Ho
letto il suo articolo sull’Arena di quest’oggi e condivido molto
quanto da Lei scritto anche se ho notato che forse un punto non è
stato sottolineato, la psicologia. Io
sono un libero professionista, ritengo del ceto medio, e pago il 100%
delle tasse non evado nemmeno un euro, sia perché non posso sia perché
non lo ritengo giusto (sono dell’idea che se tutti paghiamo, si paga
meno). Però vista l’anagrafe tributaria (più una cosa psicologica
contro uno stato libero, mi chiedo perché fare una legge sulla
privacy e dopo lo stato può vedere tranquillamente il mio conto
corrente????lo stato è sopra la legge???da quando???) e soprattutto
la volontà di aumentare le tasse, psicologicamente sono spinto a
ricercare il modo migliore e più sicuro per evadere (non per pagare
meno tasse) ma per pagarne almeno come gl’anni scorsi. Io credo che un aumento delle tasse in un momento di lenta crescita come siamo ora possa essere la mazzata decisiva per una crescita della produttività “in nero” ed una diminuzione drastica dei consumi “alla luce del sole”. Certo
“noi” liberi professionisti siamo il male però nella realtà
produttiva italiana, siamo anche una parte importantissima della
domanda interna di beni, e mi chiedo, ma soprattutto le chiedo come mi
posso tutelare evitando di cercare metodi per evadere? D.A.,
Verona |