03/11/2002

Gentile Sig Pelanda, pur non avendo una preparazione specifica, o forse anche per questo, mi interessano gli argomenti da lei trattati sul nostro Giornale e la leggo volentieri. Ho apprezzato il suo articolo di oggi anche se le conclusioni sono , nei fatti, purtroppo deludenti.

Mi pongo tuttavia una domanda, come padre e, ormai, anche come nonno.
 Sembra essenziale, nella valutazione delle scuole a cui mandare i nostri figli, non solo la qualità delle stesse, la comodità o vicinanza, ma anche la situazione strutturale delle medesime, l'agibilità e, se vogliamo, burocraticamente, il possesso dei vari certificati di agibilità.
Ora se io mi rivolgessi al Direttore o al Preside dell'istituto dove intendo mandare i miei figli per chiedergli una " certificazione di agibilità della stessa " o quanto meglio, cosa pensa che mi risponderebbe ?
Ebbene io credo che apposita normativa dovrebbe riconoscermi questo diritto/ dovere di tutela dei miei figli e questo a prescindere che io abiti in zona sismica.
Lei mi dirà: e i costi ? Beh da qualche parte bisogna pure incominciare e se la situazione è quella (vedi l'articolo di Francesca Angeli a pag.2) almeno sia consentito al cittadino, che è obbligato dallo stato a mandare i figli a scuola, esercitare un diritto di scelta logistica a tutela dei figli.
Mi piacerebbe leggerla sull'argomento e magari, perchè no, vederla promotore di una iniziativa legislativa o normativa, sempre che lo ritenga.
La ringrazio comunque e la saluto cordialmente.
Antonio Montagna
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