25/01/2005

E' da tempo che nutrivo dubbi circa l'amministrazione della giustizia italiana. La riprova di questa mia diffidenza trova conferma dai giudizi e dagli avvenimenti giudiziari di tutti i giorni, con pene magari lievi per assassini impenitenti e pene severe per reati da dozzina o magari accanimenti contro la persona malvista e mal sopportata.

30 anni ridotti a 16, mafiosi pluriomicidi in libertà con assegno statale perché collaboratori "pro domo sua", ecc ecc.
Ciliegina sulla torta la sentenza ambrosiana, che ha sancito non essere reato il reclutamento in casa altrui, la nostra, di personale pronto per azioni terroristiche internazionali, definite dal giudice (ohibò) atti di guerriglia e quindi con tutto il sacro crisma della legalità. Arruolare guerriglieri è insomma cosa saggia e legittima.
Mi piacerebbe conoscere l'articolo del codice penale che esclude dal reato azioni terroristiche, ancorché resistenziali. Forse il GUP, si è ispirato agli sfracelli dei resistenti del triangolo emiliano, che pur a guerra finita, fecero delitti di ogni risma, sotterrando di tutto del genere umano e facendola franca. Mai giudicati e puniti.
Forse a questo si è ispirato il giudice.
Certo fare il giudice è cosa dura e difficile. Richiede preparazione, dottrina giuridica, conoscenza dei codici, esegesi legale con mente e pensiero al di sopra delle parti.Terzietà la chiamano gli addetti ai lavori, se non vado errato. Eppure dopo un concorso-esame per accedere alla somma funzione, peraltro stabilito in ora data e commissioni dal CSM, in seguito tutto fila liscio. Ti puoi anche rilassare, la tua carriera è assicurata in tutta tranquillità sino a diventare consigliere di cassazione con stipendio relativo, pur rimanendo in una oscura pretura di provincia.
E poi se qualcuno pensa, interpretando la volontà popolare, di dare una sterzata a tutto ciò, apriti cielo! Nemmeno la riforma Castelli va bene..
Allora godiamoci questa giustizia: reclutare guerriglieri di Al Qaida in Italia, non è reato. Ora i mussulmani possono anche aprire, forti della fantomatica sentenza, dei campi di addestramento...
Sarebbe auspicabile fare un bel referendum : "Riforma o no della Magistratura?"
Il popolo italiano dovrebbe essere chiamato ad esprimersi. Non è forse in nome del popolo italiano che si amministra la giustizia?
 
Laura Biancalana