01/02/2007

Illustrissimo sig. Pelanda, sono da sempre (dal 1974) lettore del Giornale, elettore moderato, ho 71 anni ed ogni tanto mi permetto di scrivere a Belpietro, dal sito del Giornale. Così ho fatto ieri, ho espresso la mia opinione, possibilmente da riferire a lei ed allo stesso Berlusconi. Condivido tutto (come sempre dei suoi articoli e scritti), ad esclusione del punto in cui lei dice  che l’Unione non andrà mai sotto, nei voti di fiducia in Parlamento, salvo che nella politica estera: secondo lei la Cdl non potrebbe approfittarne, per” obbligo occidentalista”. Premesso che l’elettore medio (cui mi vanto di appartenere), moderato ed anticomunista non ne può più delle stampelle che graziosamente Berlusconi ( di Casini non vale la pena di parlarne) offre in nome dell’onorabilità dell’Italia, io sono certo che gli USA e la NATO capirebbero molto bene la necessità assoluta dell’Italia di liberarsi dalla zavorra estremista rossa, verde no global ecc… ed avrebbe la certezza che il cambio di Governo in Italia,ricucirebbe e riporterebbe immediatamente il paese sulla linea di politica estera occidentale, filo americana e filo israeliana.

Sono convinto che, pur in presenza di incidenti di percorso futuri(?) al Senato, questi nove mesi di Governo delle sinistre ( Mastella, i radicali, lo SDI e lo stesso Di Pietro hanno poca voce in capitolo rispetto alle sinistre ed ai verdi- Margherita e DS si trastullano con il PD, che abortirà o sarà un neonato “down”),ci hanno fatto capire che Prodi o un qualsiasi altro esponente Ds o della Margherita durerà , ne farà di tutti i colori ( aumenti tasse e spesa pubblica comprese), ma andranno avanti tutta la legislatura, anche se perderanno le amministrative (ai sondaggi credo poco, se Berlusconi continua a porgere la stampella poi ….), e quindi è questo che lei, caro sig. Pelanda , auspica? Sostenendoli nell’unico punto debole che mostrano continuamente in politica estera? Ci domandiamo come mai, anche con l’assenso verbale e più che sofferto ( la votazione odierna lo dimostra) all’allargamento della base USA di Vicenza ed al rifinanziamento della missione in ’Afghanistan, Prodi non è stato ancora invitato in America,  non dico a parlare al Congresso, ma a conferire con l’attuale ( così odiato dalla sinistra) Presidente USA?

Con tutta la mia stima e scusandomi per la scarsa sintesi della mia esposizione, le porgo i miei ossequi, spero di leggerla sempre più spesso sul Giornale, e la saluto cordialmente.

G.D. - Bresso (MI)