| 
          Salve, sono un lettore veronese..mi
          congratulo con lei.
         
          Mi trovo sempre d'accordo con le sue
          analisi...non ideologizzate e obiettive..le allego un mio modesto
          scritto....
         Globalizzazione   Nell'infinito dibattito sulla globalizzazione e sulle cause e
        responsabilità della povertà nel mondo, non passa una sola conferenza
        in cui alcune organizzazioni umanitarie e religiose (di indubbia
        appartenenza politica...) ci propinano come una cantilena,
        l'equazione-slogan che il 20% della popolazione consuma l'80% delle
        risorse mondiali e che alla rimanente umanità rimangono solo briciole! Tale affermazione è falsa, volutamente incompleta e forzatamente
        strumentalizzata in chiave anticapitalistica, antioccidentale e noglobal. Chi diffonde questi dati  ignora
        (volutamente!)" l'irrilevante dettaglio" che a produrre la
        quasi totalità delle risorse mondiali è esattamente quel 20%,
        incriminato a torto di affamare il mondo. Anche se mi sembra ovvio, è forse il caso di ricordare a questi
        "disattenti" signori, che le risorse non si autoreplicano per
        magia nel campo dei miracoli di collodiana memoria, ma si producono e
        trasformano con il sudore e il lavoro umano. Ma non è finita qui; gli estensori di questi slogan omettono
        volontariamente anche il dato, che è sempre questo “parassitario”
        20% a  produrre, esportare e
        aiutare con beni, risorse, e conforti di ogni necessità i paesi più
        poveri, altrimenti incapaci o insufficienti con i loro inadeguati ed
        obsoleti mezzi di produzione di sfamare la propria popolazione. Comprendo l'acredine di certa parte politica e cattolica verso il 
        libero mercato, ma ci pensino bene talune organizzazioni
        travestite da paladine della giustizia e della solidarietà, prima di
        processare un sistema produttivo che innegabilmente ha prodotto
        ricchezza e benessere ad ogni livello e in ogni paese che l’ha
        deliberatamente e democraticamente scelto, diversamente dai regimi
        comunisti che non sono stati scelti, ma imposti! Se veramente si avessero a cuore i paesi poveri, si avrebbe
        l’onestà intellettuale di denunciare le autentiche cause che hanno
        condotto a questo stato di cose, ma evidentemente, sono indotto a
        pensare, che per queste persone sia più importante l'infruttuosa
        battaglia politica ideologica contro il capitalismo che la soluzione dei
        problemi. Forse per rinfrescare la memoria, è sufficiente ricordare a questi
        movimenti (non tutti ovviamente) anticapitalisti e noglobal, raggruppati
        in sedicenti organizzazioni umanitarie per avere maggiore visibilità e
        credibilità agli occhi dell'opinione pubblica, che i paesi in cui la
        fame regna sovrana, sono proprio quelli esclusi dal nostro sistema
        economico e dalla globalizzazione, un esempio per tutti, il recente
        milione di morti per fame nella Corea del Nord, paese a regime comunista
        in cui il capitalismo è solo una bellissima chimera! Le  reali cause del
        sottosviluppo, si possono individuare nella mancanza di conoscenze
        tecniche(know-how), da regimi militari corrotti e da satrapi locali
        intrallazzati in loschi affari; di tutt'altro tenore le analisi, di
        parte, dei nemici del modello di sviluppo occidentale, le responsabilità,
        secondo costoro, sarebbero esclusivamente imputabili al famelico egoismo
        della civiltà liberal-capitalista( e magari con l'aggravante
        cattolica..!?), con lancia in resta delle
        "cattivissime"multinazionali (altro abusato e reiterato
        slogan...), che non essendo istituti di beneficenza no-profit, non fanno
        altro che, ovviamente il loro mestiere. Pure le "ricette"prescritte da queste organizzazioni per
        debellare le povertà sono parziali e inconcludenti, riconducendo i
        termini della questione a una mera questione"monetaria": Tobin
        Tax, remissioni dei debiti, aiuti economici e prestiti, dimenticando o
        ignorando completamente le componenti fondamentali di ogni autentico
        sviluppo umano e sociale: educazione e cultura, sia etica, civile,
        tecnologica,  antropologica
        e religiosa! Solo a partire dall'uomo e "lavorando" sull'uomo, si può
        sperare di sconfiggere la povertà, altrimenti paradossalmente, si cade
        nello stesso errore e nella stessa mentalità che si vorrebbe
        condannare: il denaro e il capitale quali unici mezzi di soluzione a
        tutti i problemi della terra. Ben venga un dibattito serrato sulla globalizzazione, ma senza
        ingannare l'opinione con manipolazioni in assoluta cattiva fede per fini
        politici e per nulla umanitari e solidaristici. E la si smetta anche con l'accusa ingrata e ingiusta che
        l'occidente e l'America siano la causa di tutti i mali, è una leggenda
        metropolitana ed una menzogna storica smentita dalla realtà dei fatti,
        ma so, come diceva Einstein: che è più facile rompere un atomo che un
        pregiudizio.   Gianni Toffali  Dossobuono 
        Verona  Gianni.Toffali@inwind.it |