Egregio Professore.
Leggo la lettera di Jean Valjean e vorrei cordialmente dirgli:
Quello che lei ha scritto è musica per le mie orecchie!
Però, a ben guardare, è forse meglio che i nostri ex PiCi-ini si
comportino così trasformisticamente, come d'altronde è nel loro DNA,e spiego
perchè.
Essi si sforzano fino al ridicolo di definirsi socialdemocratici, ma
sanno
bene che finchè la loro
base elettorale li voterà come comunisti essi rimarranno comunisti: lo
dicono i loro elettori.
Le racconto una barzelletta, un "nonsense" che mi è
venuto in mente
mentre raccoglievo
le foglie in giardino:
La mattina presto, passeggiando nei pressi della RAI di Roma, un
uomo
incontra
una donna tutta sanguinolenta e ricoperta di lividi: letteralmente
massacrata. Mosso da
compassione le si avvicina e le chiede: " Signora , chi è? Cosa le
è
successo?" Al che
la signora risponde mestamente: "Sono la Verità, ho incontrato
Santoro..."
Fine della barzelletta.
Anche Giancarlo Paietta beneamato diceva: "Tra la Verità e la
Rivoluzione
scelgo la Rivoluzione".
Bah! ... Se si trattasse della Rivoluzione ancora ancora....Ma
raccontarsi
delle balle per ritrovarsi
socialdemocratici è troppo anche per un fedele elettore comunista.
Ecco perchè è meglio che continuino così.
Molto cordialmente.
G. Pinciroli
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