Gent.mo Prof.
Carlo Pelanda
Ho
letto con grande interesse il suo articolo “ Pensare e Osare il
Nuovo “ e devo dire che tutto quanto da Lei analizzato circa le
cause di crescita zero della nostra economia e della
stagnazione agli anni 70 delle aziende italiane incapaci di
investire nel pensiero e nella ricerca, per fornire al mercato
prodotti e servizi in armonia con un nuovo modo di vivere i nostri
tempi, è perfettamente condivisibile.
Noi
italiani siamo gli ultimi tra i paesi europei e chissà se usciremo da
questa condizione !!
Io
però le scrivo come imprenditore che ha “ pensato e osato “:
infatti ho investito molto, in sforzi finanziari e in fatiche
personali, cercando di trascinare con me, in un mio progetto di
valenza nazionale ed internazionale che ho chiamato
“Turismo Integrato per lo Sviluppo del Territorio “, le
Istituzioni, le aziende, i giovani e non, che volessero seguire “
il nuovo “ .
Ora che questa avventura imprenditoriale è completata, alla
luce delle fatiche fatte, ho capito che era meglio che mi godessi i
soldi, senza pensare né osare nulla: troppa vita è andata
nel presentare al mercato un nuovo modo di fare Marketing
Territoriale a livello nazionale e internazionale
( www.centuryholiday.com
: è l’oggetto dei
nostri sacrifici ) .
E’
vero! E’ una follia che un’azienda privata ( una piccola società
di cui sono socio con mia figlia
) si cimenti in un’ impresa cosi ambiziosa, ma è pur vero
che a volte la follia è anche una risorsa e in questa ottica, ho
interpretato il mio ruolo.
In
Italia, tuttavia, pensare al nuovo, fa paura perché impone ai
destinatari, fatiche e sforzi per essere capito, aggiornamenti e
adeguamenti anche psicologici : pertanto è doppiamente faticoso
comunicare a chi non ha voglia di fare fatica o non ha tempo o non
vuole abbracciare nuove modalità di vivere i nostri tempi, anche se
sono cose di interesse reale !!
Perciò,
se con il suo articolo voleva rivolgersi a tutti coloro che
hanno un desiderio imprenditoriale e una moderata ambizione, per
stimolarli a proporre
il nuovo pensando ed osando, le dico che “Pensare e Osare il
nuovo “ oggi, non può
più essere una operazione aperta a tutti.
“Pensare
e Osare il nuovo “ non può essere l’azione di un volonteroso
che crede che fantasia, creatività e coraggio diano le risposte alla
sua onesta ambizione. Oggi, infatti, solo i grandi Gruppi possono
permettersi di rischiare “ il nuovo “ perché hanno risorse
finanziarie infinite e possono supportare il rischio finanziario e le
risorse umane per affrontare il tempo che serve per affermare le nuove
iniziative.
Quindi mi dispiace ammetterlo, pur così vero, il suo articolo
non può essere diretto a tutti, perché non siamo più negli anni
70 anni, tempi in cui tutti potevano affermasi, con una buona
idea, la volontà e la perseveranza;
oggi, il pensare e l’osare può essere concesso
solo a pochi: a quelli che hanno le risorse, le alleanze e la notorietà.
Eppure il nostro progetto costruito per realizzare la
valorizzazione e la promozione del territorio sembra essere un
progetto che può essere proposto anche da una piccola azienda privata
come la mia “ Century Holiday “ (www.centuryholiday.com
) perché siamo certi e consapevoli che la globalizzazione,
vista positivamente come capacità di offrire comunicazione attraverso
le nuove tecnologie, passa tuttavia,
in primo luogo, anche attraverso la risoluzione di problemi di
carattere territoriale, come giustamente espresso da Lei in “Lo
stato della crescita”:
“ La globalizzazione, per
intenderci, è il mercato a misura territoriale, nazionale e
continentale che si fa mondiale grazie alla rivoluzione telematica per
la quale, associando computer, televisione e telefono, si può operare
in qualsiasi Borsa del mondo standosene a casa, magari dormendo dopo
aver bene imbeccato il computer, e non soltanto per vendere o
acquistare azioni e obbligazioni, ma anche per fare affari, dare la
scalata alle imprese, comprare immobili, ecc. Il tutto "in tempo
reale", come si usa dire in gergo, ossia all'istante o quasi. Ma
da qualche tempo in qua il dibattito sulla globalizzazione
si è fatto più problematico, ha sì continuato a sgranare la litania
dei vantaggi che essa può produrre quando spinge all'insù la
produttività delle imprese, riduce costi e prezzi, snida le
parassitarie rendite monopolistiche, innesca insomma quel
"circolo virtuoso" per cui si ha più reddito, più consumi,
più investimenti e dunque più occupazione. Ma come è accaduto
spesso in economia, dal modello dottrinario alla realtà del giorno
dopo giorno può esserci un gap, uno scarto che ha fatto sorgere più
di un dubbio sulle capacità salvifiche della globalizzazione
nel risolvere i problemi del mondo, che sono tanti e tanto diversi da
territorio a territorio, da paese a paese, da continente a continente.”
Comunque sia, noi andiamo avanti perché crediamo nella nostra
intuizione e speriamo che un giorno, tra coloro che si rivolgono a noi
in quanto desiderosi di lavorare e presentare qualcosa di nuovo,
ci sia anche un Opinion Leader che ci aiuti a sviluppare le
nostre iniziative perché capisce che noi possiamo dare molto, in
termini di occupazione, di formazione
e di trasferimento di know how
per nuove professionalità !
Mi scuso per averla disturbata, ma Lei, nella sua saggezza,
capirà che questa e.mail è solo lo sfogo di chi credeva che bastasse
“ Pensare e Osare il nuovo “ ma che si è trovato
davanti la realtà della vita e della economia e, con grande fatica,
continua a pensare e osare il nuovo,
certo con meno ingenuità, ma sempre conservando
l’atteggiamento positivo interiore che è il motore
dell’entusiasmo, attraverso il quale si possono coinvolgere anche
gli altri a seguire “una sana Follia “.
Le
auguro un anno ricco di soddisfazioni umane e professionali e la
ringrazio per avermi insegnato tante cose.
Giuliano Vitalini
Century
Holiday Italy srl
C.so Cavour
31 – 25131 Brescia
Tel.
030 43547
www.centuryholiday.com