1

E ancora

Apro gli occhi

è già giorno

Accendo la TV e una sigaretta

Non ho voglia di lavarmi

Fingo di non averne tempo

Grattandomi gli occhi penso

Non c’è

Alcun motivo

Per alzarsi

Prendo la birra

Calda e sgasata

Aperta da tempo

E bevo

Oggi non farò nulla

A parte leggere Bukowski

E ascoltare i rumori

Provenienti dal parco

Di quest’umanità

Annoiata e insopportabile.

 

 

 

 

2

La clessidra si svuota

Il ricordo sbiadisce

Le emozioni incernierate

Dal tempo

Si assopiscono

Ardeva rimpianto

Poi paura

Risentimento

Odio

Disperazione.

Langue ora

Indefinito

E spossato

Un sentimento

Di cui

Non conosco

Il nome

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3

Nere farfalle

Mi confondono

Svolazzando cieche

Attorno ai miei occhi

Le funeree ali

depositano al contatto

grigi polveri insolenti

che disponendosi

casualmente

formano ancestrali

simboli di unione.

 

 

 

 

 

 

4

Mi perdo nel deserto

Non posso tornare

Più.

Qui tutto è uguale

Qui tutto cambia

Nulla è mai iniziato

Nulla mai finirà.

Esiste.

Qui nulla nasce,

nulla muore.

Qui

Ciò che è

Sarà.

Il deserto è vuoto come l’incipit

e invisibile come dio.

Chi ha in sé il deserto è morto,

chi non l’ha è sterile.

Tutto è chiuso e dimenticato,

nella gigantesca clessidra

già colma.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

5

Adoro le scommesse

E vado pazzo

Per le corse di cavalli.

Mi piace la birra

E il colore nero.

Amo gli occhi dei gatti

E l’assenza.

Preferisco le more alle bionde.

Mi piace il tabacco chiaro

la pipa.

Amo i nomi brevi

E l’odore di benzina,

Mi piace leggere

E il fuoco appiccato.

Venero l’inutile atto

Di ampliare volontariamente

La coscienza

Mi affascinano le rovine

e i trofei di caccia.

Odio la pietà palesata

E i cibi precotti.

Ho i denti scheggiati

Ematomi ferite escoriazioni.

Mi piacciono le lente

Rimarginazioni.

Adoro la boxe

E gli incontri illegali

Tra cani.

Mi piace il whiskey

Il colore del sangue

E i sonetti di Cecco Angiolieri.

Amo Baudelaire e i tagli,

la misantropia e la presunzione,

Rimbaud e l’insolenza della giovinezza,

i sermoni violenti

e i pulpiti fatiscenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

6

Increduli

e sgomenti

tramonti

irridono

gelide e spietate

albe.

Calpestando

le tiepide rovine

della civiltà

mietono campi di grano

con insanguinate falci.

Una radiosa

Puttana

Salva uomini sconfitti.

Nel fiume

ormai quasi stagnante

nero e gonfio

il cadavere del cane

giace.

Armati

di una lente

Sogghignanti  perfidi

Due bambini

Carbonizzano

Ormai agonizzanti formiche

Che disperatamente

E inutilmente

Si contorcono

Attorno al loro asse

Di perfetta simmetria

Un caldo

vento da sud

trasporta

pregnanti  penetranti odori

di spezie e sesso.

Esili

i petali delle viole

si chiudono

(come) immacolati occhi

di vestali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

7

L’eternità è una bugia

Ma l’eco delle

Fantastiche

Verità emerse

Attraverso spiriti audaci,

intrepide navi

che arroganti

impavide attraversano

le sabbie

di questo relativo

tempo

riempie il mio cuore

di nero e sconfitto ardore

abbagliante fiamma

di falsa immortalità.

 

 

 

 

8

Desertiche albe

D’ambra africane

Languide

Si accoccolano

All’orizzonte.

Irriverenti e perfetti

Vortici di sabbia

Polver d’oro

Giocano a rincorrersi

Eredi del vento.

La vita langue

Assopita

In mistica stasi.

I nostri turbanti blu

Proteggeranno

I nostri volti.

Lasceremo scoperti soltanto

Gli occhi.

L’avvicinarsi del crepuscolo

Richiama l’ancestrale

Sete di sangue.

Porteremo affilati pugnali

alla vita.

Nella capitale,

dei  nostri viziosi

Dei,

maestosi ed eterni

gli infiniti templi

si ergono

d’ebano e d’avorio.

La polvere alzata (…)

Dagli zoccoli dei cavalli

Indegna

Si deposita

Volteggiando

Triste

Sul desertico selciato.

Un vecchio,

seduto all’ombra della veranda magenta

mastica tabacco

maledicendo la madre

e l’ineludibile malvagità dell’uomo.

Una giovane donna

Chiusa nella sua buia stanza,

asserragliata nel più

nero dolore

piange il figlio

dimentica di sé stessa.

Persa

Fissa

l’impietosa luce

colpirla

attraverso la nera serranda

chiusa.

già un candido squarcio

malinconico ricordo

fregiava

il fertile ventre.

Redentore

Il cielo si annuvola

cupo.

Sulle antiche

mutilate

Sacre rovine

La pioggia verde

Cade.

I mendicanti

Bestemmiando

grigi

Si riparano nel tempio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

9

E incredulo

Mi ritrovo

Sbigottito

A sorridere

Sorpreso

Forse felice

Fissando assorto

L’immobile figura

D’ebano e d’ombra.

Vestale

Addormentata crisalide

Felino intrigante, sfumato

Schizzo a carboncino

arrogante

Che sotto

Stupiti occhi

Sbòcci

Quieto.

Ti guardo dormire serena,

mia sirena.

Inquieto

Riconosco però

Il mio plumbeo sangue

Nelle tue azzurre vene,

nero veleno.

Nelle pagliuzze d’oro

Che impreziosiscono

Le tue iridi

Innocenti

Risiedi,

Oh mia speranza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

10

Di viole sfregiate

Redentrice musica

Melodia dannata

Di archi violentati

E di bassi massacrati

In dissacrate geometriche

Proporzioni.

Musica

Pazzia percettibile

In vitali variazioni inconcepibili

E ossessivamente

Distruttive.

Violenza vibrante

Benevolmente accettata.

Lame affilate e gelide

Accolte

Con stupidi sorrisi

Stuprano

Un immacolato

inconscio.

Armonia ed equilibrio

Nel caos

Grazia

Nella forza

Leggiadria

Nella prevaricazione.

 

 

 

11

Oggi

Nelle strade

La vita

Si rinnova

Animata

Da inaspettata

Vitalità

Germogli

Si tramutano in foglie

Accolte

Dai benèfici auspici

Di un sole

Risorto.

Inconsistenti

Le nuvole

Solcano il cielo

Indifferenti,

schizzi di tempera annacquata

su di questa

infinita tela.

 

 

12

E’,

densa e spettrale

Nebbia sulla città

D’improvviso calata

Valanga eterea

Di mistici fumi

Come

il tuo spettro

nella mia mente

-demone dispotico dittatore-

tutto offusca

camuffa

maschera

nasconde

confonde

perseverando nel suo

diabolico fine:

assoggettare

la mia inquieta

fragile anima

al tuo ricordo,

mio angelo,

sua ombra terrestre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

13

Seduto di fronte

Al mio sposo infernale

In questa

Squallida taverna

sgangherata

Ingoio veleno

Brindando alla vita

Trasformando

-magico e mesto gioco-

miserie e amarezze

in gioie e sussulti.

Dolce siero

Dalle diaboliche virtù

Apri i nostri cuori

All’essenza

E lenìsci

Le ferite

Vicendevolmente provocate.

Come folli,

come dei

o come ebeti

ingoiamo

di Dioniso

il sangue,

ambrosia di geni e suicidi,

e splendiamo

di pazzia e mistero,

violenti

come tiranni sanguinari

e affascinanti

come malvagi principi bambini.

Nell’ebbrezza dei corpi

Nell’abbandono delle regole

Nella libertà dei pensieri

Nella pazzia delle conclusioni

Ci ritroviamo,

finalmente completi,

mio sposo,

assassino penitente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

14

L’ombra del figlio

Segretamente

Carica l’arma,

nera e gelida fiamma,

pronto ad affrancarsi.

Le sue dita

Stringono

L’impugnatura plumbea,

con la stessa forza

con cui si stringe

l’amore

o l’ultima speranza.

Il suo indice sarà

volontà e consapevolezza.

Le nuvole si addensano

In un angolo di cielo;

forse domani

(no)

non pioverà.

Il vento

Spazza immisericordiosamente

La via,

un ispirazione colpisce.

Le muse adirate

Congiurano

Contro l’umanità.

Il dogma si ribella

Presto farà buio.

(….cfr quad)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

15

ombre rosse

sul selciato

assassini e ladri

nascosti

in vicoli

laidi

pronti

all’imboscata

sanguinaria e vile

L’elegante dottore

Sorseggia il caffè

occhi chiusi

Poco zucchero

Un alone azzurrognolo

Di fumo lo incornicia

Come aurea immateriale e inconsistente.

Smeraldo

La pioggia cade.

Redenzione.

Argenteo

il riflesso di un ragazzino

in una pozza

si fa burle della vita.

Le signore passeggiano

Indifferenti

Vestite di ricchissimi stracci,

maschere vuote.

La ragazza di tutti

Tiene gli occhi bassi,

forse piange

forse ride,

forse affila le sue lame.

La piuma di un elegante cappello

Cade volteggiando

Con grazia

In una pozzanghera

-fango e sangue-

ai piedi della macelleria

stivata di innocenti carcasse.

I neri gatti

Mangiano le lerce interiora

Appena gettate.

Splendidi

(i) corvi osservano

appesi a cavi

sottili come speranza,

fragili come illusione,

le nostre miserie.

La silouette alla finestra ride.

16                                                     Affezionati

A(lle nostre) identità

Parziali

E infrante

Rinunciamo

Rifiutiamo

L’ambrata

Lucente

Armonia

Dell’insieme.

 

17

Vuote

Si sgretolano

Ombre

Di rimpianti

L’essere decade

Si annulla.

La mia

Coscienza

crea

Multiple realtà.

Impallidisco

Gelo e muoio

Guardo e scruto

Inutilmente

Il nero

Fondo

D’abisso.

Cado

Rido

Non mi rialzo.

 

18

Noi

Accecanti riflessi

Del Sole

Su cocci e schegge

Di infranta

Bottiglia.

 

 

19

Oggi

Un glorioso sole

Splende

In cieli tersi

crudelmente

Illuminando

Neri pensieri

D’oblio.

 

20

Radica

L’idea

Dell’incomunicabilità

Ragionamenti

Auto imposti

Su sfalsati

Piani

Mortificano

L’improbabile

Improponibile

impossibile

Comunione.

La necessità

Scompare

L’idea

Sfuma

(In) inutili

Tentativi

Di spiegazione(fratellanza).

Se l’io

È un altro

L’io

Non esiste.

 

 

21

Solitudine

Come metafora

Come ineludibile sorte

Come ultima verità

Come necessaria consapevolezza

Spaventato

Dalla necessità

Di comunione

Fuggo.

Terrorizzato

Dalla necessità

Di isolamento

Ritorno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

22

Come il Sole

Soli

Nasciamo

Soli

Moriamo

continuamente.

Non accetto

La comunione

del dolore.

Soffro

solo

Dell’altrui

Sofferenza.

Il tempo

Libera

Dal ricordo.

Il dolore

La paura

Sbiadiscono

tristemente

Per perdere

D’ intensità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

23

Questi corvi

Neri ritagli posseduti

Fuori dalla mia finestra

Stagliati

Celano

Un perfetto segreto.

Inquiete e slanciate

Ancestrali mitiche

Figure.

Neri come consapevolezza

Solcate azzurri cieli

Ora grigi.

Funerei angeli

Protettori

Di tetri ricordi

Malinconiche

Rapaci creature

Conficcate crudelmente

Gli affilati artigli

In esili rami

Di decadenti alberi

Frutti

Di questa

Malata e stanca

Terra.

Nel vostro taciturno

Volo

L’oscura ed ammaliante

Bellezza

Della malinconia.

Lucide piume

Nere lame

Abbagliano

Consolati occhi

Piangenti.

Maestosi

Regali

Decadenti

Regnate

Su vasti

Desolati devastati

Territori

D’incontaminata

celeste bellezza.

 

 

 

 

 

 

24

Splendido e sporco

Il sole riluce

Annebbiato.

Gravi fiumi di cemento

Vomitano vapori

Ondeggianti.

La città è deserta.

Questi pietosi olmi

Regalano

Temperate

Ombre d’oblio

Che nessuno cerca.

 

 

25

Sovrapensiero

Fisso lo specchio

Vedo un ombra

Sono distratto.

La lametta

È geliga

Comoda

Da impugnare

Incido

Con forza.

Sorrido.

Mi siedo

Aspetto

Indifferente.

 

 

26

Argentei

Fili

Tesi

In perfetto

Parallelismo.

Aritmia

Di scoscianti

Metallici

Suoni

Cristallini.

La vitrea superficie

Si increspa.

Cerchi concentrici

In continua

E progressiva

Espansione.

(piove)

27

Seducenti

Danzanti

Dorate

Lame

Ambrate sorelle

Sibilanti

Dondolanti

Devastanti

Abbagli.

Ipnotizzanti geishe

Tinte

D’acceso amaranto

Ardono

Purificatrici

Le fiamme.

 

 

 

 

 

 

(il bacio)

 

28

Le tue labbra

Dischiuse

Sospiranti

Crudele sfregio

Sorgente

Fonte di vita.

Bevo

Mi sazio

Da questa candida

Ardente

Ferita.

Perfetti Lineamenti lacerati

In armonica scissione

(dissacrata)

D’infuocate carni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

29

Notte

Buio

Tenebre

Madri

Premurose

Terrorizzate

Coprono

Del figlio

Gli occhi

Davanti

Alle atrocità

Di questa vita.

Come neve

Che cadendo

Attutisce le forme

Ed elimina

Distinzioni di colore

Come invito

Alla riflessione

E alla più

sfrenata  azione

(così siamo)

Come il nulla

Come tutto

Come noi.

 

 

 

 

 

 

30

Ragionamenti

Confinati

In dogmatiche regole

Cercano

Inesistenti

Spiragli di fuga.

Come mosche impazzite,

che disperatamente

sbattono

contro un vetro

così

i miei pensieri

si infrangono

angosciati

contro

l’insostenibilità

del concetto

di esistenza.

                                      31                Una tremolante fiammella

Fragile insicura

Scossa dal vento

Aggredita

Dalle intemperie

Dondolante

Sull’apice

Di una triste candela

Che un bimbo tenta

Caparbiamente

Disperatamente

Di non far perire

In una inconsistente

Nuvola di azzurro fumo

Evanescente

Così

Vive

La speranza

Protetta

da illusioni e certezze

Troppo simili

A quelle tenaci

Mani di bimbo.

Ma più si avanza

Più la corrente

si rafforza

Più le intemperie

diventano crudeli

Chiudo gli occhi

(e) procedo

Sia fatta la sua volontà

Così sia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

32

Eliminazione

Dell’etica

Rovesciamento

Del dogma

Annichilimento

vigliacco

Dell’ego.

Possiamo elevare

Martiri

Le nostre anime

Ad un livello

Di più completa

coscienza?

Come pianeti

Esse viaggino

Immobili

Intrappolate

In orbite perfette

Circondate

Soltanto

Dal gelido

nero

vuoto siderale.

 

33

Vampira

La tua presenza

Si aggira,

nero spettro

(di) polveroso

velluto consunto.

Ho udito il richiamo

Scampanellio di cristallo

Stridore di acciaio

E sono accorso.

Alzo timidi

gli occhi

al tuo dannato

splendore.

Ammutolisco.

Calde lacrime

Vischiose

Come il più turpe desiderio

Solcano fredde gote

Ora tremanti.

Nella serafica bellezza

Del tuo volto

Magnificamente sfregiato

Da quel pallido assassino

Posa crudelmente

Il suo spettro (…)

La luna.

 

                              34                       Questo cielo plumbeo

Asfissiante e codardo

Ricorda al mio spirito

Una gelida

buia prigione

Nella quale

Viaggiando

Spesso

è stato rinchiuso.

Vittima e carnefice

Boia di sé stesso

Il mio io

Combatte

Nere ombre

Anelando

alla luce.

Ma così crudele

È lo sforzo

Che talvolta

Insano e redentore

Sorge

risorge

in me

Come dalle sue ceneri

L’Araba Fenice

La speranza

Di venir sepolto

Dalle ormai

care

Mura

Di questa

Galera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

35

Dorata

L’aspettativa

Crolla

Si frantuma

In splendenti

Cocci

Taglienti

impertinenti.

Sconfitto

Fisso

L’immagine

Allo specchio

Invariata.

Deluso

Dall’incapacità

Di soffrire

Volontariamente

Lacero

Squarcio

Il cuore

Con unghie

Sporche

Immondi

Artigli.

Risentito

Sgorga

Nero

Sangue.

Lo guardo

Lentamente

Coagularsi

Violaceo

Su questo

Corrotto

Lercio

Pavimento.

Terrorizzante

Un volto

Si dipinge

Oscuro

Amato

Un volto noto.

Adoro

La mia chimera

In silenzio(-vuoto-)

Solo.

Calpesto

L’idolo

Bacio

L’icona.

L’argenta divinità (….)

È morta

Assassinata.

 

36

Nero

Il cielo

Crolla.

Mi chiedo

Come facciano

A non disintegrarsi

Atomizzarsi

sfasciarsi

Annichilite

Le stelle

Al cospetto occhi

Tanto

Impietosi

E folli.

Crudele

L’anima

Rimprovera

La miseria

Del creato e

Del creatore.

Invisibili

Tutti questi morti

Mi sfiorano

Odiati

Maledetti

Percepiti

vagamente

Da  sensi

Ormai

eccessivamente

Inquisitori e

Persi.

 

 

 

 

 

37

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Struggenti

Scorrono

Languide

Le note.

Che siano

Per me

Il coltello.

Redenzione.

Rinuncio.

Annichilimento

Realtà,

inaccettabile soluzione.

Al bancone

Ne ordino

Un'altra.

Ore

Passate

Ad ingoiare

Incoscienza

Vedo sempre

Più chiaramente

L’inutile

Assente

Fondo

Del pozzo.

Ho paura.

Inconsistenza.

Per sempre

Sfregiato

Sorrido

Finalmente

Cosciente

Forse

Libero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

38

 

 

 

 

 

 

Ne voglio

Di più

E adesso

Un altro

Ho detto: “un altro”

Altra sigaretta

Ancora

Non potete fermarmi

(Perché non voglio.)

Il mio riflesso

Altro io

In questo bicchiere

Sporco

Mi sorride

Compiaciuto

Mi annullo

In questo magico

Diabolico

Lucente

liquido.

Mi amo

Mi ucciderò

Non potete prendermi

Non esisto.

Rido, solo

Al banco.

Realizzerò?

Cosa sto facendo?

Affilo le mie

lame arrugginite

per il fottuto

fendente finale.

Ti cerco

Nera Signora

Mi accarezzi

Poi scappi

Mi sei vicina

Mi consoli

Mi annienti

Distruggimi

Sono qui per te.

Sono qui per questo.

Il mondo brucia

Rimango illeso.

Irreale

Rimbocco le maniche

insanguinate.

Un altro

Ho detto: “un altro”.

Altra sigaretta.(…)

Aspetto

confidando

Nella tua inutile

Venuta.

Il piombo

Di questa

Sulla mia lingua

Canna di pistola

Sa di amore.

Il rosso liquido

che copioso sgorga

ricorda

sterili

lacrime piante

inconfessabili.

 

 

 

39

Specchio

Immagine

Di ciò

Che fui

Mai

Rifletterai

L’essere

Che sono.

La clessidra

Si svuota,

quest’io

è un altro

simile

e diverso

da me.

Quando

Rifletterai

L’ultima

Mia icona

La nostra

Nera sorella

Già

Mi avrà

Baciato

E tu

Sarai

Solamente

Un altro

Inutile

Coccio.

 

 

 

40

Cammino

Sulle vostre

Ossa

Frantumate

Membra

Concime

Di questo mondo

Polvere

Su rotte

Stracciate

Lacere

Scarpe.

Carcasse

Null’altro

Ingrasso verde

Putrido.

Distruzione

Creatrice

Genesi

D’annichilimento.

Il nulla

Sorge

Risorge

E su di me

Veglia

Suo figlio

Amoroso

Vendicativo

Bastardo.

 

 

 

 

 

41

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il dogma

Cancello

Apro

Della mia

Individualità

Il tempio

L’infinito

Fuori di me

L’infinito

In me

Affascinato

Da questo

Intimo anarchico cosmo

Mi muovo

Irregolarmente

Perso

Cercando

Ancestrali nessi

Bianchi

Punti

Di riferimento

Nel mio cuore

Scopro

Realtà Nuove

Assolute

Perfette

Perché

Astratte

Vivo

(regno dell’ idea pura)

scompaio

riappaio

nel mio ego

creatore

uccido

l’ombra

la falsa

immagine

io

bastardo

iconoclasta

scavo

mi ferisco

VOGLIO

Non saprete mai

Chi sono

Non sapete

Nemmeno

Chi

Siete voi

Mi rivelo (…)

È inutile

Muoio

È inutile

Attacco

Mi difendo e paro

È inutile

Con me stesso

Combatto

È inutile

Con me stesso

Vivo

Accettazione e disprezzo

In questo sporco bazar

Mortifico

Volontariamente

Corpo

Anima

Risorgo

Ineluttabile verità

Ineludibile

Esisto

Forse

Per poco

Ancora.

 

 

 

42

Respiro

Vibrazione

Battito cardiaco

Vibrazione

Cuore

Diaframma in movimento

Vibrazione

Battito di ciglia

Vibrazione

Parlo

-La mia voce-

Vibrazione

Anima

Il mio pensiero

Vibrazione

Onde Cerebrali

Vibrazione

I secondi passano

Inutili

vibrazione

Ondeggia l’elettrone

Tempo

Dimensione (…)

Nulla è immobile

Vibrazione

Dinamismo

Vita

Oscillazione

Verità

Le vene pulsano

Il peccato giace

Occulto Letargo

Di crisalide cristallinea

Aspetto l’alba

Sanguigna

L’apocalisse

Vanamente attendo

Il giudizio

Relatività assoluta

Forse un altro

Dio.

 

 

43

Uccidimi

Voglio provare

Tutto

Ammazzami

(Sono) un altro fottuto

Peccatore

Redimimi

Non potrai mai

Accusami

Decapitami

Ti aspetto

Violentami

Sono un tempio

Indissacrabile

Attaccami

Fortezza espugnabile

Tagliami

Rimarginazioni

Se non mi pensi

Non esisto

Ti aspetto

Al varco

Devo darti

Due dritte.

Continua a credere

A ciò che vedi

Per noi

L’ombra della luna

L’eclissi

Satana (…)

Incarcerato

Ribelle

Mai pentito.

Ti amo

Stuprami

L’hai gia fatto

Mai più schiavo

Vi odio

Siete miei

Siete persi.

 

44

Della consuetudine

Perso

Nel mito

(D)Nella violenza

Della

Tradizione

Dell’uniformità

Cerco

Di conformarmi

Conscio

Della menzogna

Mi adeguo

Falsamente

Non posso

Non voglio

Non

Potrò

Mai

Più

Mendace

Ardito

Libero arbitrio

Castri

L’arrogante

Filosofia

ricerca

Licenziosa

Di sterili altre

Supponenti

Verità

Tristi

Ci muoviamo

Nella relatività

Di spazio

Tempo

Idee

Soltanto

Proiezioni

Di frammentati ego (…)

Castrati

Maledetti

Incompleti

Mancanti.

Vanamente

Aneliamo

Alla concretezza

Di verità

Che solo conosciamo

Come allegoria

Mito

Utopia perfetta

Completezza

Irraggiungibile.

Del limite

Conscio

Esagero

Mi vendico

Come fiume in piena

Cerco l’argine

Per provarlo

Poi

Distruggerlo.

Sarò

La porta

Decidete

Armati di false verità

Se varcarla.

Vi aspetto.

 

45

La verità

Sfuma

In ancestrali

Vani

Progetti

Falsi come

Dogma

Reali come

Pentimento

Sei

se

credi

D’essere

Multiple

Infinite

Le false esattezze

Aleggiano

Circondate

Da mistero

Color cenere (…)

Ora dell’Idea il sospiro

La musa

Voglio essere

Poeta

Così

Non esisterò

Finalmente più

Voce

Dell’ispirazione

Mi incarno

Volontà annullata

In superiori arbìtri

Esercito

Oscure

facoltà

Chiaroveggenti

Vane

Come

di Cassandra

le Premonizioni

Mi acceco

In cerca di

Omeriche

Perse realtà

Voi

Create

Di madreperla

Splendide sfumate

Bolle di sapone

Io

Le faccio esplodere

Ridendo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                     

46

                                                          Nero

Il carro

Giunge

Viola 

Un uomo

Attende

Quieto

Marrone

La bara

Lucida

(Viene) sollevata

Grigia

La folla

Si spalanca

Come

Rosso Mare

Bianchi

Volti

Inespressivi

Invecchiano

Argentei

Veri volti

Tremano

Arancioni

Le porte

Si aprono

Verde

Questa disperata

Accozzaglia

A spinte

Nel tempio

Meccanicamente

Si insinua

Avorio

Rinunciatario Sole

rassegnato

Illumini

Il nostro dolore

D'oro

A lutto

Suonano

Campane .

 

 

 

 

 

47

 

 

 

Ho paura

Mi sento solo

Ne godo

La riprova

È arrivata

Ora ci credo

Questa realtà

È modificabile

Non so come

Atterito osservo

Da questo

Misero

Punto di vista

La relatività

Di un tutto

Multiforme

E posticcio

Uniformemente interpretato.

Lui non scrive per te

Lui non dipinge per te

Lui non recita per te

Lui non scolpisce per te

non puoi capire

Esistono

Ai tuoi occhi Invisibili

Parallele dimensioni

E tu

Mai

Ci sei stato

Mai

Vedrai mai

Saprai

Tu

Non hai Fede.

Spiegami che gusto ha il latte

Senza averlo bevuto

Mai

Descrivimi il colore dell’erba

Senza averla pestata

Mai

Descrivimi l’odio

Senza averlo provato

Mai.

Adesso amami

Io

Ti odio.

Non posso tornare indietro più

L’ho voluta

E adesso devo

Non temere

L’accecante squarcio crudele inferto (…)

Al velo di Maya.

 

48

Gelida

Bianca

Cade

La neve

Aspri

Spigoli d’agonia

Eliminati

Dalla neutralità

Di questa bufera.

Violenti

Vivi

I colori

Di questa terra

Si rassegnano

All’inevitabile

Letargo cromatico

Speranzosi.

Fortficazioni-

Caparbi

E svettanti

Fumano

Di pietra

I comignoli.

Il gelo

è assenza.

Questo infinito

Deserto

di riflessa luce

totalità.

Tiepida

La marcia terra

Calda

Vitale

Resiste

Sotto il ghiaccio

Azzurro.

 

   

 

 

 

49

 

 

 

 

 

        

                                                         Tiranno

Boia

Despota

Aguzzino

Bastardo

Violento

Reciproco

Criminale

Stantio

Rassegnato

Incarnito

Speranzoso

Crocifisso

Cercato

Buio

Angosciato

Falso

Sferzato

Codardo

Accorato

ucciso

Rispettoso

Disperato

Voluto

Autolesionista

Dolce

Masochista

Ingenuo

Plastico

Speranzoso

Cieco

Maledetto

Inconcludente

Demente

Fasullo

Interessato

Iconoclasta

Piromane

Suicida

Adamantino

Falso

Illusorio

Appestato

Ammaliante

Generoso

Straziato

Esclusivo

Pezzente

Squarciato

Lercio

Infinito

Macellato

Morto

AMORE

 

50

                                                          Tetri

Neri

Grinzosi

Questi alberi

Nodose allungano

Morenti

Le loro estremità

Verso (al)

Il grigiore del cielo.

Profonde

in questa terra

Conficcate

Dura e gelida

Le radici

Disperate

Mai rassegnate

vampire Succhiano

La tiepida linfa

rossa.

Tenace

una foglia resiste

Gialla

all’insensatezza

dell’inverno.

 

 

51

                                                          Nevica

Riflessi nei tuoi occhi viola

bianchi Deserti

Crudeli turbinii

Di adamantina polvere

Coprono

Occultano

Nascondono

Meravigliosi scenari

Dimenticate visioni

Perdute

Ora irraggiungibili

Alla sfacciata curiosità

Dell’inquieta iride.

Rassegnato

Il mondo giace

In inutile

Trepidante attesa

Del disgelo.

 

 

52

Rame-

Richiamo

Risuona

La campana.

Onde -

Concentriche

Nel vuoto

Aleggiano

Vibranti

Note

In La (.)

Pause -

Nel silenzio (nei vuoti)

Della campana

Il nulla (.)

Regna

Perfetta

Della croce

La geometria

Di  romboidale

Battuto ferro.

Dall’alto

Osserva

Giudica (e)

Condanna.

Cuoio –

Passi

Scricchiolano

Fedeli

Su piovuti

Perfetti

Caleidoscopici

Cristalli

Adamantini

(ora infranti).

Oro

Pregiati consunti legni

Porpora

Velluti.

D’argento

i riflessi

rimbalzano.

Cera stoppini -

Divine

Bruciano

Corruttibili

Le candele.

Sacro (…)

D’incenso

Il fumo

- spirali infinite -

si eleva

mistico

e trasognante.

 

 

 

 

53

Abbagli.

Sanguigne

Pire funerarie

Passione

Violenta

Bruciano

Diabolici occhi

Socchiusi

Ammiccati.

Divini

Al cielo s’alzano

Incandescenti lapilli,

Ora  immutabili stelle

Azzurri occhi.

Liquide

Danzatrici del ventre

Ancheggianti

-ocra e zafferano-

Sfumano

Su cangianti caleidoscopici

Sfondi.

Tamburi

Ritmi sincopati

Tesa

Vibrazione di pelli morte

Sabba.

Metallici suoni d’argento.

Sudore.

Piedi nudi

Nere orme

Sulla sabbia.

Vibra indefinito

Insicuro

Un tremolante scenario

Riflesso

In iniziato

Viola

Granitico occhio

Di veggente--.

 

54

Eterea marea

D’invisibili flutti

S’inchinano a te

Verdi esili

Gl’elastici steli.

Odorosa

Sospirante onda,

innocenti trasporti

esili polveri

pollini

strappati.

Autunnali

Di sporche foglie

Conici vortici

Color terra.

Corrono rincorrendosi

Verdi

Onde cangianti

Irregolari

Su non falciati

Perfetti  prati.