21/11/2003

Insegnanti guastalutto

 Lettera aperta al Ministro Moratti: Martedì scorso nel cortile della
scuola pubblica dove io insegno sono stati commemorati i soldati italiani che
 hanno perso la vita in Iraq.  Una cerimonia breve, dignitosa e commovente
 in presenza di alcuni carabinieri locali: l'inno nazionale a suon di
 tromba, i nomi dei soldati caduti pronunciati dai bambini della scuola
 elementare, e qualche minuto di silenzio.  Immagino che la stessa scena si
 sarà ripetuto nelle scuole di tante città in tutto il Paese.  Anche se per
 un giorno solo, si auspicava che almeno nel lutto ci saremmo sentiti tutti
 italiani.  Ma immagino pure che, come nella mia scuola, anche nelle altre,
 saranno successi degli episodi di guastalutto, come quelli raccontatimi da
 alcuni genitori confrontatisi con lo sgomento dei propri figli di cui
porto qui solo due esempi:

 Tornando in classe dal cortile, con dei buoni pur se tristi sentimenti nel
 cuore, i bambini di una classe della scuola elementare si sono sentiti
dire dalla propria maestra:  "Se fosse per me, io non vi avrei mai portati in
 cortile.  Sono stata costretta a farlo dal preside."

 Nel liceo, invece, il giorno dopo, commosso dalle cose alla quali aveva
 assistito, uno studente con una bandiera tricolore ha chiesto ai suoi
 compagni di classe, "Che ne dite, appendiamola qui nella nostra
 classe?"  Mi dicono che la risposta è stata un "sì", unisono.  In quel
 momento è entrata l'insegnante di storia, che ha schiacciato il loro
 progetto con il commento, "Piuttosto appendete la bandiera di Che
Guevara!"

 Che ne dice, Signora Ministro, ci pensa Lei a prendere dei provvedimenti
 riguardo ai suoi dipendenti?  O è meglio che ci pensi Pisanu a procurare
 loro un biglietto di solo andata per Cuba, dove si troveranno senz'altro
 meglio?


 Sandra Giovanna Giacomazzi

 www.giogia.com
 http://www.upublish.com/books/giacomazzi.htm