Gentile professore,
innanzi tutto un grazie per questo e per i tantissimi altri articoli che
hanno il pregio di mettere in ordine, con parole chiare, intessute di
lucida logica e passione diretta, concetti che condivido, ma che francamente in
me si agitano un po' confusi, a volte contraddittori.
Non voglio certo commentarlo, non ce n'è davvero bisogno, piuttosto le
vorrei porre qualche domanda, una sua risposta mi gratificherebbe.
Punto primo.
Il pacifismo come paravento per posizioni antioccidentali.
Io francamente non capisco e non sopporto chi sputa nel piatto in cui ha
mangiato, mangia e mangerà, ma aldilà di questo, fermo restante il
pensiero di Voltaire nei confronti di chi non la pensava come lui, le chiedo se
una
lettura in chiave psicanalitica di questi atteggiamenti ne possa spiegare
gli esiti aberranti; c'è del masochismo nell'intellettuale italiano e in
minor misura anche europeo? C'è forse un'immaturità non risolta che che
lo
porta a negare le radici stesse da cui trae linfa vitale, è forse
affetto
da un grave complesso di inferiorità che lo induce al disprezzo nei confronti
di chiunque sa costruire benessere e migliorare continuamente di fatto la
qualità della vita di tutti, loro compresi? Come le dicevo io ho le idee
un po' confuse e l'argomento è così vasto e complesso che necessita
capacità di sintesi non comuni.
Punto secondo.
Il basso "tasso di varietà culturale", come lei elegantemente
definisce
l'anomalia italiana, produce un'atmosfera soffocante, francamente
intollerabile, si deve sempre più spesso cambiare rabbiosamente canale e
questa non è una reazione commendevole per una mente libera, ma
purtroppo
i nervi saltano talvolta; perfino al Ministro dell'Interno che ha
manifestato il suo disagio nel trovare quale interlocutore il Casarini;
forse non doveva esternare il suo disagio, ma davvero non se ne può più.
Basterà cambiare il Consiglio di Amministrazione della RAI? non basterà
di
certo, però sarebbe un buon inizio. Mi domando talvolta se, in momenti
gravi come questi, la libertà incondizionata di parola, di corteo e altri
esercizi intellettuali del tipo metti un giorno d'estate a Genova sia un lusso
che
non possiamo permetterci, pena la nostra stessa sopravvivenza (in
guerra c'è il coprifuoco), poi penso a Voltaire.......e cambio canale.
Grazie per l'attenzione e cordiali saluti.
Francesco Sanvilli
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