11/11/2001

Illustre Prof. Pelanda,
 poiché Ella, Maestro dell'economia liberistica, certamente non ritiene
 che un tal tipo di economia possa esser praticata al di fuori di regole
 che garantiscano il rispeto della libertà generale e delle leggi,
 desidero sottoporre alla Sua attenzione un caso particolare
 di "economia mafiosa", incontrollabile, per chierLe come il consorzio
 umano possa difendersi da tali micidiali interessi economici illegali.
 Poiché il caso è troppo complesso per poter essere esposto con
 sufficiente chiarezza con quata E-mail, rimando Lei e tutti coloro che
 ne fossero interssati al sito internet : www.diabetenews.8m.com .
 Naturalmente, non chiedo che Ella si pronunci sulla validità della
 questione scientifica, che è solo l'oggetto del gravissimo malaffare
 che ora cercherò di esporLe in massima sintesi.
 Il diabete mellito tipo due è grave e diffusa malattia (centoquaranta
 milioni di diabetici nel mondo), che la legge italiana definisce "di
 alto interesse sociale", e che potrebbe essere validamente curata e
 guarita. Ma ciò porterebbe alla eradicazione di una malattia che
 procura immensi profitti economici , e garantisce posizioni di potere
 scientifico e medico. Per questi abietti motivi,con una lunga serie di
 illegalità ,  da oltre trenta anni si impedisce che la possibilità di
 cura e di guarigione del diabete sia scientificamente dimostrata e
 conosciuta . Sono state  presentate due interrogazioni parlamentari su
 questo caso, e sei ministri della ricerca scientifica hanno rifiutato
 ogni risposta; sono state da me  presentate due petizioni  al
 Parlamento, che le ha ignorate; ho presentato denunzia penale a sette
 diverse procure della repubblica sulle gravi e costanti omissioni di
 atti e doveri di ufficio commesse per realizzare l' illecita  finalità
 di privare i diabetici della cure valide, e tutte e sette le procure
 non hanno esercitato l'azione penale obbligatoria, non hanno richiesto
 l'archiviazione delle denunzie per manifesta infondatezza, ma le hanno
 ignorate, cestinate, violando la Costituzione e le leggi. Ho inviato un
 esposto al Presidente della repubblica, denunziando il comportamento
 omissivo dei magistrati, e l'esposto è stato trasmesso al Consiglio
 Superiore della Magistratura, con la richiesta di accertamenti , sul
 cui esito dare direttamente a me notizia. Dopo circa due anni, il CSM
 continua ad ignorare tale disposizione della Presidenza della
 repubblica. Tutti i mezzi di informazione rifiutano rigorosamente di
 dare anche la più piccola notizia di tali gravissimi fatti, di indubbio
 grande interesse pubblico. Ed io ho prove, che pongo a Sua
 disposizione, che questo gigantesco malaffare non si realizzi solo in
 Italia, ma che ha estensione internazionale. Come vede, si tratta di
 un  gigantesco giro  criminale di affari  , che viola la libertà di
 ricerca, la libertà di cura, la libertà di informazione  ed inquina
 tutta la vita democratica deviando le sue istituzioni fondamentali.
 A Lei, Maestro di liberismo, chiedo : come difendere la sicurezza e
 l'interesse generale contro un sistema liberale e liberistico in
 apparenza, criminale e "dirigistico" nella sostanza?
 Io penso che solo informando i cittadini dell'esistenza di fatti tanto
 gravi si potrebbe combattere validamente la grande mafia che opera su
 scala "globalizzata". Ma chi può informare  i cittadini se tutti gli
 organi di informazione sono strettamente controllati dal grande potere
 economico-mafioso?
 E Lei stessa, illustre Professore, riuscirà a pubblicare sul Suo sito
 questa mia denunzia?
 Le porgo distinti saluti
 Domenico Fico, medico. via S.Marco, 16. Cupramontana (AN).
 tel.0731789566.