Gentile Signor Pelanda,
vorrei commentare, seppure in ritardo, il suo articolo del 30.01.2007
pubblicato su "Il Foglio" dal titolo "Per sminare la
questione del disegno intelligente sarà sufficiente dialogare".
L'articolo è breve ma denso, per cui mi scuso fin d'ora per la prolissità
dei miei commenti.
Porto il mio punto di vista di Ing. meccanico e cattolico (assai
peccatore): tanto in questione è il rapporto non fra religione e scienza,
ma fra cristianesimo e scienza.
- Il cristianesimo presuppone non l'adesione a un sistema morale, ma la
fede in un fatto storico, realmente accaduto e tramandato nei secoli da
una catena di testimoni: un uomo, Gesù Cristo, è risorto dalla morte a
tre giorni dalla sua crocifissione così dimostrando di avere il potere
della vita, dunque di essere Dio. L'adesione all'esempio di vita da Lui
incarnato ne è "solo" la consequenza. - Se Cristo non è
risorto, il cristianesimo è falso, punto. Simmetricamente, a) il
cristianesimo ha una pretesa di verità che sfida la ragione nel profondo
(non basta farsi piacere un sistema di regole, bisogna credere vero un
evento razionalmente impossibile), b) il cristianesimo è irriducibile a
qualsiasi pretesa di controllo esterno (quella di Costantino è storia
vecchia e travisata: peraltro il Papa c'è ancora, l'Imperatore Romano non
più).
- Ratzinger non è Papa perché teologo ma perché, come già Pietro, ama
Gesù più di ogni altro.
- Discipline quali biologia e zoologia si occupano di problemi più
complessi di quelli della fisica e hanno sviluppato un metodo di indagine
sistematico solo dal XVII secolo in poi, avendo come antecedenti non la
matematica dei greci, ma i bestiari medievali e i miti biblici: il lavoro
di Darwin è mirabile, ma pretendere che sia conclusivo sarebbe come dire
che la fisica si sarebbe dovuta fermare a Newton (o magari ad Aristotele),
per quanto riguarda la scoperta dei principi primi.
- La Chiesa non sostiene il creazionismo (i protestanti sono un'altra
cosa: ma essi partono da una cristologia differente e ahimé sbagliata,
non per niente hanno molto in comune cogli islamisti, ma chi l'ha detto
che il Vaticano va dietro a loro?) ma mette in guardia dall'assolutizzare
una dottrina che, come tutte le dottrine solo umane, non spiega tutto e può
essere pericolosa se assunta come unico punto di vista.
- Come Einstein ha ampliato Newton (200 anni dopo!) qualcuno un giorno
amplierà Darwin: i darwinisti pertanto non sono esseri razionali, bensì
ignoranti, arroganti e irrazionali. I creazionisti naturalmente pure con
tutti quelli che pretendono di dire la parola ultima sulle cose
guardandole con un occhio solo, invece che almeno con due.
- Su ogni epoca umana si stende l'ombra dell'Apocalisse e quella attuale
non è certo facile. Ma se c'è un'istituzione che sa come affrontare la
crisi di una civiltà, quella è di sicuro la Chiesa Cattolica, che ha
creato l'Occidente dal crollo dell'impero romano: per contro il più
grande potere umano attuale (e della storia, si dice) non è nemmeno in
grado di sistemare una nazione desertica di 20 milioni di abitanti.
- Riguardo al "migliorare" il cristianesimo con una teologia
"più robusta" (di cosa? di un fatto storico?): a) da che mondo
è mondo, l'imperatore teme che Gesù gli faccia ombra e cerca di metterlo
da parte; b) la teologia è l'indagine razionale sulla natura di Dio, per
cui il cristianesimo (e il cattolicesimo in particolare) può benissimo
sostenere una molteplicità di teologie: naturalmente distinguendo fra
quelle buone, che si basano sulle scitture e su quanto rivela Gesù a
proposito di Dio e quelle cattive, che non trovano sostegno nelle
Scritture e spesso negano la resurrezione e la divinità del cristo. Ma a
questo è affare di Maometto o degli gnostici, ovverosia i massoni.
Buona giornata da Amburgo,
Giovanni B.
|