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          Egregio Professore,
         
                                       mi
          ha fatto piacere leggere il suo articolo dello scorso 28-02 " il
          deficit comunista" perchè ha fornito una spiegazione tecnica ad
          una mia sensazione molto epidermica: con l'attuale governo abbiamo
          galleggiato in un mare in tempesta,nella precedenta legislatura
          abbiamo galleggiato in un mare calmo e con un vento propizio, ma
          grazie alla bugia organizzata la cosa non non viene percepita. Non
          sono ottimista per il futuro a parte gli esiti della guerra planetaria
          la rielezione di bush  e la tenuta di berlusconi l'ostacolo più
          grande è che ci sono ormai due generazioni educate all'accatonismo
          sociale ed alla teologia del lamento ,a dire il vero non solo in
          italia,  questo è difficile da smontare; tutto deve essere
          dovuto,garantito addirittura le soluzioni devono arrivare ancora prima
          degl'ipotetici problemi. i soccorsi devono arrivare prima delle
          tragedie, la neve deve cadere già spalata. è difficile rimettere in
          moto una nazione così inerte in buona parte. in chi ha avuto
          un'educazione di tipo ottocentesco anche se era di sinistra esisteva
          il senso del dovere, di responsabilità individuale , il rispetto di
          ogni gerarchia anche in famiglia.
         
          E' questo che manca siamo stati cresciuti
          con il vietato vietare,con l'efficientismo burocratico è quindi
          giusto che continuiamo a sguazzare nel debito pubblico fino al
          giorno in cui ci sommergerà .sarà la grande alluvione a
          rimetterci sul cammino interrrotto dal '68 in poi non berlusconi. 
         
          cordiali saluti.
         
          Paolo B.
         
 
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