16/11/2004

Caro Pelanda,
       e adesso? Con questo ministro dell'economia ( che potrebbe tranquillamente essere del centrosinistra ) e questa legge finanziaria ( leggi l'apprezzamento di Visco ! su La Repubblica dell' 11 novenbre) cosa resta del partito azzurro?
Cosa resta del ceto produttivo al potere?
Restano democristiani e post alleanza nazionalisi neo missini che stanno facendo il 99% della politica economica; restano milioni di cittadini delusi.
Otre ad una Confindustria che si rivela ottusa quando chiede sgravi per se a spese dei consumatori, come se avesse altrove per vendere i prori prodotti carissimi.
Liberalizzazioni, privatizzazioni, delegificazione, semplificazione burocratica, per non parlare di tasse ( +0,7 % nel 2003, fonte OCSE ) sono parole che da anni non hanno pių senso.
Il bilancio dello Stato č diventato l'economia dell'Italia; questa cultura delirante, o solo furbetta, ci sta trascinando verso una marginalitā ancora pių periferica.
Qualcuno che afferma di capire di cose di economia si scaglia contro l'acquisto di aziende italiane da parte di stranieri; non sembrano in grado di capire che senza soldi non si fa nč una banca nč un'industria, nč si puō mantenerla.
E che per avere soldi bisogna fare fatturato ed utili per anni.
A questo punto l'unica via d'uscita per Berlusconi č dimettersi, salvando quel poco di faccia che gli rimane, lasciando a Letta ufficialmente l'incarico.
Ogni altra soluzione confermerebbe i peggiori commenti che il premier ha ricevuto in questi anni.
Cordiali saluti

ROBERTO ALESSI