07/11/2003

Caro Pelanda

 Il suo articolo di ieri pubblicato su “il Giornale” è come al solito pienamente condivisibile. Fortunatamente lei, come Giuliano Ferrara, Carlo Rossella, Vittorio Feltri, Fiamma Nirenstain e pochi altri, ha la capacità di andare controcorrente in un’epoca in cui le opinioni sono destinate ad appiattirsi su posizioni preconcette. Il sondaggio contro Israele che sta facendo discutere tutto il mondo e che a mio avviso costituisce un ennesimo motivo di vergogna per l’Europa, è il frutto della propaganda mass mediale di odio contro gli israeliani operata in Italia, in Francia e in altri paesi europei dalla grande stampa di sinistra. Il fatto che Israele sia uno stato democratico, dove i cittadini vanno alle urne e liberamente scelgono con il voto il governo del paese, non conta niente. Israele deve essere demonizzato perché, come giustamente ha scritto lei nell’articolo di ieri, ha avuto il torto di legarsi agli Stati Uniti d’America dimostrandosi un prezioso alleato e attirandosi inevitabilmente l’odio di tutto il mondo comunista. Che purtroppo è vivo e vegeto anche in Italia dove siamo costretti a vedere nei cortei no global le bandiere con la stella di David accomunate alla svastica nazista e nel peggiore dei casi bruciate insieme a quelle statunitensi.

Questo è antisemitismo e non sono d’accordo con il giornalista Massimo Fini quando sostiene che condannare Israele non significa essere contro gli ebrei. Sono cattolico e come tale ritengo che bruciare in un corteo un’immagine del Papa o attaccare il Vaticano significa automaticamente essere contro tutti i cattolici del mondo.

 Tuttavia non sono d’accordo nemmeno con gli ebrei come Gad Lerner che nel difendere lo Stato d’Israele non perdono mai occasione per prendere le distanze dalla politica del governo in carica. Sharon piaccia o no è stato eletto dagli israeliani, non è salito al potere con un colpo di stato o con metodi antidemocratici e quindi ha il diritto di realizzare fino in fondo il suo progetto politico votato dalla gente. Lerner purtroppo da uomo di sinistra sembra ragionare come molti esponenti della sua parte politica che vorrebbero riconoscere solo ai laburisti il diritto di governare, con la convinzione che solo da quella parte c’è la capacità di conseguire la pace. Invece non è così perché il raggiungimento della pace è un obiettivo di tutti gli israeliani di destra e di sinistra . Ma non si può pretendere che di fronte alle stragi compiute dai terroristi palestinesi, Sharon resti a guardare o porga addirittura l’altra guancia.

                                                                                    Americo Mascarucci- Viterbo 
16/11/2003

Caro Pelanda

 

ieri mi trovavo a Roma e mentre ero al volante della mia auto, fermo ad un semaforo, ho notato un manifesto dei Comunisti Italiani. Il segretario Oliviero Diliberto appariva sorridente accanto ad un altrettanto sorridente Yasser Arafat. Sotto le foto dei due ridenti personaggi sopra citati appariva  affiancata all’emblema del partito una grande scritta: < CON ARAFAT >.

Ora, io capisco che l’onorevole Diliberto e tutta la schiera dei suoi compagni di parrocchia hanno bisogno di visibilità in vista delle elezioni europee, soprattutto ora che hanno deciso di correre autonomamente, però ritengo che a tutto debba esserci un limite.

Mentre in Europa sta crescendo in maniera esponenziale il virus dell’antisemitismo; mentre in Iraq i nostri soldati sfuggiti all’attentato di Nassirya  rischiano continuamente la vita per colpa di pazzi criminali convinti di guadagnarsi il paradiso ammazzando senza pietà i nemici dell’Islam; mentre in Italia fanatici islamici minacciano attentati ai nostri danni profetizzando le peggiori sciagure senza che nessuno li prenda a calci e li cacci dalla nostra terra; mentre avviene tutto ciò un ex Ministro della Repubblica non trova di meglio da fare che farsi fotografare accanto a chi, con quegli stessi terroristi, ci va a braccetto.

Il signor Arafat ha forse condannato la strage di Nassirya? Ha speso parole di comprensione per i nostri soldati massacrati in Iraq? Si è forse degnato di inviare un telegramma di condoglianze al Governo Italiano? Niente di tutto questo come ovviamente non c’è stata solidarietà per le vittime di Istanbul. Il signor Arafat  è un criminale come lo sono i kamikaze che compiono gli attentati in Medio Oriente che lui si è sempre ben guardato dal bloccare. L’onorevole Diliberto si vanti pure di essere amico di Arafat, come hanno fatto in passato anche molti altri politici di tutti i partiti. Però io, come italiano, mi permetto di dire ad alta voce che questi signori mi fanno schifo.

 

                                                                        Americo Mascarucci - Viterbo

22/11/2003

Caro Pelanda

In merito all’ultima lettera che le ho inviato, mi sento in dovere di correggere la parte in cui lamentavo il fatto che nessuno prendesse provvedimenti contro i fanatici islamici presenti nel nostro paese. Il Ministro dell’Interno Pisanu invece, due giorni dopo, ha espulso l’Imam di Carmagnola e altri sette pazzi criminali come lui. Speriamo sia l’inizio di una vera e propria opera di “pulizia” contro quanti vorrebbero imporre all’Occidente, con la violenza e il terrore, il credo islamico. Ora mi aspetto che vengano chiuse anche quelle moschee o sedicenti centri di cultura islamica dove si fa proselitismo in favore del terrorismo. 

                                                                        Americo Mascarucci - Viterbo