14/11/2001

Egregio Professore
ho saputo solo oggi del Suo sito in Prima Pagina RAI dopo aver letto tanti suoi articoli sul
Giornale. AscoltarLa é stata una lieta sorpresa e di slancio sono passato a scriverLe .
Talvolta avevo già esternato al Giornale qualche sfogo dovuto alle tante "storture" che
avvengono oggi intorno a noi; ma non ho mai ricevuto una risposta ! Spero che non accada
altrettanto con Lei . Perciò passo subito a chiederLe cosa pensa Lei della notizia del giorno
secondo cui il film "La stanza del figlio" é candidato al premio Oscar !!!!!
Non posso rivolgere questa domanda a nessun critico cinematografico italiano; tutto il nostro
cinema é nelle mani della sinistra e riceverei risposte che mi riesce facile già immaginare...
Ho già sofferto abbastanza nel dover tollerare la sequenza di elogi per "La vita é bella"  !!!
Ma il film di Benigni , pur ripercorrendo il filone collaudato dalla "Lista di Schindler" ,
pur essendo magari stato commissionato dal Signor Veltroni a quel grande sceneggiatore che é Vincenzo Cerami , pur essendo privo di una ispirazione sincera ,pur servendo a dare uno spessore culturale mediocre agli iscritti o seguaci dei DS , comunque possiede uno
"specifico filmico" che da forza alla storia e lascia un messaggio in noi !!!
La storia del Sig. Moretti non possiede invece niente di quel cinema che si guarda dopo aver
pagato il biglietto !! E' solo fiction per una buona televisione !
Accoglie lo spettatore in un piacevole e perfetto gruppo familiare ,lo attacca con il virus
di una tragedia immensa come la morte del figlio e poi gli scarica addosso il suo ateismo
negando l'idea cristiana che questo evento possa essere stato voluto da Dio ....
E conclude con le immagini di una radiosa Costa Azzurra !!!
Professore mi aiuti a capire ! Sono così ignorante da non cogliere il messaggio per cui la
giuria di Cannes e i lettori abituali della "Repubblica" hanno classificato il film come
"un capolavoro" ?   
Io penso che il film sia stato un'ottima vetrina con uno spaccato dell'Italia dei DS in cui
tutti sfoggiano bontà , self-control , autocritica , intelligenza ,comprensione anche di
fronte alla tragedia di Andrea o al fallimento di una vita professionale.
Le riflessioni sulla tragedia e sulla sua evitabilità poi non "muovono la storia" ma confondono
lo spettatore sostituendo l'evento drammatico alla regola classica dell'azione drammatica  !
E di fronte a tutto ciò dovremo sopportarci gli elogi della critica e le lezioni che a scuola,
nei licei classici , si daranno con le proiezioni del film !
Questa Italia che torna sempre a galla ,questa Italia che si autocelebra e autorappresenta non
mi appartiene così come non appartiene a Lei !!
Vorrei che il nostro amato paese fosse liberista ma anche libero nella cultura dando voce al
pensiero di tutti !
Ma questa ubriacatura di cultura , di bontà , di pace , di volontariato mi appaiono sempre di
più etichette appiccicate come griffes sulle teste di coloro che si mettono in mostra !!
Il vero confronto non c'è mai perché non si può accettare che l'altro sia stato più bravo
senza attaccarlo magari per ....il conflitto d'interessi !
Mi perdoni l'esternazione finale e la prego , non mi lasci nell'ignoranza ! Grazie.
                         Voglia gradire i miei cordiali saluti :
                             ing. Giovanni Di Nicola - Napoli
                                       giadin@tin.it