26/09/2002

Thursday, September 26, 2002

Grazie Prof. C. Pelanda. Grazie per il Suo odierno "Il Processo" [da farsi].
Grazie per il suo: " .. come mai i portatori di una cultura imbecille hanno ancora tanto peso da noi e, soprattutto, sentono di poter parlare come accusatori invece di sedere sugli scanni degli accusati?"

Ancora su quel tale che Lei e' riuscito con eccezionale bravura a non chiamare direttamente imbecille, una nota nel mio cassetto, da un articolo che il cittadino Eugenio Scalfari pubblico' sull'<<Espresso>> l'11 ottobre del 1959 con il titolo
"La Russia ha gia' vinto la grande sfida".

'..Il cavallo sovietico si trova ormai a poche incollature dal cavallo americano e l'esito della corsa e' diventato quanto mai incerto. Chi vincera'? ...Sotto la pressione dello sviluppo economico il sistema di produzione sovietico e i rapporti sociali che ne derivano stanno evolvendo verso forme piu' liberali e piu' occidentali...
Riuscira' dal canto suo l'Occidente a modificare il proprio sistema, sostituendo la volonta' e l'impulso pubblico alle decisioni settoriali fin qui prese dai gruppi privati nel campo della politica degli investimenti a lungo termine?...Se questo non dovesse avvenire, se l'America e i suoi alleati dovessero continuare col ritmo attuale,  mantenendo inalterati le insufficienze e i vizi del proprio sistema economico e sociale, allora bisogna fin d'ora rendersi conto che il risultato della gara e' gia'deciso.
Tutti i vecchi luoghi comuni della maggiore efficienza dell'iniziativa privata e dell'enorme sperpero di ricchezza, che inevitabilmente  s'accompagna al collettivismo, cadono come castelli di carta di fronte ai risultati raggiunti in quarant'anni dall'economia sovietica...'

Commento privato: Quanta imbecillita' in cosi' poche righe! Solo Scalfari e' capace di tanto! Ma forse stava preparando la strada ad una 'La Repubblica' che sottraesse all'Unita' tutti i suoi lettori - come e' poi realmente avvenuto; tanto che il PCI/DS ha pensato bene che non era piu' il caso di finanziare l'Unita', quando senza spendere una lira ci pensava Scalfari-La Repubblica a sostituirne tutte le caratteristiche di imbecillita' propagandistica di quotidiano del partito comunista, PCI. E fu cosi' che l'Unita' fini’ al fallimento.
Nessun pianto, beninteso.  Ma che ci sia ancora qualcuno che legge Scalfari-La Repubblica,  e' proprio molto scoraggiante.

Con la massima Cordialita' e riconoscenza,
A. Casolari