23/11/2001

Egregio professore,

le scrissi una e-mail l'undici novembre scorso alla quale lei volle gentilmente, anche se molto brevemente, rispondere. Infatti, pur avendo preso nota delle mie ragioni, si limitò ad osservare che "right or wrong" gli USA continueranno a fare la loro politica estera, del tutto incuranti degli altri. E' quello che, con un blando eufemismo, i politologi chiamano "unilateralismo". La sua (amara) constatazione discende dal fatto ovvio che gli USA sono a tutt'oggi l'unica potenza globale esistente e si trovano quindi in una condizione, potremmo dire, di "monopolista geopolitico".
Ora, egregio prof. Pelanda, nessuno meglio di lei sa che in economia l'esistenza di più soggetti che contibuiscano alla produzione di dati beni o servizi (la concorrenza, insomma) è l'anima ed il sale stesso del progresso economico. Senza concorrenza, ad esempio, noi guideremmo ancora le Ford T o il maggiolino VolksWagen, perdipiù prodotti a prezzi stratosferici.
Ebbene io penso che tale concorrenza, per il bene dell'umanità, debba esistere anche nel campo dell'influenza geopolitica mondiale. Non si sorprenda quindi se individui liberi come me siano in impaziente attesa di vedere nuovi attori globali nel "grande gioco". Penso, ovviamente alla Russia di Putin e alla Cina, non certo ad un'Europa composta da nani politici capaci, in 44 anni, di aver dato alla luce solo un accordo doganale e ad un'unione monetaria. Solo la presenza di più attori globali, che compensino i loro interessi di controllo del pianeta nelle sedi opportune (ONU?), potrà fermare la sicurezza di restare impunito, qualsiasi cosa faccia, dell'attuale monopolista geopolitico garantendo altresì maggiori vantaggi di stabiltà ed giustizia al mondo. Lei che ne pensa?
 
Cambiando totalmente argomento, vorrei chiederle: quale differenza c'è tra la Banca mondiale ed il FMI? Forse la prima si occupa solo di progetti finalizzati mentre il secondo ha come scopo il finanziamento alle economie dei Paesi in via di sviluppo o vi sono altre interessanti differenze?
 
Cordialmente la saluto, suo Gian Carlo Caprino, Roma