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          Caro Pelanda,
         
              dopo aver letto e
          condiviso l'analisi del tragico errore prodiano di accettare un cambio
          euro lira che ci mette furi gioco, mi sorprende leggere il finale del
          Tuo pezzo di oggi sul Giornale in cui t'iscrivi al numero di coloro
          che pensano che gli Stati Uniti siano disponibili a trattare con
          l'Europa il valore di cambio del dollaro.
         
          Non è davvero una buona compagnia.
         
          Per la cultura economica americana il
          valore del dollaro è stato sempre lasciato agli umori del mercato con
          l'eccezione degli interventi a fini interni.
         
          Nessun presidente USA farebbe mai un
          accordo che prevede di concertare con gli europei il cambio della sua
          valuta; non lo farebbe perché un'idea del genere per lui non è
          neppure pensabile, non lo farebbe perché i suoi concittadini lo
          boccerebbero immediatamente.
         
          E così nei suoi interventi il capo della
          Federal Reserve non ha mai calcolato granchè  il valore
          dell'Euro o di altre valute, né sembra avere intenzione di farlo ora
          in cui un dollaro basso gli sta benissimo.
         
          Aspettarsi che gli americani ci imitino
          nelle cose che non sappiamo fare, come la gestione della moneta, mi 
          sembra un atteggiamento incomprensibile.
         
          Se in passato lo avessero fatto oggi la
          nostra economia sarebbe veramente a terra.
         
          Saluti cari.
         
          Roberto A.
         
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