27/09/2002
Egregio dr. Pelanda,
    mi chiamo Claudio Tedeschi. Mio padre, Mario Tedeschi, è stato per 36 anni direttore de "il Borghese".
    Questa mattina, 26 settembre, ho letto il suo articolo dal titolo "Le tasse pagate alla cultura di sinistra", al termine del quale Lei chiedeva di processare culturalmente coloro che, "portatori di una cultura imbecille" per cinquant'anni della nostra storia, ancora oggi vengono osannati e hanno peso politico e culturale.
    Lei dichiarava di sperare che ci sia un ricercatore "che possa mettere insieme una storia d'Italia degli ultimi decenni, chiarendo chi ha fatto cosa, riportando alla luce le malefatte e gli errori ed attaccando a ciascuno nomi e cognomi".
    Tutto questo già esiste. E' la collezione de "il Borghese", il giornale che per mio padre, da quando vi entrò nel giugno del '50 a quando ne uscì morendo nel novembre del '93, fu il suo diario nel quale raccontare agli italiani "borghesi ed anticomunisti, cattolici ed anticlericali, rivoluzionari e conservatori" tutto il malcostume, le furberie, ed i furti a danno dello Stato che il regime di centro sinistra ha perpetrato.
    In questi nove anni dalla morte di mio padre, nessuno ha ricordato mai la frase di Giuseppe Prezzolini: " 'il Borghese' contro tutti e contro tutto ma quando si vorrà scrivere la storia d'Italia di questi anni, si dovrà andare in biblioteca a consultare la collezione de 'il Borghese' per conoscere la verità".
    Io non ho dimenticato. In nome di mio padre, che per questo Paese ha dato tutto fino all'estremo sacrificio, ho deciso di creare un'Associazione culturale con il preciso scopo di portare sulla Rete la collezione de ''il Borghese", le copertine, le foto, i disegni ... tutto.
    Come può vedere, quindi, il lavoro è già stato fatto.
    Non sarà certo la Fondazione de ''il Giornale'' che potrà fare meglio. Coloro che la vorrebbero creare, a livello politico, sono gli stessi che hanno sempre ostacolato il ricordo di Mario Tedeschi e del suo "Borghese".
    Mio padre credeva nella Destra e non certo nell'accordo politico con i democristiani. Oggi Berlusconi governa, ma senza i voti dei centristi ex dc, sarebbe ancora al potere D'Alema. Lo stesso Fini, per poter andare avanti politicamente, ha sepolto una terza volta tutti coloro che per il Msi hanno dato la vita ed il loro lavoro, chiedendo agli ebrei un "bollino di garanzia".
    Si, dottor Pelanda, lei ha avuto fortuna. Ostacolato in Italia, tradito nei suoi affetti privati, ha potuto rifarsi una vita in America. La maggioranza delle persone di destra, questo non lo ha potuto fare.
    Anno dopo anno, ha combattuto la quotidiana battaglia contro i sopprusi del malgoverno, ha mandato i figli a scuola, con la speranza che potessero trovare un lavoro degno di loro, li ha visti bruciare vivi affacciati alle finestre delle loro povere case di periferia. Sì dottor Pelanda, lei è stato fortunato.
    Quindi, quando vuole trovare le prove contro Scalfari e Bocca, contro Prodi e D'Alema, contro i sindacati, contro tutti coloro che hanno portato il Paese allo sfascio, si rilegga ''il Borghese''. Vi troverà nomi, fatti e cifre.
    E si accorgerà che su quel giornale vi scrissero uomini e donne di altissima cultura, di profonda conoscenza della lingua italiana, amanti del loro Paese e delle radici che hanno fatto grande l'Italia.
    Lo legga quel giornale che in molti vorrebbero dimenticare, perché aveva un solo grande difetto: diceva la verità su tutto e tutti,  anche su coloro che si professavano amici e che quando mio padre morì, tirarono un sospiro di sollievo.
    Cordiali saluti.
 
Claudio Tedeschi