| Egr. prof. Pelanda,
 Sono un assiduo ascoltatore della trasmissione "Prima
      pagina" e, anche se
 spesso le mie opinioni non coincidono con le sue, devo manifestarle
      il mio
 apprezzamento per il suo equilibrio nel modo di condurre la
      trasmissione.
 Le scrivo a proposito di quanto ha detto un ascoltatore nella
      trasmissione
 di questa mattina, che si lamentava per la faziosità di certi media
      circa
 il buono scuola decretato dalla giunta della Lombardia.
 
 In proposito, mi sembra che, per completezza d'informazione,
      bisognerebbe
 specificare alcuni punti:
 
 1- Il buono è destinato a tutti gli studenti di scuole pubbliche e
      private
 nella misura del 25% di quanto speso per le rette, con esclusione
      dei
 libri di testo e con una franchigia di quattrocento mila Lit.
 2- La quota massima rimborsabile è di 2milioni di Lit., che
      corrispondono
 ad una retta di 8milioni di Lit.
 3- Il reddito al di sopra del quale non si ha diritto al buono è di
      60
 milioni di Lit. l'anno, ma questa cifra è calcolata dividendo il
      reddito
 complessivo del nucleo famigliare per il numero dei suoi componenti.
 Esemplificando, una famiglia composta da padre, madre e figlio
      studente
 non avrà diritto al rimborso se il suo reddito complessivo sarà
      superiore a
 180 milioni, se i figli sono due il reddito complessivo massimo sarà 240
 milioni.
 
 Io ho avuto queste informazioni dai giornali che leggo, esse mi
      sembravano
 piuttosto chiare, ma potrei averle interpretate male, tuttavia
      vorrei
 porre, sui tre punti, delle domande:
 
 1- Quale scuola pubblica chiede una retta d'iscrizione superiore ad
      un
 milione e seicentomila Lit. (importo minimo per raggiungere il
      valore
 della franchigia)?
 2- Quale famiglia indigente può permettersi di pagare una retta, al
      netto
 del rimborso, di sei milioni?
 3- Una famiglia, composta da tre persone, con un reddito complessivo
      di
 180 milioni può essere considerata indigente?
 4- Poiché ritengo che i fondi per questo rimborso provengano dal fisco,
 che riguarda tutti i cittadini, sbaglio se ne deduco che, in qualche modo,
      si
 ha un trasferimento di risorse dalle fasce meno abbienti a categorie
      sociali
 più benestanti?
 
 La ringrazio per l'attenzione,
 
 Francesco Saviano
 Milano2, 24 novembre 2000
 
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