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  Caro Professore,
  
  un anonimo frequentatore del tuo sito si
  chiede se la guerra sarebbe scoppiata ugualmente se gli attentati di New
  York fossero stati diretti a Roma e si risponde che no, per noi sarebbero
  bastati quattro schiaffi verbali e, magari, mezzo chilo di embargo.
  
  Che ti devo dire?
  
  Ho la vaga ma fastidiosa sensazione che non
  abbia tutti i torti: vedo, come in sogno, la scena di noi che protestiamo
  molto diplomaticamente, minacciamo di non esportare pił pizza e mandolini,
  eliminiamo i Crocifissi (mi pare che, da qualche tempo, si chiamino
  "cadaverini") da tutti i luoghi pubblici e privati per evitare
  provocazioni inutili e dannose, invitiamo Osama Bin Laden da Maurizio
  Costanzo, approfittiamo dell'imperdibile occasione e mettiamo il burka a Rosy
  Bindi, mandiamo Casarini ambasciatore in Medio Oriente e Bertinotti negli
  Stati Uniti...mentre gli americani invadono l'Afghanistan e ci tolgono, more
  solito, le castagne dal fuoco.
  
  Poi, ancora come in un sogno, vedo gli italiani
  che, all'improvviso, si accorgono di essere cresciuti, scoprono che la vita
  non č un talk-show, smettono di porsi domande bischere, diventano un popolo
  vero e firmano le lettere.
  
  Sogni? Chissą!
  
  Simona Moretti  -  Siena
  
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