La tv totale, madre di nuovi sport e antidoto alla noia delle partite sul piccolo schermo
di Carlo Pelanda (1-4-2000)
S-economy. Solo pochi sport sono
televisizzati in modo tale da essere rilevanti in termini di business. Questi,
inoltre, non si stanno espandendo sul piano dell’audience e del volume d'affari
nell'indotto (per esempio, propulsione dell'abbigliamento sportivo) come hanno
fatto nel passato. Il settore appare ristretto, maturo e con molto potenziale
di crescita e profitto non sfruttato. I week-end televisivi americani sono da
anni dominati, stagionalmente, da pochissimi sport principali: Football,
Baseball, Basket e - un po' meno - Hockey su ghiaccio ed automobilismo. La
gente si annoia sempre di più. Sintomo di questo fenomeno é il fatto che gli
spettatori del Baseball si siano, due stagioni fa, appassionati più alla la
gara tra due battitori per chi faceva il maggior numero di
"fuoricampo" che non per i risultati delle partite. Nell'Europa
dominata dal Calcio il problema é simile. Ciò dimostra che gli sport
consolidati devono rinnovare le proprie regole per mantenere l'attrattività. Ed
é un primo punto. Il secondo é quello di aumentare la varietà di sport
televisizzabili per allargare l'area di utenza e quindi trovare più segmenti
commerciali da sfruttare. Nell'ultimo decennio ci sono stati molti tentativi di
portare alla ribalta nuovi sport, ma ben pochi hanno avuto successo. Il
risultato é che per la poca varietà di offerte sportive, e per la loro spettacolarità discendente, viene sprecata
una quantità di spazio televisivo e commerciale che potrebbe dare una resa
economica maggiore. Mancano nuovi sport che trainino la vendita di nuovi
oggetti e quelli classici non scaldano più la curiosità deprimendo il loro
indotto. Ma i dati mostrano che la domanda di spettacolo sportivo e la bontà di
questo come veicolo commerciale restano ambedue elevate, se non perfino
crescenti. In sintesi, nell'economia dello sport l'offerta appare di gran lunga
inferiore al potenziale di domanda. Tale gap sta stimolando reazioni creative
per colmarlo. Vediamo lungo quali direzioni sta avviandosi il nuovo
scenario.
La EM.TV & Merchandising - un brooker televisivo tedesco - ha
appena acquistato il 50% della Slec, holding - l'altra metà é nelle mani di
Bernie Ecclestone - che detiene la Foa, cioé la società commerciale della
Formula 1. E' interessante notare che la EM.TV ha speso una cifra (1,6 miliardi
di dollari) che é circa il doppio di quello che due rinomati fondi di
investimento (Morgan Grenfell e il californiano Hellman & Friedman) avevano
stanziato per acquisire la stessa quota solo qualche mese fa. Che cosa ha fatto
raddoppiare il valore finanziario della "Formula 1" in così poco
tempo? Evidentemente chi ha esperienza nella nuova forme di televisione ha
visto sentieri di profitto per altri ancora oscuri. Quali? Se si riuscirà ad
usare meglio il mezzo televisivo per rendere più spettacolari le corse, anche
permettendo allo spettatore di entrare nell'abitacolo su un canale speciale
digitale di pay o web TV, alla fine non é azzardato stimare che il valore del
diritto televisivo della Formula 1 (qualora si confermasse esente da problemi
di antitrust) potrebbe quadruplicare a
breve e decuplicarsi nel medio periodo. Ma per ottenere tale risultato
bisognerebbe anche modificare le regole delle gare allo scopo di renderle meno
noiose e prevedibili, problema che ha compresso il valore di questo sport negli
Stati Uniti e reso difficile la sua ulteriore espansione. Infatti Bernie
Ecclestone ha iniziato proprio questa settimana una forte pressione per evitare
che solo uno o due team vincano sempre,
gli altri troppo inferiori. Questo esempio ci mostra le due leve di nuova
riforma espansiva degli sport maturi: (a) cambiare le regole dei giochi per
adattarle al requisito di spettacolarità; (b) applicare meglio le nuove
tecnologie televisive. Proprio l'evoluzione delle seconde offre un esempio
ancor più indicativo di come si potranno trasformare in eventi di massa ad alto
valore commerciale gli sport finora limitati dalle difficoltà di
televisizzazione. Per esempio, il salto tecnologico osservato nelle riprese
della America's Cup - i volti, le voci, l'effetto "in barca", le
videate da qualsiasi angolatura dei match di Luna Rossa, in sintesi: Tv totale
- ha reso enormemente attrattivo uno sport "lento". Quanti altri
sport possono essere resuscitati o creati grazie a queste nuove possibilità
televisive? Un'enormità. Con la tecnologia della Tv totale - integrata con la
futura web Tv interattiva - anche competizioni, per dire, tra rocciatori o
alianti potranno conquistare grandi audience e fare concorrenza agli sport
dominanti. In conclusione, la televisione totale e l'adattamento regolamentare
degli sport alla sua miglior applicazione spettacolare promettono un futuro
boom dello s-business. E In tale movimento é già da ora divertente immaginare come, da noi, cambierà il Calcio
di fronte alla nuova sfida. Poter usare anche le mani in area di rigore perché
la testa dei giocatori sarà piena di microtelecamere o mettere due portieri in
una porta più larga? Chissà, comunque é aperto il concorso di idee.