Egr. professore,
ho letto il suo articolo sul
Giornale,riguardante la problematica del confronto della società
occidentale con quella islamica sia sul piano politico-culturale che
militare.
Il suo punto di vista e' molto
interessante e credo piu' condiviso di quanto lei stesso possa
immaginare..
La esorto ad insistere.I cd
benpensanti,influenzati dalla campagna di stampa della sinistra contro
gli scritti di Oriana Fallaci e della presa di posizione coraggiosa di
Berlusconi che ebbe a rivendicare orgogliosamente la superiorità
etica e materiale della società occidentale rispetto a quella
islamica,sono in netta ritirata,sotto il tiro velenoso dei frutti
amari dell'Islam che possono essere apprezzati da tutti.
Bisogna separare piu' che islamico
buono da islamico cattivo,l'islam dall'uomo schiavo dell'islam,in una
prospettiva evolutiva e di liberazione.
Bisogna avere il coraggio di dire
agli islamici che credere nel paradiso della puttane sacre che la
daranno generosamente ai kamikaze e' una boiata pazzesca per dirla col
comico Fantozzi e non una credenza degna di rispetto,proprio per il
rispetto della mente e della vita dell'iomo che crede nelle fandonie
dell'Islam.Qui ha toppato anche la Chiesa cattolica,sopravvalutando la
rispettabilità delle credenza e superstizioni che incatenano l'uomo
islamico per una sotrta di solidarismo fra religioni..
C'e' iun islamico in Italia che e'
impegnato in una battaglia di libertà e di apetrura ai valori veri ed
universali Il suo nome e' Magdi Allam.
Ha studiato presso i comboniani e
presso i salesiani da ragazzo nel natio Egitto acquisendo ciò che lei
assai probabilmente ha avuto modo di assorbire imn parrocchia nella
sua natia Tolmezzo,ha studiato ffilosofia e sociologia a Roma con
Ferrarotti.Si chiama Magdi Allam ed e' apprezzato giornalista,prima
della "Repubblica" dalla quale si e' dimesso per le
caratteristiche di estrema militanza politica che Scalfari ha dato a
quel giornale,ed ora nel Corriere della Sera.
Mi farà piacere di annoverarla
nella pattuglia dei riformatori non tanto dell'Islam la cui
mutevolezza richiede il trascorrere dei secoli,ma dell'uomo
prigioniero dell'ideologia politica islamica,che va liberato in fretta
,e basterebbero una o due generazioni a mio avviso, per dar loro
il piacere dell'interiorizzazione dei valori universali che contano.
Dario F.
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