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 IL PUNTO per gli amici
 COSA  C’E SOTTO RAIWAY? 
 N°30 del 31 ott.2001 Quando di mezzo c’è
 la politica, bisogna subito cercare cosa si nasconde alla pubblica opinione.
 Così – diciamolo subito -  sotto
 la faccenda di Raiway (detentore degli impianti tecnici di cui si serve la Rai
 TV) c’è il cambio della maggioranza parlamentare. Il contratto per la sua
 vendita parziale fu fatto nella presunzione che il centro-sinistra avrebbe
 vinto le elezioni, che il Ministro della Comunicazioni Cardinale 
 rimasto al suo posto avrebbe approvato il contratto e Visco, nuovo
 ministro dell’Economia, avrebbe consentito a Raiway di destinare gli 800
 miliardi della vendita non al Tesoro, ma a progetti dell’attuale Consiglio
 della Rai. Ma la ciambella è venuta senza il buco. Il pollice verso del nuovo
 Ministro delle Comunicazioni Gasparri, per la vendita ad opera della Rai
 Holding del 49% della Raiway alla società americana Crown Castle, era
 inevitabile per la semplicissima ragione che il Ministro dell’economia
 Tremonti non avrebbe certo consentito che i predetti 800 miliardi fossero messi
 a disposizione dell’attuale  CdA
 della Rai TV che non potrà essere sostituito solo a fine febbraio 
 2002. ed avrebbe preteso fossero trasferiti al Tesoro.  Ed ecco gli imbrogli della polemica che ne è seguita.
 Zaccaria accusa Gasparri di aver voluto danneggiare la Rai per beneficiare il
 concorrente Mediaset ed i corrispondenti della Stampa Estera diffondono questa
 tesi in tutto il mondo a conferma del persistente conflitto di interessi
 berlusconiano che per gli stranieri è scandaloso, mentre gli italiani se ne
 fregano. .  Gasparri replica: ”Ma
 quale danno alla RAI? Gli 800 miliardi da incassare sarebbero andati al Tesoro
 e non alla RAI.”. E il centro-destra rincara la dose. “Se tale non fosse il
 caso, Cappon, direttore generale, non avrebbe affermato che i mancati incassi
 di 800 miliardi non modificheranno i progretti di sviluppo Rai.”. Nessun
 danno dunque per la RAI nè beneficio per Mediaset. Le proteste RAI ed i
 ricorsi legali che il CdA RAI si ripromette sono solo un pretesto per attacchi
 politici al Polo delle Libertà, Fuor dalla polemica,
 restano due grosse curiosità. Quali erano i progetti di utilizzo degli 800
 miliardi da parte di Zaccaria & C. se invece di andare al Tesoro le vicende
 politiche li avessero messi a disposizione della Rai TV? Si parlava di digitale
 terrestre entro il 2006. Ma forse altra roba bolliva in pentola. Bisognerebbe
 chiederlo a Santoro o all’on.Giulietti o a Benigni. Quando sapremo tutto,
 giudicheremo se Mediaset ha scampato un pericolo o se il paese ha scampato l’ennesimo
 spreco di danaro per finalità politiche.  Seconda curiosità: il Governo Berlusconi vuole
 davvero privatizzare buona parte della Rai.TV? Se la risposta è positiva, si
 deve anche ammettere che la vendita del  49%
 degli impianti, oltre a poteri direttivi, avrebbe svalutato il restante 51% per
 il semplice fatto che, in una successiva privatizzazione, si sarebbe obbligato
 l’acquirente del restante 51% ad una forse non gradita partnership in Raiway
 con la Crown Castle. E ciò per non parlare del prezzo di vendita rimasto sui
 livelli delle perizie del 1991 e dei poteri parasociali che non sarebbero stati
 offerti a concorrenti della Crown Castle, come France Telecom.  Livio Magnani
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