Egregio Professore
  ho saputo solo oggi del Suo sito in Prima Pagina RAI dopo aver letto tanti
  suoi articoli sul
  Giornale. AscoltarLa é stata una lieta sorpresa e di slancio
  sono passato a scriverLe .
  Talvolta avevo già esternato al Giornale qualche sfogo
  dovuto alle tante "storture" che
  avvengono oggi intorno a noi; ma non ho mai ricevuto una risposta ! Spero che
  non accada
  altrettanto con Lei . Perciò passo subito a chiederLe cosa pensa Lei della
  notizia del giorno
  secondo cui il film "La stanza del figlio" é
  candidato al premio Oscar !!!!!
  Non posso rivolgere questa domanda a nessun critico cinematografico italiano;
  tutto il nostro
  cinema é nelle mani della sinistra e riceverei risposte che mi riesce facile
  già immaginare...
  Ho già sofferto abbastanza nel dover tollerare la sequenza di elogi per "La
  vita é bella"  !!!
  Ma il film di Benigni , pur ripercorrendo il filone
  collaudato dalla "Lista di Schindler" ,
  pur essendo magari stato commissionato dal Signor Veltroni a
  quel grande sceneggiatore che é Vincenzo Cerami , pur
  essendo privo di una ispirazione sincera ,pur servendo a dare uno spessore
  culturale mediocre agli iscritti o seguaci dei DS , comunque possiede uno
  "specifico filmico" che da forza alla storia e lascia un messaggio
  in noi !!!
  La storia del Sig. Moretti non possiede invece niente di quel
  cinema che si guarda dopo aver
  pagato il biglietto !! E' solo fiction per una buona televisione !
  Accoglie lo spettatore in un piacevole e perfetto gruppo familiare ,lo attacca
  con il virus
  di una tragedia immensa come la morte del figlio e poi gli scarica addosso il
  suo ateismo
  negando l'idea cristiana che questo evento possa essere stato voluto da Dio
  ....
  E conclude con le immagini di una radiosa Costa Azzurra !!!
  Professore mi aiuti a capire ! Sono così ignorante da non cogliere il
  messaggio per cui la
  giuria di Cannes e i lettori abituali della "Repubblica" hanno
  classificato il film come
  "un capolavoro" ?   
  Io penso che il film sia stato un'ottima vetrina con uno spaccato dell'Italia
  dei DS in cui
  tutti sfoggiano bontà , self-control , autocritica , intelligenza
  ,comprensione anche di
  fronte alla tragedia di Andrea o al fallimento di una vita professionale.
  Le riflessioni sulla tragedia e sulla sua evitabilità poi non "muovono
  la storia" ma confondono
  lo spettatore sostituendo l'evento drammatico alla regola classica dell'azione
  drammatica  !
  E di fronte a tutto ciò dovremo sopportarci gli elogi della critica e le
  lezioni che a scuola,
  nei licei classici , si daranno con le proiezioni del film !
  Questa Italia che torna sempre a galla ,questa Italia che si autocelebra e
  autorappresenta non
  mi appartiene così come non appartiene a Lei !!
  Vorrei che il nostro amato paese fosse liberista ma anche libero nella cultura
  dando voce al
  pensiero di tutti !
  Ma questa ubriacatura di cultura , di bontà , di pace , di volontariato mi
  appaiono sempre di
  più etichette appiccicate come griffes sulle teste di coloro che si mettono
  in mostra !!
  Il vero confronto non c'è mai perché non si può accettare che l'altro sia
  stato più bravo
  senza attaccarlo magari per ....il conflitto d'interessi !
  Mi perdoni l'esternazione finale e la prego , non mi lasci nell'ignoranza !
  Grazie.
                          
  Voglia gradire i miei cordiali saluti :
                              
  ing. Giovanni Di Nicola - Napoli
                                        
  giadin@tin.it