27/11/2000

Egregio professor Pelanda, chi Le scrive ha avuto il piacere di conoscerla in quel di Lecco alla presentazione del suo ultimo libro "Lo stato della crescita",  i suoi articoli su "Il Giornale" hanno sempre suscitato in me notevole interesse per i concetti esposti oltre che in piena sintonia con il mio pensiero, oltretutto si ricorderà nello specifico quello intitolato: perchè la classe operaia non va a sinistra, mi indusse a sciverle al Giornale che pubblicò la lettera, e le chiedo ancora di continuare l'argomento.

Ma torniamo al suddetto libro che io ho letto.
Scenario di evoluzione dei tecnodiritti. Molto interessante l'ipotesi che in futuro con internet il nostri idraulico riparerà il guasto a casa nostra via terminale o che l'infarto sia scoperto in anticipo mediante sensori collegati dal nostro corpo alla rete, speriamo che i nuovi terroristi del ventesimo secolo dismessi gli esplosivi, non trovino la maniera di intrufolarsi nella rete e da li seminare guai su scala globale.
Speriamo che si riesca alla fine a trovare il giusto mix come dice lei tra capitalismo e welfare, ma sarà difficile secondo me per le forti resistenze che si incontreranno soprattutto negli apparati pubblici, dove chi è abituato da una vita ad un certo modo di lavoro non si adeguerà mai  ai nuovi scenari che impone il mercato globale, anche perchè il progressivo invecchiamento della popolazione vedrà sempre più lavoratori ormai in la con l'età, non crede che questa tendenza sarà un freno al progetto di capitalismo di massa
Distinti Saluti
 
FULVIO VALAGUSSA
DOLZAGO-LC