Le gonne lunghe fanno prevedere recessione, ma gli spacchi più arditi promettono rialzi

 

Di Carlo Pelanda (23-12-2000)

 

 Nei momenti di incertezza aumenta sia l’agitazione sia il ricorso a credenze  magiche. Questa settimana il mercato borsistico è stato nervosissimo. Ha perso la capacità di gestire con freddezza i ribassi - e i rimbalzi - dopo anni di abitudine alla crescita continua. Fenomeno amplificato dal numero crescente dei “fai da te”. Soprattutto i dati correnti non riescono a definire con sufficiente chiarezza se ci sarà recessione o meno in America. I più grandi soggetti finanziari, preso atto che non c’erano le condizioni per un rally di fine anno, si sono ritirati in buon ordine ed ora aspettano momenti migliori e più chiari, pronti a scontarli in anticipo ai primi segnali concreti. Saggiano continuamente il mercato con puntatine in su e in giù, ma sostanzialmente stanno fermi (liquidi). I piccoli, invece, più vulnerabili alle perdite e senza capacità proprie di analisi, sono agitati e cercano di vedere nel buio. Cè chi lo fa in modi conformisti,  ponendosi domande tipiche. Vendere perché tutto crollerà? Comprare a man bassa i titoli deprezzati dalla deflazione psicologica in corso? Se sì quali? Perché la Cohen – guru di Goldman – è ancora “bullish” sui tecnologici? Altri cadono nella magia, con effetti comici. Mio Dio il Nasdaq è precipitato sotto i 2500 punti! Rimbalza, sussurra un piccolo operatore inglese ai suoi (malcapitati) clienti. E lo motiva con una leggenda metropolitana, messa in giro tempo fa da un bontempone, secondo cui i grandi fondi starebbero ricattando Greenspan: tirano giù le Borse per costringerlo a ridurre di molto i tassi e, quindi, ci sarà una nuova bolla a fine gennaio. Più raffinata è la previsione magica, opposta, di un intermediario newyorkese. Nei momenti brutti le gonne si allungano, in quelli buoni si accorciano. Si stanno allungando. Ma dovrebbe rendersi conto che, in materia, c’è ambiguità. E’ vero che la gonna sta scendendo sempre di più al ginocchio, ma lo spacco è in vertiginosa ascesa verso la vetta celestiale. E come la mette con l’aumento delle trasparenze? Sarei curioso di sapere come interpreta questo segnale in base alla previsione di recessione o meno. Ovviamente si stanno vendendo più oroscopi. Tuttavia noto con disappunto che il mercato non è stato veloce nel lanciarne di specializzati in astrologia finanziaria. Dove sono i geniali e tempestivi napoletani di una volta? Ma con maggiore sconcerto osservo, in base alle e-mail inviate a www.carlopelanda.com, che i piccoli risparmiatori stanno leggendo troppo attentamente le cronache finanziarie dei quotidiani: Pinco ha detto che si apre l’età dell’euro, Pallo che c’è il rischio di sette anni di vacche magre. E’ Natale e voglio farvi un regalo, umile, ma di prezioso buon senso. Attualmente nessuno riesce a scenarizzare la congiuntura in corso con precisione tale da poter argomentare razionalmente una scommessa in un senso o nell’altro: state fermi, fermissimi, almeno per qualche giorno. Certo, quello spacco rialzista nella gonna ribassista invita…