22/11/2000

Stim.mo Prof. Carlo Berlanda

I disastri ambientali, sempre più ricorrenti e figli dell'effetto serra, ci
indicano con drammatica attualità, la necessità di rivedere le nostre
abitudini in fatto di produzione e consumo energetici.
Soprattutto il nostro paese, in cui l'energia elettrica è prodotta per
massima parte con centrali termoelettriche, è responsabile di tali deleteri
effetti sull'ambiente, attraverso i fumi ed i gas in tal modo prodotti.
Tale atteggiamento è poi ancora più colpevole per il fatto che in Italia non
si fa praticamente nulla nell'ambito dei sistemi alternativi, quali i
combustibili derivati dalle biomasse (già attuata dal Brasile), l'eolico
(diffuso nell'Europa del Nord e negli USA) e il solare.
A proposto di quest'ultimo, risulta estremamente grave che, nonostante le
affermazioni di scienziati della levatura di Rubbia circa la concreta
fattibilità di centrali solari nel nostro paese, i nostri governanti
continuino imperterriti ad ignorare tranquillamente tali possibilità.
Non si capisce il motivo di tale inerzia, che farebbe intuire anche un'
azione nascosta di forti condizionamenti lobbistiche dei petrolieri.
E tale atteggiamento è tanto più grave in quanto è stato calcolato che se in
Italia si coprisse la superficie dei tetti esistenti con pannelli
fotovoltaici, che utilizzano il 10% dell'energia solare ricevuta, per
produrre energia elettrica, si potrebbe avere una produzione pari a quattro
volte tale nostro bisogno energetico.
Sarebbe pertanto sufficiente incentivare tali installazioni, per esempio
pagando il surplus prodotto dai vari privati, che istallino a loro spese
tali impianti sui tetti delle case di proprietà, due volte la tariffa, come
ho letto fa la Germania, per avere in breve tempo una enorme quantità di
energia pulita e rinnovabile.
Mi risulta che tale metodo sia già applicato in Germania.
Quando sarà attuato anche da noi?.
Grazie per la risposta.
Vittorio arch. Fiore
Via Cavour 56 14100 Asti
vfiore@tin.it