Caro Professore, ho letto con viva
commozione il Suo articolo:"Il processo" su "Il
Giornale". L'età purtroppo non più verde mi consente di
ricordare, senza bisogno di ricorrere a compiacenti libri di scuola,
tutte le gravi responsabilità della sinistra e di rendermi
consapevole fino in fondo di quanto Lei abbia ragione. Sia
all'opposizione che al governo la sinistra italiana ha sempre dominato
la scena imponendo le sue scellerate regole. Aveva ragione (e come
strepitava guidata dai "dioscuri" Paietta!) quando avversava
il piano Marshall e il Patto Atlantico, aveva ragione e mobilitò le
piazze quando rovesciò il legittimo governo Tambroni, ha ragione
quando si erge a paladina dell'operato della magistratura, ma ha anche
ragione quando un suo ministro, in dispregio della stessa
magistratura, annulla una sentenza che proscioglieva un imputato,
ricacciandolo in galera (Pribke). Ha gestito incontrastata
l'educazione di tutte le generazioni scolastiche formandole a sua
immagine e somiglianza. Ed ora eccola sempre lì, più proterva che
mai. Lei vorrebbe sacrosantamente istruire un processo contro le sue
malefatte. Magari ! Ma come ! Questo governo ha tutti avversi: stampa,
magistratura, insegnanti, girotondisti, sindacati ed adesso anche la
cofindustria ! Ci vorrebbe un coraggio da leoni e sinceramente mi
sembra che questo governo, oltre che sottovalutare la situazione,
soffra ancora di un complesso di inferiorità verso questa sinistra
divisa nel suo interno, ma ben unita ed agguerrita contro l'odiatissimo
Berlusconi. Perdoni lo sproloquio, ma il Suo appassionato articolo mi
ha indotto a dirLe, per quel poco che può valere, tutta la mia
simpatia. Le confesso tuttavia che sono molto scoraggiato. Cordiali
saluti. Oreste Battigalli
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