28/11/2006

Caro Pelanda,

   siamo veramente pronti? questo interrogativo nasce, non dalle solite considerazioni che anche tu giustamente ritieni prive di fondamento, ma dalla constatazione che ancora manca alla casa delle libertà un chiaro messaggio da trasmettere agli italiani tutti.
Manca la denucia del grave degrado delle istituzioni ( es: mentre si scopriva che molti dipendeti dello Stato usavano il cervellone dalle finanze per usi "vari" e personali, era approvata una legge che aumentava di molto i dati inseriti nello stesso sistema. Nessuno ha aperto bocca!) Mentre, come rilevano gli istituti internazionali, aumentano le inefficienze ad i ritardi delle amministrazioni , sono introdotte sempre nuove sanzioni per errori dei cittadini nell'ottemperare a leggi incomprensibili.
Il Palazzo costa ogni anno agli italiani come una piccola finziaria annuale, per pagarlo aumentano imposte e bolli per tutti.
E' una situazione che ha caratteri storicamente prerivoluzionari.
Non è campato in aria il parallelo tra gli agi e lussi di Versailles concessi ad una nobiltà che, sazia, doveva essere sostegno sicuro per il re, e le assurde retribuzioni e privilegi concesse generosamente ai troppi parlamentari, cifre e lussi che non hanno pari in Europa ma che servono a fidelizzare gli scherani.
Un nulla come Prodi è il personaggio adatto per rassicurare potenti e scherani che nulla cambierà, per ora, poi.. si vedrà.
Intanto l'economia italiana cerca di sopravvivere, lo fa con difficoltà crescenti; la crescita del nostro PIL è il fanale di coda del continente che già non brilla di luce propria.
Se questo è il quadro, ed io credo che sia così, bisogna parlare chiaro, avere la forza e la decisione di rompere le storiche ipocrisie che ci hanno condannato a questo purgatorio.
Gli italiani, io credo, sono attrezzati per la verità; sanno che nessuno la dice mai, ma la conoscono.
Perchè, caro amico, al contrario di ciò che raccontava Lenin, è la verità che è rivoluzionaria; sulle bugie si costruiscono solo regimi e dittature.
Siamo pronti a fare questo: a dire agli italiani la verità ?
Saluti.
 
R. A.
Grosseto