuste o sbagliate) in brevissimo tempo dando risposte(positive o negative) alla clientela. La clientela vuole chiarezza. Anche negare con velocità una linea di credito immeritata è ''trasparenza''.La gente cerca questo dalle banche).
Per le grandi banche( o almeno per molte) avrei la seguente idea:
eliminare le loro filiali fisiche(che costano un occhio di mantenimento e di manutenzione) ed usare massicciamente la telematica per sportelli fisici di ''reti amiche'' quali intermediari nelle operazioni.
Tali reti amiche dovrebbero essere:
Per il ''corporate'' ed il ''retail'' i 4000 sportelli delle BBCC
Per il retail: i 14000 sportelli delle Poste nonchè: pompe di benzina, uffici dei professionisti, ricevitorie e tabaccherie, piccola e grande distribuzione.
Il personale bancario attuale è da smaltire con pre-pensionamenti e,se troppo giovane, da mandare ad istruire le ''reti amiche'' con compensi fisso-variabile intelligenti. E ciò fino all'età della pensione o delle dimissioni volontarie. Meglio questo riciclo che eventuali licenziamenti collettivi nel caso le banche non guadagnino più come una volta.
Con i tempi che corrono non ci sono troppe alternative, ''tertium non datur''. Il lavoro non si inventa a tavolino; se non c'è, non c'è. Con questa crisi, sempre meno aziende sono finanziabili ed il piatto(del bilancio bancario) piange. CON LE RETI AMICHE SAREBBERO ABOLITI I COSTI FISSI E SI POTREBBERO PRATICARE BUONE CONNDIZIONI ALLA CLIENTELA.
Queste sarebbero le famose economie di scale vere e reali.
Invece,al momento, nelle grandi banche è spesso prevalso il concetto  moda ''milanese'' che nulla ha a che fare con l'operosità dei meneghini. Infatti a Milano i meneghini sono spariti e sono arrivati i provincialotti che si sono spacciati per efficienti . In realtà questi soggetti hanno incominciato a copiare(male) ed acriticamente tutto quanto venisse dall'estero. Insomma hanno rinnegato le nostre tradizioni bancarie nate all'indomani dell'Unità d'Italia (BBCC fondate dai preti di campagna per combattere le usure alla povera gente a causa della introduzione della Lira al posto delle varie monete italiche pre-unitarie) ed hanno incominciato a fare la controfigura ridicola xenofila del mondo bancario degli degli anglo-americani' SENZA AVERNE LA STRUTTURA.
In sostanza hanno scimmiottato il mondo ANGLO per apparire chic; ma hanno preso il peggio: si sono messi a fare solo finanza dimenticando il cliente e si sono riempiti la bocca di termini ANGLO che non sanno neppure pronunciare poiché si ostinano a parlare scioccamente inglese(anche quando non ce ne è bisogno) senza avere avuto l'umiltà di studiarlo. Pronunciano le parole come Stanlio e Ollio in un para-milan-english con accento tonico sulla prima sillaba. SE parlassero come mangiano sarebbe meglio..
Il male è che hanno inteso avere bilanci buoni non investendo nel personale( le ''human resources'' dicono loro per riempirsi la bocca) e senza tracciare programmi di medio lungo termine per cercare di sapere ''cosa fare da grandi', ma hanno beceramente solo tagliato i costi'(come avrebbe fatto il primo bischero o il primo uomo della strada)esiziali per l'azienda. Si sono appiccicati l'etichetta di Managers e,scodinzolando in riunioni ove si sono parlati addosso, hanno bruciato i tovaglioli per fare cenere per avere l'annual report performed(come dicono pomposamente anziché parlare come mangiano).
Insomma(lo rileva egregiamente Giuseppe Vigorelli) hanno distrutto ricchezza futura e potenziale per avere guadagni immediati anno per anno da mostrare al CDA(che li avrebbe dovuti cacciare). Così con due-tre anni di guadagni(rubati al futuro proprio distruggendo i tovaglioli a termine per avere cenere a pronti) si facevano il nome di grandi managers e ricevevano premi.
La colpa non è di loro;la colpa è di chi li ha pagati e non li ha presi a calci nelle terga.
Questi sono i modelli di una America deteriore(l'altra America è grande e seria) che il  provinciale nostrano ha importato con i risultati che vediamo.
Peraltro in America questi pseudo dirigenti erano stati formati in Università dove accademici immaturi insegnavano nei Campus(ghetti di studenti cui viene insegnato il pensiero unico omologato) e riversavano i loro complessi di inferiorità(rispetto agli imprenditori iper-maturi)sui loro studenti quali loro protesi fisiche.
Il trucco consisteva nel ''vendere''prodotti finanziari con provvigione cosiddetta ''upfront''(cioè immediata) anziché la saggia provvigione a cose andate a buon fine dopo diversi anni di attività(Come avrebbe fatto un saggio contadino toscano con la licenza media).
Se li avessero pagati a valle anziché a monte, tali managers avrebbero evitato i disastri finanziari attuali.
Ed ora veniamo ai disastri finanziari;la crisi insomma:
Gli accademici(che continuano a parlarsi addosso)seguiti da alcuni giornalisti che di economia spesso sanno poco e che spiegano le cose che non sanno, hanno diffuso il verbo della CRISI finanziaria. Ma in realtà la crisi finanziaria è solo il pallido riverbero della crisi vera: QUELLA ECONOMICA.(Troppi ''Soloni'' fanno confusione fra i due termini).
La Crisi è nelle COSE(reali e tangibili); poi scende nella finanza(che ha moltiplicato con il pantografo finanziario-swap ecc.-la crisi delle cose facendo circolare carta finanziaria almeno venti volte superiore alle cose reali che essa rappresenta).
Il meccanismo della crisi planetaria è il seguente(lo ripeterò anche dopo):
1.La velocità di informazione e di produzione ha prodotto TUTTO e di PIU' nel mondo
2.Tutti abbiamo comprato tutto nel cupio dissolvi del consumismo folle(che anche la Chiesa aveva deprecato una ventina d'anni fa)
3. Adesso tutti abbiamo le case piene di cianfrusaglie e non compriamo più nulla(solo il necessario:prodotti agricoli ad esempio)
4:Non comprando più nulla, le fabbriche si fermano e CHIUDONO.
5.Chiudendo, mandano a casa la gente che,disoccupata, non compra più(aumenta il numero dei NON COMPRATORI).
6.Le banche non prestano ad aziende CHIUSE; ed ecco che calano anche i bilanci delle banche
7.Se le imprese chiudono, si chiude ,anche il rubinetto delle imposte pagate all'erario
8.Se mancano le imposte e tasse con che si va avanti?
Sotto indico una soluzione ITALICA( o,meglio, un tentativo) ma prima voglia anche scrivere della cavolata dei BOND ARGENTINI.
la soluzione ''Argentina''sarebbe stata facile solo se la cosa fosse stata affrontata nei suoi termini reali:
SAREBBE BASTATO CHE UNA BANCA ITALIANA LUNGIMIRANTE AVVESSE OSSERVATO L'IMPORT ITALIANO DALL'ARGENTINA(enorme e fatto di MOLTISSIMI prodotti dell'agricoltura) e la pochezza(in termini assoluti) del debito pubblico argentino in  mano agli italiani ed avesse fatto due conti e fosse partita verso Buenos Aires per incontrare le banche argentine cui avrebbe dovuto proporre la seguente soluzione bonaria del problema:
Le banche argentine(su spinta di una banca italiana intelligente) avrebbero dovuto convincere la loro clientela, che esporta in Italia, a farsi pagare dagli Italiani le fatture al 90% con i mezzi tradizionali ed il 10% con BOND ARGENTINI raccolti in Italia. Con tali Bond gli Argentini avrebbero dovuto pagare le tasse in Argentina. IL Cerchio si sarebbe chiuso in pochi anni senza ricorrere ai Tribunali che hanno risolto poco o nulla.
Tale banca italiana avrebbe dovuto fare da collettore dei Bond Argentini in Italia pagandoli al 100% del loro valore faciale ai risparmiatori Italiani(oggi essi prenderanno si  e no il 20%):. Una banca ancora più vispa avrebbee dovuto pagarli al 95% guadagnando il 2% per sé ed il 3% da dare agli importatori Italiani per invogliarli ad accettare la procedura. Tutto sarebbe stato liscio. Ma nessuna banca ha alzato lo sguardo oltre la siepe per risolvere queste cose.
FORSE SI SAREBBE ANCORA IN TEMPO A MUOVERSI IN QUESTA PROSPETTIVA.Potrebbero fare ancora questo passo le banche. Se non lo fanno le banche grandi lo facciano le attive BBCC. Non tutto è finito.
In tanti casi molti giornalisti e  molti supposti economisti hanno dipinto questa crisi globale come ''crisi finanziaria e delle banche''.
Questa mi pare una limitazione culturale e pressappoochista nell'esame del problema; io credo che la crisi sia nelle COSE, oltre che nella finanza ,che è la cugina soft dell'economia. l'ECONOMIA è FATTA DI PRODOTTI E SERVIZI E LA FINANZA E' FATTA DI CARTA CHE MISURA I MOVIMENTI ECONOMICI.
Questa crisi globale sia spiega terra terra senza argomenti dei soliti Soloni e cioè(riassumo quanto un po' detto sopra):
la tecnologia e le comunicazioni hanno talmente accellerato i tempi di produzione che adesso tutti abbiamo tutto(fuorché i poveri ovviamente) ed avendo tutto, abbiamo smesso di comprare,e,per conseguenza le fabbriche hanno smesso o smetteranno di produrre e,per conseguenza, c'è e ci sarà disoccupazione.
LA DISOCCUPAZIONE è la crisi vera ,reale,tangibile.Il resto è accessorio. Con i disoccupati,inoltre, mancheranno consumatori e,mancando consumatori, saranno frustrate le volontà di investire nuovamente per produrre.
L'imbecillità del consumismo, che portava a comprare per consumare e distruggere, è arrivata al capolinea.
Ora nessuno sa da dove ripartire per produrre cose utili e vendibili; e ,se vendibili, vendibili a chi? Non certo al mondo occidentale(che ne è pieno). Solo certe cose possono essere vendute al mondo orientale(CINA in testa) purché non siano cose manufatte che i Cinesi ormai fanno meglio di noi.
Però le banche(le BBCC che conoscono il territorio) hanno un grandissimo NETWORK di altre banche corrispondenti nel mondo intero.
Potrebbero sfruttare questa grande rete per esportare i prodotti tipici italiani, sia ai DIPENDENTI di tali banche estere, sia alla loro clientela. I prodotti tipici italiani sono specialmente quelli agricoli(olio,vino,cibi genuini) nonché quelli TURISTICI(soggiorni in agriturismo sotto la regia delle BBCC in maniera da dare grande serietà alle prenotazioni ed alle caparre per evitare truffe dei pochi o molti tour Operators che falliscono con i soldi dei clienti in mano)
L'Italia è anche la depositaria del 40% delle opere d'arte mondiali, è la sede del Papato, ha produzioni agricole tipiche(vino,olio,altro).
Possiamo vendere questi prodotti  ANCHE ai CINESI attraverso il TURISMO. Il Turismo è il petrolio italiano lasciatoci dai nostri Padri(le opere d'arte).
Esistono circa 400 milioni di cinesi ricchi e ricchissimi che,sicuramente, hanno fame di cultura occidentale. Devono essere conquistati almeno in parte. Essi risolverebbero molti nostri problemi economici poiché attorno al turismo c'è tutto un indotto collaterale che genera occupazione. La condizione è che le cose si facciano in  maniera organizzata e seria: Solo la serietà ,alla lunga, paga.
Però dovremmo avere l'accortezza di CONQUISTARCI i CINESI come soci in affari; solo allora sarebbero invogliati,tecnicamente, a venire a fare i turisti in Italia.
I Cinesi (stato sovrano) sono pieni di Dollari USA poiché sono i massimi sottoscrittori del debito pubblico americano. Si puo' dire che sono prigionieri di questo investimento che rischia di deprezzarsi ma,ormai, sono costretti ad aumentare le sottoscrizioni in Dollari USA per evitare la caduta di valore e ciò in un looping straziante(finanziariamente parlando).
Allora perché non invogliarli ad investire in EURO nel debito pubblico italiano e nelle imprese italiane? E ciò in due maniere:
a)nelle imprese italiane: attraverso prestiti standard ed attraverso prestiti con opzione di conversione in capitale di partecipazione.
b)nel debito pubblico italiano: attraverso la sottoscrizione di un debito pubblico IRREDIMIBILE(c'è già il ''precedente'' della Rendita Italiana 5% del 1935) i cui fondi ,raccolti dal Tesoro Italiano, potrebbero essere destinati alla estinzione del debito pubblico corrente(il Leviathan che ci opprime)così da avere le mani libere per ridurre massicciamente le tasse(tasse, imposte, tributi in genere,contributi ecc.).
La tassa ideale per ripartire sarebbe una FLAT TAX(prendiamo l'esempio del Cile che la introdusse nella misura del 10% e fece ripartire l'economia che ora va bene) con l'abolizione di qualsiasi altro balzello.
Solo allora le aziende se la sentirebbero di investire capitale proprio. Diversamente,con l'oppressione fiscale e contributiva attuale del 65% circa, nessuno se la sente di investire né di andare avanti con le imprese ancora attive. Queste imprese furono fondate dai padri; i figli non se la sentono di rimangiarsi quanto i padri hanno accumulato. E' pensabile che tirino giù i le saracinesche. E poiché al 90% si tratta di PMI, se chiudono le PMI, chiudiamo tutti. E' quindi imperativo impedire la chiusura delle imprese che occupano gente.
Se un bel debito pubblico IRREDIMIBILE fosse sottoscritto dai Cinesi(cedola al 4% annuo) e la durata fosse 40 anni, i Cinesi farebbero un affare poiché la duration di 30 anni al 4% farebbe riportare loro a casa il capitale investito(quindi il debito sarebbe sostanzialmente restituito e non irredimibile) ed i restanti 10 anni avrebbero una cedola di buoni interessi. Anche l'Italia farebbe un grosso affare poiché troverebbe il salvatori. Infatti ''business is business if both fit''. Gli affari si fanno sempre in due.
Tutto sta a sollecitare nelle maniere dovute i CINESI (ma anche gli Indiani).Per questo spero fortemente nei PRATESI che hanno la comunità cinese più grande in Europa. Infatti a PRATO c'è sempre stata una bella inventiva. Curzio Malaparte in Maledetti Toscani esalta i PRATESI a tal punto che dice(cito a memoria): I Toscani non hanno grossi difetti; ma un solo è gravissimo: NON ESSERE TUTTI PRATESI.
Se questa gente partecipasse con il proprio danaro alla ripresa italiana e,specialmente se partecipasse al capitale di tante aziende(agricole in testa), l'Italia avrebbe canali preferenziali nella esportazione di olio e vino di pregio in tali paesi nonché di prodotti altamente tecnologici.
Poi, se mi è permessa una nota sociale e civile, ciò avvicinerrebbe ancora di più i popoli. Anche ai fini della nostra cultura e tradizione religiosa l'oriente(novelli Magi)prenderebbe contatto con i nostri valori spirituali.
('' verranno dall'oriente e dall'occidente popoli'' -cito a memoria- in aggiunta al popolo della rivelazione. Mi ricordo un ''grande siculo-fiorentino(Giorgio La Pira) che diceva queste cose). Avvicinare i popoli con l'economia può portare ad avvicinarli anche ad i nostri valori spirituali.
A tale scopo funzionarono la scoperta dell'America ed i viaggi di Marco Polo e di Matteo Ricci in Cina.
Puo' essere un sogno quanto ho esposto ma,così come siamo messi, se non ci attacchiamo al sogno ci attacchiamo al..tram.
IO CREDO CHE SE QUESTE IDEE ANZICHE' ESSERE ESPOSTE DA UN PENSIONATO COME ME FOSSERO ESPOSTE DA GENTE CHE CONTA,ATTECCHIREBBERO. ECCO PERCHE? SCRIVO A LEI Saluti.
Giancarlo Politi pensionato (classe 1941) in VINCI(Firenze) 
 P.S. VINCI  è proprio della città natale di Leonardo da Vinci