30/09/2003

 

Eravamo ragazzi, quando l’austerity saltò fuori. Pochi anni dopo il tragico e sospetto incidente aereo che causò la precoce morte del presidente dell’ente petrolifero di stato italiano, impedendogli di firmare un discusso accordo sulla produzione mondiale di petrolio. L’oro nero diveniva troppo caro e in tutta Europa si decise di consumarne meno. Si dissero e fecero tante cose e finimmo a trovarci tutti in bicicletta come volevano i cinesi di Mao, quelli che non erano impegnati ad aiutare il Vietnam contro gli Stati Uniti, naturalmente. Non piacque affatto ai venditori di petrolio che avessimo deciso di consumarne meno, quindi ci manifestarono tutto il loro dissenso, a modo loro. Sobillati dai loro mandanti, i terroristi proliferarono mentre i brigatisti si associavano, pur se rinnegati entrambi dai compagni comunisti che però li finanziavano di sotto banco, mentre puntavano i missili sapendo di non poterli lanciare, in un gesto troppo nobile per dei borghesi travestiti da proletari, quali sempre furono. Si cominciò quindi a pensare al disarmo e a come smaltire le inutili armi in eccesso. La guerra fredda friggeva. Senza spiegazione apparente, la crisi energetica sembrò risolversi da sola e non se ne sentì più parlare, tanto che tutto sembrò non essere mai accaduto. Rocambolescamente, armi comuniste cominciarono a finite in mano a sottoculture bellicose e piene di rancore secolare, mentre petrolio ed oppio, venivano clandestinamente usati per pagarle. Oggi l’energia non manca, la droga nemmeno. L’oro nero, che ci avevano giurato essere agli sgoccioli, si rivela addirittura troppo, al punto che estrarlo in eccesso è reato. Le droghe ricavate dall’oppio hanno sono state commercializzate con successo ed hanno minato per sempre la società civile. In realtà ci si era solo accordati su un prezzo ufficiale equo, mentre si organizzava un efficiente mercato nero. Così i padroni del petrolio e quelli dell’oppio si erano rimessi calmi mentre noi comuni mortali non facemmo caso alle bugie che ci erano state dette. Riprendemmo la macchina, e cominciammo a drogarci. Oggi, che un litro di benzina, tasse incluse, vale meno di un litro di acqua e la droga meno delle sigarette, il prezzo non è più equo e non ci dovremmo stupire di vedere riapparire i predoni. Neanche ci dovremmo stupire di sentire parlare di proibizionismo, indispensabile a sostenere il prezzo di una merce così priva di valore come la droga. Non si vuole ammettere che il petrolio vale molto, perché significherebbe arricchire pericolosi predoni, ne’ si riesce ad ammettere che la droga non vale niente, perché ciò impoverirebbe i ricchi spacciatori. In conseguenza i predoni continuano a predare e gli spacciatori a spacciare, con grande soddisfazione dei comunisti che alimentano questa spirale viziosa con l’inganno, di cui sono maestri, ai danni del resto del mondo. L’America subisce l’attacco alle torri e il mondo si sdegna contro il terrorismo che oltre all’America bersaglia Israele. I religiosi capitalisti difendono Gerusalemme dagli infedeli comunisti, che sono talmente poco nobili da usare l’oppio dei popoli per scagliare gli infedeli contro i crociati. Pragmatica, l’America individua in un miliardario reietto dall’Arabia, il sicario dell’attentato, e rade al suolo l'Afghanistan, che lo ospita e protegge, oltre ad essere strategico sia per il petrolio che per l’oppio. Tutto il mondo vede in TV gli afghani difendersi con armi sovietiche e l’oppio con cui sono state pagate. il capo dei terroristi scappa mentre la televisione araba inneggia al martirio dei poveri caprai drogati di fondamentalismo. Si attacca quindi il secondo sicario, finanziatore dei martiri palestinesi contro Israele e profondamente anti-americano. Stavolta è un paese produttore di petrolio, armato fino ai denti, nonostante l’embargo, che ha pagato, con petrolio estratto illecitamente, armi vendutegli illecitamente dai comunisti per combattere gli americani e gli ebrei. Anche in questo caso cadono le bombe ma il dittatore scompare nel nulla. Russia e Francia, i due popoli che hanno ucciso i loro signori, non sono contente del bombardamento del cliente iracheno, a dispetto dell’embargo, si trovano adesso in mano crediti inesigibili stipulati in precedenza col pupillo terrorista. Le sinistre si schierano contro gli americani, aizzate dai finanziatori dei terroristi attaccano le basi N.A.T.O. in nome della pace. I no globals, muniti di cellulare americano, di spaghetti cinesi, di tabacco indiano e convinzioni tedesche diventano una realtà globale. Senza accorgersene, perché sono per definizione troppo ignoranti. I verdi, attaccano i nemici del nucleare. Ad agosto, la città di New York, insieme a molte altre del nord America e Canada, rimane senza corrente elettrica, inerme per ore. Tutti gli americani sono convinti che si tratti di un’azione terroristica, i media smentiscono ma il panico dilaga, la cosa certa è che il sistema è debole abbastanza da poter essere sabotato. Si adducono ragioni varie, il fatto che l’energia si crei col petrolio sembra non essere rilevante. Quotidiani illustri rivelano finanziamenti dei servizi segreti sovietici al leader ideologico dei palestinesi: il maresciallo capo dei terroristi. Poche ore fa va via la corrente in tutta Italia, apertamente schierata con l’America, nella lotta al terrorismo. la Francia ci ha chiuso il rubinetto del suo nucleare lo stesso giorno in cui, insieme alla Russia, ha rifiutato di smettere di vendere all’Iran, terzo obiettivo degli alleati nella guerra al terrorismo, materiale nucleare. Vedo solo una cosa buona; Machiavelli ha detto nel XV° secolo che un potere inetto non può durare. La democrazia sembra non fare eccezione. Il nostro Re è ancora vivo e siamo dalla parte giusta.

 

Duccio Fanfani

www.duccio.com

 

29/10/2003

DURA LEX SED LEX

 

Un giudice italiano ha ritenuto illegale imporre la visione del crocifisso alla gioventù italiana. Egli ha implicitamente ritenuto illegale imporre la visione di alcuna icona nelle aule della scuola dell’obbligo italiana. Non è facile disquisire su tale decisione ma ci sembra comprensibile ammettere che tale diritto dovrebbe quanto meno essere pagato profumatamente poiché, in uno stato popolato da circa sessanta milioni di persone suddivise tra anziani, adulti e ragazzi, il diritto di promuovere un effigie di qualsivoglia natura, dovrebbe essere retribuito al costo prevalente. Essendo tale valore quantificabile senza tema di smentita tra i 10 ed i 20 centesimi di Euro a contatto. Il diritto di imporre la visione di un qualsivoglia spot promozionale dovrebbe essere pertanto pagato tra i i 2 ed i 4 milioni di Euro all’anno. Il problema si sposta quindi dall’icona alle varie possibili icone esponobili in tale segmento di mercato. Riteniamo quindi che, essendo molti gli operatori economici disposti a pagare tale cifra per promuovere il proprio prodotto o servizio in un così appetibile segmento di mercato, sia consigliabile mettere all’asta questo spazio pubblicitario. Si suggeriscono, come potenziali acquirenti:

     

  • Coca Cola

  • Islamici

  • Telecom Italia

  • Buddisti

  • Microsoft

  • Nestlè

  • Vari ed eventuali

  • Duccio Fanfani

    www.duccio.com

    duccio@fanfani.org