Caro Dottore, ho letto il suo articolo su "Il Giornale" intitolato "Un controllo su quello che si impara a scuola" che mi trova completamente d'accordo. Credo sia una necessità, che però mi spinge ad aggiungere che lei è coraggioso a scrivere queste cose dato il clima di conformismo culturale nel quale siamo immersi. Avrei solo da aggiungere una proposta, e qui rischio di passare anche più coraggioso di lei. All'elenco delle materie: matematica, pensiero logico, espressione linguistica, storia, scienze aggiungerei "Etica".
L'etica permette di distinguere ciò che è
bene da ciò che è male ed è insegnabile. Il primo a farlo, non dico
certo cose nuove, è stato Aristotele. Con l'introduzione della
ideologia il marxismo ha contribuito a mettere in crisi l'etica. Poi
anche altri hanno contribuito, sempre alla fine dell'800: Nietzsce e
Freud. Ora che la crisi è sopraggiunta per il marxismo ed è
certificata, e che anche Nietzsce e Freud non godono di ottima salute
non sarebbe pensabile ritornare alla natura e insegnare ai giovani cosa
e quali sono le virtù e i vizi? In fondo anche Gesù Cristo ha detto:
date a Dio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare.
Ritorniamo a far fare a Cesare quello che gli compete, in piena libertà.
Non ci lasciamo prendere dalla confusione tra morale ed etica. Sono due
ambiti completamente separati e lo stato non deve insegnare la morale
agli individui; l'etica credo sia suo dovere farlo. Ora non c'è nessuno
a farlo.
Cordiali saluti. Ing. Pierluigi Olmi
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