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            Egr. prof. Pelanda,
       
        sono uno studente della facoltà di Economia
        dell'Università di Torino. Leggo i suoi articoli su "il
        Giornale" e, in questa settimana, l'ascolto alla radio. Vorrei
        innanzitutto dimostrarle la mia simpatia: concordo infatti con molte
        delle idee che lei esprime attraverso i media (parola che io amo leggere
        alla latina, "media", e non all'inglese, "midia").
        In secondo luogo desidero parlarle del problema dei libri di testo
        faziosi. Al liceo ho dovuto studiare la storia su libri chiaramente di
        parte come il Gaeta-Villani ed il Desideri e quindi non posso non
        concordare con quanto affermato in proposito da alcuni esponenti della
        Casa delle Libertà. All'università  il fenomeno è di molto
        attenuato, ma comunque riesco ancora a trovare dei libri smaccatamente
        "marxisti". Proprio in questo periodo sto leggendo il manuale
        di Diritto Commerciale scritto da Gastone Cottino. Non so chi sia costui
        né che orientamento politico abbia, ma nel suo testo egli si lascia
        andare a commenti gratuiti sulla bontà del socialismo e a giudizi
        opinabili circa il liberalismo. Non sarebbe meglio spiegare il
        diritto commerciale o la storia evitando di fare polemiche politiche? 
        Ovviamente la risposta non può che essere "sì".
           
       
            La ringrazio per l'attenzione che mi
        ha accordato leggendo la mia lettera e le porgo tanti cari saluti.
       
        Mario Clericuzio
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