16/03/2007

Gentile Signor Pelanda,

vorrei commentare, seppure in ritardo, il suo articolo del 30.01.2007 pubblicato su "Il Foglio" dal titolo "Per sminare la questione del disegno intelligente sarà sufficiente dialogare". L'articolo è breve ma denso, per cui mi scuso fin d'ora per la prolissità dei miei commenti.
Porto il mio punto di vista di Ing. meccanico e cattolico (assai peccatore): tanto in questione è il rapporto non fra religione e scienza, ma fra cristianesimo e scienza.
- Il cristianesimo presuppone non l'adesione a un sistema morale, ma la fede in un fatto storico, realmente accaduto e tramandato nei secoli da una catena di testimoni: un uomo, Gesù Cristo, è risorto dalla morte a tre giorni dalla sua crocifissione così dimostrando di avere il potere della vita, dunque di essere Dio. L'adesione all'esempio di vita da Lui incarnato ne è "solo" la consequenza. - Se Cristo non è risorto, il cristianesimo è falso, punto. Simmetricamente, a) il cristianesimo ha una pretesa di verità che sfida la ragione nel profondo (non basta farsi piacere un sistema di regole, bisogna credere vero un evento razionalmente impossibile), b) il cristianesimo è irriducibile a qualsiasi pretesa di controllo esterno (quella di Costantino è storia vecchia e travisata: peraltro il Papa c'è ancora, l'Imperatore Romano non più).
- Ratzinger non è Papa perché teologo ma perché, come già Pietro, ama Gesù più di ogni altro.
- Discipline quali biologia e zoologia si occupano di problemi più complessi di quelli della fisica e hanno sviluppato un metodo di indagine sistematico solo dal XVII secolo in poi, avendo come antecedenti non la matematica dei greci, ma i bestiari medievali e i miti biblici: il lavoro di Darwin è mirabile, ma pretendere che sia conclusivo sarebbe come dire che la fisica si sarebbe dovuta fermare a Newton (o magari ad Aristotele), per quanto riguarda la scoperta dei principi primi.
- La Chiesa non sostiene il creazionismo (i protestanti sono un'altra cosa: ma essi partono da una cristologia differente e ahimé sbagliata, non per niente hanno molto in comune cogli islamisti, ma chi l'ha detto che il Vaticano va dietro a loro?) ma mette in guardia dall'assolutizzare una dottrina che, come tutte le dottrine solo umane, non spiega tutto e può essere pericolosa se assunta come unico punto di vista.
- Come Einstein ha ampliato Newton (200 anni dopo!) qualcuno un giorno amplierà Darwin: i darwinisti pertanto non sono esseri razionali, bensì ignoranti, arroganti e irrazionali. I creazionisti naturalmente pure con tutti quelli che pretendono di dire la parola ultima sulle cose guardandole con un occhio solo, invece che almeno con due.
- Su ogni epoca umana si stende l'ombra dell'Apocalisse e quella attuale non è certo facile. Ma se c'è un'istituzione che sa come affrontare la crisi di una civiltà, quella è di sicuro la Chiesa Cattolica, che ha creato l'Occidente dal crollo dell'impero romano: per contro il più grande potere umano attuale (e della storia, si dice) non è nemmeno in grado di sistemare una nazione desertica di 20 milioni di abitanti.
- Riguardo al "migliorare" il cristianesimo con una teologia "più robusta" (di cosa? di un fatto storico?): a) da che mondo è mondo, l'imperatore teme che Gesù gli faccia ombra e cerca di metterlo da parte; b) la teologia è l'indagine razionale sulla natura di Dio, per cui il cristianesimo (e il cattolicesimo in particolare) può benissimo sostenere una molteplicità di teologie: naturalmente distinguendo fra quelle buone, che si basano sulle scitture e su quanto rivela Gesù a proposito di Dio e quelle cattive, che non trovano sostegno nelle Scritture e spesso negano la resurrezione e la divinità del cristo. Ma a questo è affare di Maometto o degli gnostici, ovverosia i massoni.

Buona giornata da Amburgo,

Giovanni B.