20/11/2001
Caro Professore,
un anonimo frequentatore del tuo sito si chiede se la guerra sarebbe scoppiata ugualmente se gli attentati di New York fossero stati diretti a Roma e si risponde che no, per noi sarebbero bastati quattro schiaffi verbali e, magari, mezzo chilo di embargo.
Che ti devo dire?
Ho la vaga ma fastidiosa sensazione che non abbia tutti i torti: vedo, come in sogno, la scena di noi che protestiamo molto diplomaticamente, minacciamo di non esportare pił pizza e mandolini, eliminiamo i Crocifissi (mi pare che, da qualche tempo, si chiamino "cadaverini") da tutti i luoghi pubblici e privati per evitare provocazioni inutili e dannose, invitiamo Osama Bin Laden da Maurizio Costanzo, approfittiamo dell'imperdibile occasione e mettiamo il burka a Rosy Bindi, mandiamo Casarini ambasciatore in Medio Oriente e Bertinotti negli Stati Uniti...mentre gli americani invadono l'Afghanistan e ci tolgono, more solito, le castagne dal fuoco.
Poi, ancora come in un sogno, vedo gli italiani che, all'improvviso, si accorgono di essere cresciuti, scoprono che la vita non č un talk-show, smettono di porsi domande bischere, diventano un popolo vero e firmano le lettere.
Sogni? Chissą!
Simona Moretti  -  Siena