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 Caro Carlo, 
             non vorrei utilizzare il suo
            spazio a fini privati, nè, tantomeno, sostituirmi alla penna di
            Montanelli, tuttavia la lettera del Signor Pinciroli mi solletica
            troppo.
           
             Ed allora mi rivolgo a lei gentile
            Signor Pinciroli.
           
            Mi perdoni, ma lei da attivista di un
            partito che ha dominato l'Italia per quasi cinquant'anni si sentiva
            isolato, circondato, assediato?
           
            Ma ha idea di quante persone in Italia
            grazie alla militanza nella D.C. si sono imboscate in ogni posto
            dove fosse possibile vivere senza lavorare?
           
            Se Lei si sentiva accerchiato come pensa
            che si sentissero quelli che per cinquant'anni hanno cercato di
            scalzare la D.C. dal potere?
           
            Ed è poi sicuro che i suoi amici della
            destra D.C. siano stati triturati? Lo sa chi è il Presidente della
            Regione Lombardia?
           
            E cosa mi dice del Debito Pubblico e
            della situazione finanziaria in cui la D.C. ha ridotto l'Italia del
            1992?
           
            Del numero dei pubblici dipendenti, dei
            ferrovieri, dei postelegrafonici?
           
            Guardi, caro Pinciroli, Lei è libero di
            difendere la sua storia ed il suo passato come crede, ma il puzzo
            della D.C. c'era allora e continua ad esserci adesso, soprattutto
            tra le file di Forza Italia.
           
            Se Montanelli si turava il naso allora
            ed adesso non lo vuole più fare sono fatti suoi, certo è che,
            sondaggi alla mano, mi sembra ingeneroso dargli di quello che vuole
            stare con il potere.
           
            Che l'alternativa sia Rutelli è una
            cosa assai grama, ma ancor più gramo è che l'Italia del centro
            destra non sia riuscita ad esprimere niente di meglio di Berlusconi
            e della sua corte di ex-democristiani.
           
             Con simpatia
           
             Loris Cereda
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