02/09/2001

                                                                                                AGLI ORGANI DI STAMPA

 

"Verde Italia" associazione ambientalista, è stata legalmente costituita a Perugia nell'estate 1994. Per informazioni, adesioni e contatti: archifress@tiscalinet.it

 

 

 

MANIFESTO AMBIENTALISTA "VERDE ITALIA"

 

"Verde Italia" vuole essere il vero movimento verde italiano.

Non si interesserà molto di politiche sociali, di pacifismo, di destra e sinistra... poichè la sua natura lo chiama a preoccuparsi della qualità dell'habitat umano.

 

"Verde Italia" sa che pure con la più spaventosa catastrofe nucleare il mondo non finirebbe: sparirebbe l'umanità, ma dopo qualche milione d'anni la crosta terrestre saprebbe riprodurre nuovi organismi, magari giallognoli, ma vivi...

 

Ne consegue che l'ambientalismo ha senso solo se incentrato sulla sopravvivenza e prosperità dell'uomo sulla terra: e corrisponde perfettamente ai suoi più veri, profondi e strategici interessi la qualità degli habitat animale e vegetale, nonchè la preservazione di tutte le culture dei popoli della terra.

 

Acqua, Energia e Rifiuti sono le tre grandi questioni; su esse devono svilupparsi strategie ed azioni congruenti, pubbliche e private, dai massimi organismi mondiali fino al singolo Comune. Si impone in particolare l'urgenza di buone politiche per le acque potabili, il regime idrogeologico, la salute dei mari; la ricerca pura e applicata in materia energetica e i conseguenti incentivi di massa; il progressivo riassorbimento delle emissioni e dei rifiuti nocivi, la sistematica applicazione di prevenzione, riciclaggio e depurazione.

 

Non esistono sistemi economici o politici che in sè garantiscano la migliore qualità ambientale: dovere di ogni buon ambientalista è portare nei rispettivi luoghi di lavoro e civili la propria sensibilità e cultura ambientale.

 

L' ambientalismo che vediamo è l'insieme degli equilibri ecologici possibili, esistenti o potenziali: in capo all'azione cosciente di popoli e nazioni, di comunità e singoli, sta il dovere di non danneggiare la flora, la fauna, l'idrogeologia, l'atmosfera... ma neanche i valori spirituali della memoria e della cultura, componenti consustanziali e imprescindibili di ogni popolo e persona.

 

Ambientalismo quindi quella maturità culturale e politica che si avvede dei rischi connessi alla espansione illimitata e acritica di qualsiasi produttivismo ed economicismo -oggi resi possibili dallo sviluppo tecnologico- ma che non ha alcun motivo di demonizzare l'economia, la storia, la cultura occidentale e men che meno il suo benessere, anzi: si registrano proprio nei paesi avanzati le più efficaci innovazioni tecnologiche e scientifiche capaci di evitare che l'incomprimibile aspirazione al progresso economico da parte di tutti i popoli della Terra comporti un disastro ecologico.

 

Ambientalismo quindi non certo come succedaneo di antagonismo sociale a tutti i costi, bensì al contrario come avanguardia strategica della civiltà occidentale, nella consapevolezza critica dei suoi limiti.

 

"Verde Italia" pertanto non auspica la proliferazione di ministri, ministeri e assessori all'ambiente: crede piuttosto in persone colte ed avvedute nei posti chiave dello sviluppo economico e produttivo.

Ne consegue che contemperare Sviluppo & Ambiente non è una strettoia ipocrita e piccolo borghese, bensì è l'unica ragione d'essere dell'ambientalismo.

 

Attengono pertanto al vero ambientalismo la ricerca scientifica, la costruzione di infrastrutture compatibili, la globalizzazione... Tutto ciò si abbina in via naturale al consumo responsabile, alla diffusione della cultura ed a forme progressive di democrazia diretta.

In tal senso l'ambientalismo più che un limite posto all'economia ne diviene il più potente stimolo di innovazione e sviluppo, di ricerca, di libertà e di opportunità specie per quei popoli che dispongono solo di "capitale" umano. Ne consegue che il liberismo e il profitto economico, storicamente connaturati con la democrazia, possono e devono svolgere funzioni positive; in ogni caso molto più positive dei gravissimi danni apportati all'ambiente dalle economie pianificate e stataliste.

 

"Verde Italia", pur provando istintiva simpatia per l'agricoltura biologica, non può dimenticare che con siffatto metodo ci vorrebbe tutta la superfice delle foreste del mondo per sfamare solo la metà del genere umano... pertanto non porta alcun pregiudizio contro gli Organismi geneticamente modificati, anzi vede in essi una grandissima opportunità per l'umanità affamata.

 

"Verde Italia" non ha nulla in contrario al ponte sullo stretto di Messina, al passante di Mestre, alla variante di valico sull'Appennino: il giudizio non può che dipendere da ogni singolo progetto, da obbiettivi e mezzi contemperati in un serio bilancio ecologico. "Verde Italia" auspica il completamento e l'estensione dei programmi ferroviari di Alta Velocità, vettore concreto di alternativa credibile e progressiva all'uso abnorme e improprio di autovetture.

 

"Verde Italia" individua nella profonda riqualificazione delle città, di ogni loro singolo quartiere, una frontiera di azione oggi urgente in Italia: vivibilità, estetica, funzionalità, parcheggi sotteranei, mix di funzioni negli stessi edifici, servizi decentrati e autogestiti alle persone e alle famiglie, densificazione edilizia anzichè espansione, alta tecnologia e risparmio energetico, tram, scale mobili, metropolitane e ogni possibile innovazione nel cruciale aspetto della mobilità, tensione alla autosufficenza energetica e allo smaltimento dei rifiuti...

 

Il paesaggio -che in sè non attiene direttamente all'equilibrio ecologico- rimane in ogni caso un valore di straordinaria e irrinunciabile importanza per la cultura e la qualità umanistica delle società: da esso, non di meno che dalle valutazioni economiche e macroeconomiche dei punti precedenti, deriva l'urgenza di una nuova ed efficace politica urbanistica, nonché il recupero delle coste italiane offese negli ultimi decenni dall'abusivismo, in ciò proseguendo la positiva esperienza dell'abbattimento del Fuenti.

 

La modernizzazione qui prefigurata si coniuga perfettamente con la gelosa conservazione del patrimonio artistico, culturale e naturale d'Italia, nella cosciente volontà di farne quel "giardin d'Europa" e quel luogo mitico del "viaggio" per antonomasia, che ben videro Dante e Petrarca, Ghoete, Shelley, Stendhal e molti altri...

Un mix irripetibile di eccellenza e semplicità: questo può offrire l'Italia, un "marchio" valido per città e campagna, modernità e tradizione, ovvero per superare l'anacronisitca frattura tra luoghi protetti e non.

 

"Verde Italia" è convinta che la sensibilità ambientale degli italiani sia di gran lunga superiore ai consensi elettorali dell'attuale partito verde: segno evidente che i tempi sono maturi per una nuova, qualificata ed efficace presenza ambientalista.

Perugia, Giugno 2001

                                                                             VERDE ITALIA

                                                                             

                                                                           

 

 

 

 

 

 

 

Portavoce di VERDE ITALIA:

 

 

Luigi Fressoia, architetto, nato a Perugia il 01.06.1955

Libero professionista.

Nella città di Perugia ha redatto il Piano regolatore del centro storico (1990-93), ed ha curato il progetto esecutivo della seconda linea di scale mobili "Cupa-Priori" (1988-1991).

Esperto in centri storici e mobilità, ha svolto progetti di riqualificazione per diverse città del nord, centro e sud Italia.

Iscritto a "Italia Nostra" dal 1984. Socio a vita del Touring Club Italiano.

 

Via del Castellano, 7  -06121  Perugia

Tel. & Fax 075.5731635

Cell. 0339.1089814

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