28/02/2007

Gent.mo Prof. Pelanda ho letto con apprezzamento il suo articolo di oggi su "Il Giornale" notando un suo tono in qualche modo accorato per un percorso politico a lungo cercato e poi celermente accantonato. Io come lei penso che un partito unico possa essere una buona ricetta per dare , in qualche modo, scacco alla ssnistra, tuttavia penso che questa sia una ricetta della quale non abbiamo ancora gli ingredienti. Non solo non c'è la volontà da parte della Lega (escludiamo del tutto l'UDC, almeno ab inizio) ma neanche da parte di Fini e Berlusconi. Il primo infatti è timoroso che i tempi ancora non siano maturi (a ragione!) perchè lui possa entrare in questo nuovo soggetto politico in  qualità di leader; il secondo è pienamente cosciente che il suo partito (FI) si trova in un momento di serio rimaneggiamento e sa perfettamente che in diverse città (io scrivo da Torino e ne sono diretto testimone) i quadri alti delle sedi non sono stati particolarmente efficaci in termini di preferenze e pertanto desidererebbe un reale rinnovamento che mal si accorderebbe con il convogliamento nel nuovo partito. Troppa carne al fuoco che potrebbe portare a confusione. Alla fine mi pare di poter dire che non siamo promti! Io capisco il suo appello e mi unisco a lei ...ma mi sembra di essere nelle condizioni di colui che abitando in una casa ormai vecchia , bruttina e insufficente ,  ne desideri una nuova e più grande ma poi scopre che non ci sono le condizioni. La verità è che non stiamo approfittando di questo momento che ritengo a noi favorevole sia perchè siamo comunque all'opposizione e si sa che fare opposizione è certamente più facile che governare, e sia perchè si poteva avere il tempo necessario ad approntare una politica di rinnovamento di tutto il centrodestra volta a riguadagnare il rapporto con l'elettorato per ridurre se non annullare il gape che ormai da anni si è creato fra politica e società. Devo purtroppo rilevare che nella strada del rinnovamento il vecchio vince il nuovo.Infatti se è vero che la gente è inconsciamete in cerca di una personalità politica carismatica che ispiri fiducia e che senza salire in cattedra sappia parlare al cuore delle persone è pur vero che in questo il primato spetti ancora a Berlusconi che così del centrodestra si conferma essere risorsa e problema. Risorsa in quanto unico ad essere in possesso delle doti di comunicabilità, abilità personale ed esparienza oltre che intraprendenza e lungimiranza necessarie per essere un leader ; ma anche il problema in quanto  attualmente insostituibile. Io credo che Berlusconi desideri che FI cammini con le sue ganbe e che il suo popolo trovi in se la forza di produrre il rinnovamento che serve al partito. Ma la base, che siamo noi, non troviamo ancora del tutto questa forza ; i Circoli stanno cominciando a fare un pò di strada in tal senso ma mi pare ancora troppo poco. Ci servirebberi personalità di rilievo (come lei) che si mettessero alla testa di movimenti ricchi di persone volenterose che riescano ad avere penetrazione socio-culturale . Dopo un ragionevole periodo di crescita , queste formazioni potrebbero confluire ,come gocce di mercurio, in un soggetto unico.

Ci pensi professore!
Con sincera ammirazione .
Platone, Torino