AGLI ORGANI DI STAMPA "Verde
Italia" associazione ambientalista, è stata legalmente costituita a
Perugia nell'estate 1994. Per informazioni, adesioni e contatti: archifress@tiscalinet.it MANIFESTO
AMBIENTALISTA "VERDE ITALIA" "Verde
Italia" vuole essere il vero movimento verde italiano. Non
si interesserà molto di politiche sociali, di pacifismo, di destra e
sinistra... poichè la sua natura lo chiama a preoccuparsi della qualità
dell'habitat umano. "Verde
Italia" sa che pure con la più spaventosa catastrofe nucleare il mondo
non finirebbe: sparirebbe l'umanità, ma dopo qualche milione d'anni la crosta
terrestre saprebbe riprodurre nuovi organismi, magari giallognoli, ma vivi... Ne
consegue che l'ambientalismo ha senso solo se incentrato sulla sopravvivenza e
prosperità dell'uomo sulla terra: e corrisponde perfettamente ai suoi più
veri, profondi e strategici interessi la qualità degli habitat animale e
vegetale, nonchè la preservazione di tutte le culture dei popoli della terra. Acqua,
Energia e Rifiuti sono le tre grandi questioni; su esse devono svilupparsi
strategie ed azioni congruenti, pubbliche e private, dai massimi organismi
mondiali fino al singolo Comune. Si impone in particolare l'urgenza di buone
politiche per le acque potabili, il regime idrogeologico, la salute dei mari;
la ricerca pura e applicata in materia energetica e i conseguenti incentivi di
massa; il progressivo riassorbimento delle emissioni e dei rifiuti nocivi, la
sistematica applicazione di prevenzione, riciclaggio e depurazione. Non
esistono sistemi economici o politici che in sè garantiscano la migliore
qualità ambientale: dovere di ogni buon ambientalista è portare nei
rispettivi luoghi di lavoro e civili la propria sensibilità e cultura
ambientale. L'
ambientalismo che vediamo è l'insieme degli equilibri ecologici possibili,
esistenti o potenziali: in capo all'azione cosciente di popoli e nazioni, di
comunità e singoli, sta il dovere di non danneggiare la flora, la fauna,
l'idrogeologia, l'atmosfera... ma neanche i valori spirituali della memoria e
della cultura, componenti consustanziali e imprescindibili di ogni popolo e
persona. Ambientalismo
quindi quella maturità culturale e politica che si avvede dei rischi connessi
alla espansione illimitata e acritica di qualsiasi produttivismo ed
economicismo -oggi resi possibili dallo sviluppo tecnologico- ma che non ha
alcun motivo di demonizzare l'economia, la storia, la cultura occidentale e
men che meno il suo benessere, anzi: si registrano proprio nei paesi avanzati
le più efficaci innovazioni tecnologiche e scientifiche capaci di evitare che
l'incomprimibile aspirazione al progresso economico da parte di tutti i popoli
della Terra comporti un disastro ecologico. Ambientalismo
quindi non certo come succedaneo di antagonismo sociale a tutti i costi, bensì
al contrario come avanguardia strategica della civiltà occidentale, nella
consapevolezza critica dei suoi limiti. "Verde
Italia" pertanto non auspica la proliferazione di ministri, ministeri e
assessori all'ambiente: crede piuttosto in persone colte ed avvedute nei posti
chiave dello sviluppo economico e produttivo. Ne
consegue che contemperare Sviluppo & Ambiente non è una strettoia
ipocrita e piccolo borghese, bensì è l'unica ragione d'essere dell'ambientalismo. Attengono
pertanto al vero ambientalismo la ricerca scientifica, la costruzione di
infrastrutture compatibili, la globalizzazione... Tutto ciò si abbina in via
naturale al consumo responsabile, alla diffusione della cultura ed a forme
progressive di democrazia diretta. In
tal senso l'ambientalismo più che un limite posto all'economia ne diviene il
più potente stimolo di innovazione e sviluppo, di ricerca, di libertà e di
opportunità specie per quei popoli che dispongono solo di
"capitale" umano. Ne consegue che il liberismo e il profitto
economico, storicamente connaturati con la democrazia, possono e devono
svolgere funzioni positive; in ogni caso molto più positive dei gravissimi
danni apportati all'ambiente dalle economie pianificate e stataliste. "Verde
Italia", pur provando istintiva simpatia per l'agricoltura biologica, non
può dimenticare che con siffatto metodo ci vorrebbe tutta la superfice delle
foreste del mondo per sfamare solo la metà del genere umano... pertanto non
porta alcun pregiudizio contro gli Organismi geneticamente modificati, anzi
vede in essi una grandissima opportunità per l'umanità affamata. "Verde
Italia" non ha nulla in contrario al ponte sullo stretto di Messina, al
passante di Mestre, alla variante di valico sull'Appennino: il giudizio non può
che dipendere da ogni singolo progetto, da obbiettivi e mezzi contemperati in
un serio bilancio ecologico. "Verde Italia" auspica il completamento
e l'estensione dei programmi ferroviari di Alta Velocità, vettore concreto di
alternativa credibile e progressiva all'uso abnorme e improprio di
autovetture. "Verde
Italia" individua nella profonda riqualificazione delle città, di ogni
loro singolo quartiere, una frontiera di azione oggi urgente in Italia:
vivibilità, estetica, funzionalità, parcheggi sotteranei, mix di funzioni
negli stessi edifici, servizi decentrati e autogestiti alle persone e alle
famiglie, densificazione edilizia anzichè espansione, alta tecnologia e
risparmio energetico, tram, scale mobili, metropolitane e ogni possibile
innovazione nel cruciale aspetto della mobilità, tensione alla autosufficenza
energetica e allo smaltimento dei rifiuti... Il
paesaggio -che in sè non attiene direttamente all'equilibrio ecologico-
rimane in ogni caso un valore di straordinaria e irrinunciabile importanza per
la cultura e la qualità umanistica delle società: da esso, non di meno che
dalle valutazioni economiche e macroeconomiche dei punti precedenti, deriva
l'urgenza di una nuova ed efficace politica urbanistica, nonché il recupero
delle coste italiane offese negli ultimi decenni dall'abusivismo, in ciò
proseguendo la positiva esperienza dell'abbattimento del Fuenti. La
modernizzazione qui prefigurata si coniuga perfettamente con la gelosa
conservazione del patrimonio artistico, culturale e naturale d'Italia, nella
cosciente volontà di farne quel "giardin d'Europa" e quel luogo
mitico del "viaggio" per antonomasia, che ben videro Dante e
Petrarca, Ghoete, Shelley, Stendhal e molti altri... Un
mix irripetibile di eccellenza e semplicità: questo può offrire l'Italia, un
"marchio" valido per città e campagna, modernità e tradizione,
ovvero per superare l'anacronisitca frattura tra luoghi protetti e non. "Verde
Italia" è convinta che la sensibilità ambientale degli italiani sia di
gran lunga superiore ai consensi elettorali dell'attuale partito verde: segno
evidente che i tempi sono maturi per una nuova, qualificata ed efficace
presenza ambientalista. Perugia,
Giugno 2001
VERDE ITALIA
Portavoce
di VERDE ITALIA: Luigi
Fressoia, architetto, nato a Perugia il 01.06.1955 Libero
professionista. Nella
città di Perugia ha redatto il Piano regolatore del centro storico (1990-93),
ed ha curato il progetto esecutivo della seconda linea di scale mobili "Cupa-Priori"
(1988-1991). Esperto
in centri storici e mobilità, ha svolto progetti di riqualificazione per
diverse città del nord, centro e sud Italia. Iscritto
a "Italia Nostra" dal 1984. Socio a vita del Touring Club Italiano. Via
del Castellano, 7 -06121
Perugia Tel.
& Fax 075.5731635 Cell.
0339.1089814
Fine
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