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        Egregio Professore,
       
                                    
        accolgo il suo invito di inserire tra i messaggi pubblici la vicenda di
        colui che ho battezzato come la "fortezza blu". Per ovvi
        motivi di riservatezza non firmerò la lettera e cercherò di rendere il
        meno possibile riconoscibile il protagonista della vicenda.
       
          A mio avviso si tratta di una lezione
        di stato sociale nella maniera in cui senz'altro viene intesa da lei e
        dai suoi estimatori; chi sa provvedere a se stesso senza aspettarsi la
        manna dal cielo non è un peso per gli altri e con moltissime probabilità
        è in grado di promuovere il benessere altrui. Questa credo sia
        l'essenza della rivoluzione blu. Non più gregge a cui l'elitè
        illuminata indica la strada maestra,  ma ognuno di noi apripista in
        grado di percorrere per se per gli altri infiniti  e nuovi cammini.
       
        Circa un mese fa un mio amico perde una
        gamba in un sinistro stradale: sala di rianimazione, quattro interventi
        chirurgigi.Ieri lo chiamo per avere notizie, a sette giorni dall'ultima
        operazione ed il giorno dopo la dimissione, senza che fosse necessario
        ,era già nella sua piccola azienda a  rendersi utile anche
        manualmente, per quello che gli era possibile, seduto sulla carrozzina
        che aveva comperato senza aspettare l'arrivo di quella che la USL gli
        avrebbe fornito. Che differenza con tanti giovani iscritti alle liste di
        disoccupazione ,che ciondolano al bar con tanto di cellulare, auto ed
        occhiali da sole griffati che non accettano una paga doppia per
        raccogliere la frutta perchè "oggi fa caldo".!
       
        Se Lei ha coniato l'espressione di bandiere
        blu questo signore,che ha fatto cose enormi nel mondo del volontariato,
        è senz'altro una fortezza blu, una nazione che che conta di questi
        cittadini ha ancora grandi riserve di ricchezza da mettere al servizio
        di tutti.
       
        Distinti saluti
       
        P.B.
       
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