02/03/2001

EUROPA. SVIZZERA E RICICLAGGIO

E’ probabile che domenica prossima un referendum popolare non autorizzerà il Consiglio Federale a dare inizio ai negoziati per la partecipazione della Svizzera all’Unione Europea. Le ragioni sono molte, ma l’ultima causa di irritazione degli elveti è stato un rapporto di parlamentari socialisti francesi che in ben 300 pagine ha accusato la Svizzera di aver fatto troppo poco contro il riciclaggio del danaro sporco. Secondo Berna l’inchiesta dei parlamentari è una inframettenza indebita che ha  danneggiato presso la pubblica opinione  la piazza finanziaria. L’iniziativa socialista francese – surrettiziamente mirata  a scovare gli evasori fiscali di quel paese che vanta la più elevata tassazione in Europa - ha allarmato soprattutto coloro che più ci tenevano all’adesione, ossia  le banche ed altri internediari finanziari. L’imminenza del referendum ha reso l’iniziativa particolarmente inopportuna, così come inopportuna è stata giudicata in Svizzera la vendetta italiana che ha incluso la Svizzera tra i paradisi fiscali suscettibii di doppia tassazione per i ritardi nelle rogatorie  e talvolta i rifiuti svizzeri di levare il segreto bancario quando si trattava d’inchieste con malcelate finalità politiche e non di reati penali secondil il diritto svizzero.

Bisogna riconoscere che il riciclaggio di danaro più o meno sporco, oggi internazionalmente annoverato tra  grandi crimini, si sta sviluppando ed accelerando per il sorgere di sistemi di clearing facilitati dalla diffusione del web. Si devono peraltro riconoscere  i successi di organizzazioni come l’OCSE che sta ottenendo l’impegno di molti piccoli profit sanctuaries (è di pochi giorni fa l’adesione delle Isole Seychelles) di modificare entro 5 anni le loro legislazioni protettive dei capitali stranieri.. Tuttavia, la battaglia internazionale contro il riciclaggio di danaro sporco rischia di deludere il mondo,  perché  il vero intento non è di colpire i grandi mali dell’umanità (commercio di armi e di droga), ma essenzialmente di impedire le fughe di capitali dai paesi ad elevata tassazione. La battaglia contro il riciclaggio è in realtà un aspetto della guerra anticapitalistica.  Non per nulla essa annovera tra i più strenui combattenti gli esponenti della sinistra europea. Tutti costoro vogliono accrescere la tassazione dei capitali per detassare il lavoro dipendente e finanziare lo Stato sociale dato che solo dalla politica assistenziale essi traggono voti e quindi potere.

           Livio Magnani