| Egregio Prof. Pelanda,Le scrivo questo mesaggio essenzialmente per complimentarmi con Lei
      pr
 il Suo articolo, apparso sulla prima pagina del Giornale di lunedi' 6
 Novembre e intitolato "Riforma, anche sui costi l'ignoranza e'
      totale".
 Chi le scrive e' un docente della non piu' esistente Scuola Media: per
 12 anni ho insegnato o, meglio, cercato di insegnare Inglese come
 maestro specialista nella ex Scuola Elementare laddove ho vissuto
 quotidianamente l'ipocrisia di vedere considerata la mia materia da un
 lato e ufficialmente molto importante e, dall'altro,  finita la
 retorica, ritenuta dai colleghi maestri (salvo qualche eccezione che non
 ha fatto ne' fa testo) un optional, non richiesto per di piu' che, se
 non ci fosse stato,  chissa' quanti fastidi in meno avrebbe causato.
      Pur
 essendo da decenni materia curricolare alle Medie, si sa quanto agli
 Italiani piacciano le Lingue Straniere e quanto le coltivino con amore e
 ambizione di saperle;  quindi, anche in questo grado di scuola ormai
 unico col precedente, l'Inglese (e le Lingue straniere in genere) non
 gode nei fatti dell'importanza che gli viene attribuita nei discorsi dei
 politici e degli esperti in Educazione  e Pedagogia.
 Concordo sostanzialmente con quanto da Lei espresso nel summenzionato
 articolo. Vorrei soltanto aggiungere due cose:
 a) anche in un sistema scolastico inteso come "investimento
      sociale" ci
 sara' sempre chi, per una ragione  o per l'altra,  e'
      svantaggiato e chi
 di studiare e stare dietro ai banchi non ha proprio voglia e
 preferirebbe andare a lavorare: si dovra' percio' pensare, offrendo loro
 delle opportunita' e delle possibilita' alternative, anche a queste
 tipologie di alunni: alla prima ha gia' pensato, almeno in linea
 teorica, la Costituzione coll'art.34, alla seconda , invece, ci si
 dovra' proprio pensare, attivando o riattivando forme di appendistato o
 formazione professionali: la vita e il lavoro insegnera' a questi
 ragazzi di piu' e di meglio della Scuola: alzarsi al mattino presto con
 qualsiasi tempo per affrontare un'altra giornata di lavoro e',  a mio
 modesto parere, molto piu' formativo ed educativo, che continuare a
 ripeter loro inutilmente che devono fare i compiti a casa, devono
 studiare bene,  devono essere disciplinati e seguire e partecipare
      alle
 lezioni (nella scuola la parola "dovere" e' stata bandita da
      molto tempo
 e l'espressione "senso del dovere" e' del tutto... insensata. Le
 sembrero' un insegnante definibile nel migliore dei casi
      "all'antica");
 b) e' ovvio che un sistema quale quello da Lei delineato e'
 improponibile per e alle Sinistre. e,  proprio per questo motivo,
 qualora si venissero ad avere in Italia le condizioni politiche per
 attuarlo concretamente, non solo si dovra' prevedere (ed e' estremamente
 facile) l'instancabile opposizione delle Sinistre stesse per
 demonizzarne e ostacolarne la realizzazione - in tutti i modi e con
 qualsiasi mezzo -  ma si dovra' anche tenere sempre adeguatamente
 presente che la stragrande maggioranza degli insegnanti e' - in misura
 maggiore o minore - di sinistra (dal PPI a RC); e, se e' vero che piu'
 di qualcuno e' perplesso se non proprio deluso da questi ultimi
 governi,  e' altrettanto vero che, non per questo, appare disposto a
 votare per il Centrodestra a eventuali elezioni politiche. Piuttosto si
 astiene; non e' di Sinistra per partito preso,  ma per mentalita'. E
      si
 sa (anche l'ex Ministro Berlinguer lo sapeva) che per realizzare una
 riforma scolastica, i docenti sono indispensabili. Non e' difficile
 immaginare che - quand'anche venissero varate riforme derivanti da
 concezioni come quelle da Lei descritte - le Sinistre avrebbero comunque
 buon gioco: se non altro avrebbero, per cosi' dire, i loro "soldatini
      "
 gia' piazzati (ai comandanti hanno gia' pensato promuovendo tutti a
 Dirigenti Scolastici e permettendo loro, con un corso di formazione, di
 passare all'ordine di Scuola superiore). E avendoli gia' piazzati, e'
 ancor meno difficile immaginare la loro resistenza piu' o meno occulta
 oltre alle probabili manifestazioni di piazza assieme agli studenti,
 manifestazioni senz'altro appoggiate  dai Sindacati  che
      manderebbero
 immediatamente a farsi benedire il concetto di "concertazione".
 ridiventando subito attivi e battaglieri.
 Ecco questo volevo dirLe
 Complimenti ancora per i Suoi  articoli (non solo per quello da me
 commentato)
 Distintamente
 
 S.Franzato
 
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