09/11/2001

Buongiorno signor Pelanda,

 Mi chiamo Fausto Mazza, sono un capitano di lungo corso al momento
 impiegato, Bin Laden permettendo, come Comandante in 2a su di una nave da
 crociera di una americana.
Ho apprezzato moltissimo il suo articolo apparso su Repubblica "Un popolo
di guerrieri".
 Nel mio lavoro mi trovo spessissimo ad interagire con stranieri. Penso di
 essere uno dei tanti Italiani che molto spesso si sentono dire cose del
 tipo: "non sembri un italiano", "non pensavo che gli italiani fossero cosi
 bravi" e via di seguito.
 Parlo correntemente inglese, alle feste lo scherzo "sapete quale e' il
libro piu corto che sia mai stato scritto? l'elenco degli eroi di guerra
italiani" e' sempre molto apprezzato e popolare fra gli inglesi e gli anglofoni in
 generale. Inutile dire che fa sempre molto male sentir dire certe cose.

 E triste vedere che stiamo ancora pagando i conti di Badoglio e del Re
 insieme a tutte le successive decisioni, sbagliate o giuste a meta', prese
 dai nostri governanti.

 La classe politica, in 50 e + anni, e' riuscita a privare il nostro paese
 del culto dei suoi eroi e del ricordo di quella gloria militare che e'
stata duramente conquistata su molti campi di battaglia.

 E triste dover constatare che le generazioni piu' giovani (io ho solo 35
 anni) non abbiano assolutamente la piu' pallida idea di quanto le forze
 armate italiane abbiano dato, in termini di  impegno ed eroismo, in due
 conflitti mondiali.

 Mi scuso per lo sfogo e complimenti ancora per il suo articolo.

 Fausto Mazza