Finmeccanica vince l’oscar
per la miglior strategia internazionale, ma stia attenta alla reazione francese
Di Carlo Pelanda (2-7-2004)
Nei think tank dedicati si
stanno analizzando due alternative di scenario relative alla futura
configurazione del mercato degli armamenti: (a) sarà fatto da raggruppamenti
industriali europei in competizione con quelli americani oppure (b) da nuovi
giganti industriali euroamericani in concorrenza tra loro? Cioè, si formeranno
due blocchi di mercato o uno transatlantico integrato? Al momento si nota sia
una tendenza a più cooperazione intraeuropea, cioè a programmi militari che
escludono l’industria statunitense, sia l’opposto. Tale situazione è dovuta al
fatto che l’industria francese, esclusa dal perimetro del Pentagono per i
prodotti più sensibili, spinge per formare un complesso solo europeo mentre le
aziende inglesi, italiane e tedesche i cui Paesi hanno migliori relazioni con
gli Stati Uniti pensano di poter saltare nel più ricco mercato americano. Ma i
cinque colossi industriali-militari statunitensi non hanno alcuna voglia di
lasciarglielo fare e ciò costringe i “transatlantici” a prendere posizione
anche sullo scenario “b”. Tale situazione non è molto problematica per chi
costruisce componenti. Per esempio, l’inglese Rolls Royce vende motori sia alla
Boeing sia alla prevalentemente franco-tedesca Airbus-Eads. Ma per chi
costruisce sistemi primari, sia esso americano od europeo, è un problemaccio:
l’industria che sbaglia la scelta dello scenario prospettico sarà nei guai. Per
questo gli analisti si sono chiesti: quale azienda si sta posizionando meglio
in tale situazione di ambiguità? La risposta è stata: Finmeccanica perché si
sta internazionalizzando in modo tale da poter avere vantaggi sia in ambedue
gli scenari futuri sia nella situazione “mista” attuale. Infatti sta diventando
leader europeo dell’avionica, ma via un accordo con l’inglese Bae Systems, che
include i sistemi “next” di netwar, che permetterà di essere competitivi negli
Usa. L’acquisizione del 100% dell’Agusta Westland la renderà leader globale
negli elicotteri e dintorni e quindi forte in ambedue i continenti. L’accordo
con la francese Alcatel per i sistemi spaziali crea un leader europeo che può
contrastare lo strapotere americano nel settore. Questa rubrica si associa ai
complimenti sentiti nei think tank internazionali nei confronti di
Pierfrancesco Guarguaglini, oscar 2004 per la migliore strategia. Ma deve
riferire anche un’altra sensazione: l’interesse nazionale francese, Thales,
Eurocopter ed il segmento spaziale di Eads stanno subendo un grave danno dalla
trasformazione di Finmeccanica da preda in predatore ed è probabile che
reagiranno, in particolare il primo, con aggressività. Occhio.
Carlo Pelanda