10/03/2001

 Caro Prof. Pelanda,
 finalmente ho trovato il suo indirizzo su "Il Giornale" e provvedo
 perciò ad inviarle la seguente segnalazione, che ho già provato ad
 inviare a "tutti", inclusi parlamentari italiani e europei, ma "non
 glie ne può fregare  di meno"! Solo l'on. Raffaele Costa ha mostrato
 un certo interesse, ma la cosa sembra essere finita lì.
 MI auguro che almeno Lei non resti indifferente, e segnali
 apertamente la folle anomalia in qualcuno dei Suoi articoli.

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 Nell'Unione Europea, ed in particolare in Italia, non lo sa quasi
 nessuno, ma le frontiere, nell'Europa del tanto rinomato euro, non
 sono realmente abolite.
 È vero che si può viaggiare dall'estremo nord della Finlandia a
 Gibilterra portandosi dietro tutto quel che si vuole e senza oneri
 doganali, ma non si possono spedire merci da Milano a Ispra (VA)
 senza FARE DOGANA!
 Non ci credete?
 Il Centro Comune di Ricerca - CCR (ex Euratom) della Commissione
 Europea, un'organizzazione che più europea e comunitaria non si può,
 richiede tuttora che le merci ad esso dirette transitino per la
 Dogana di Ispra, ed i documenti accompagnatorii siano da questa
 vistati. Ciò in base alla legge 1 agosto 1960, n. 906, in
 particolare l'allegato F, art. 5, 6 e 7 (G.U. n. 212 del 31-8-1960),
 confermata dal Protocollo sui Privilegi e le Immunità della Comunità
 Europee, ratificato con legge 3 maggio 1966 n. 437.
 Se continuate a essere scettici (non e' facile crederci!), andate a
 controllare  di persona presso gli interessati (Ispra non è così
 lontana), e sappiatemi dire.
 Come prova posso trasmettere, se vorrete gentilmente fornirmi un
 numero di fax col nome del destinatario, il testo completo delle
 istruzioni ai fornitori italiani del CCR, dal quale risulta
 chiaramente quanto sopra esposto, e una bolla doganale di merce
 spedita dalla mia società al CCR.
 Si tratta chiaramente di materia di grande interesse per i
 responsabili delle  politiche comunitarie, in quanto ad occhio mi
 sembra una gravissima anomalia nel panorama europeo ed una
 violazione di tutti i trattati UE. Un'inchiesta giornalistica (volta
 a segnalare ed a capire "cui prodest" questo regime) ci starebbe
 bene, anche se probabilmente non produrrebbe alcun effetto.
 Chi ha interesse a mantenere la situazione invariata? Tutti: i
 doganieri che se ne stanno tranquillamente a vigilare su un confine
 mai esistito e che non deve dare molto lavoro; lo spedizioniere che
 provvede allo sdoganamento; e poi i fornitori, che lo sanno, e
 maggiorano le fatture per tenere conto dei costi aggiuntivi. O forse
 ci sono interessi occulti ben maggiori: avere un mezzo per non
 pagare l'IVA può far gola a molti...
 Il CCR (si tratta di super-statali!) paga le maggiori spese coi
 soldi dei contribuenti europei e tutti sono contenti.
 Solo il ministero delle finanze italiano (oltre ai contribuenti
 europei) avrebbe da guadagnare qualcosa, eliminando la Dogana di
 Ispra, ma è troppo occupato ad escogitare nuove tasse o a mascherare
 quelle vecchie per trovare il tempo di pensare ai risparmi!

 Grazie per l'attenzione e buon lavoro!

 Con stima e fiducia,


 Giuseppe Pranzo-Zaccaria