02/02/2005

Caro Pelanda

ho appreso dai giornali che all’interno di Forza Italia si starebbero delineando due correnti contrapposte. Una avrebbe a capo i ministri Tremonti e Scajola, mentre l’altra sarebbe capeggiata dal ministro Pisanu e dal Governatore della Lombardia Roberto Formigoni e avrebbe il gradimento di Dell’Utri, Bondi e Cicchitto. A mio modo di vedere in questo momento al partito azzurro serve tutto tranne che nuove correnti. Il problema a mio giudizio è quello di collegare sempre di più il partito nazionale con le strutture cosiddette periferiche. Forza Italia sul territorio è disorganizzata e non riesce a svolgere quel ruolo di partito guida della coalizione che gli elettori fino ad oggi gli hanno sempre riconosciuto. Fra le cause che Berlusconi ha individuato nella recente disfatta della Casa delle Libertà, c’è soprattutto la carenza di informazione. Il governo in questi quattro anni ha fatto tanto buone cose che però la grande stampa e i mass media, controllati ed egemonizzati dalla sinistra, hanno cercato di nascondere ingigantendo a dismisura i problemi degli italiani e attribuendone tutte le responsabilità al Governo in carica:  dimenticando invece che i danni scaturiti dall’euro sono stati causati proprio da quel Romano Prodi che oggi, dopo aver malgovernato l’Europa, vorrebbe riprendere in mano le sorti della nazione.  Il partito sul territorio, soprattutto nelle province, avrebbe dovuto propagandare l’azione di governo attraverso l’organizzazione di iniziative adeguate. Invece non ha fatto nulla contribuendo ad alimentare la disinformazione. A Viterbo per esempio dove io vivo, lavoro e seguo la politica, alcuni mesi fa è stato nominato un commissario straordinario perché in Forza Italia, erano tanti i contrasti fra correnti, che era impossibile per qualsiasi coordinatore provinciale gestire il partito. Da Roma hanno mandato un deputato pugliese con il compito di sbrogliare la difficile matassa delle candidature al consiglio regionale del Lazio e al consiglio provinciale di Viterbo. Le scelte il commissario le ha fatte e non a tutti sono piaciute. Il peggio però è dato dal fatto che durante tutta la campagna elettorale l’apporto del partito (inteso in senso di apparato organizzativo) è stato del tutto inesistente e sa perché? Perché il deputato pugliese se n’è tornato in Puglia per sostenere la candidatura di Fitto e a Viterbo non si è fatto più vedere senza lasciare un suo sostituto a gestire il partito. Ha regnato insomma la totale anarchia. Anche qui la disfatta è stata totale. Ora mi chiedo. Possibile che Bondi, Cicchitto, o chi per loro ha avuto l’infelice idea di nominare questo commissario, non si sia posto il problema di chi avrebbe gestito il partito nel periodo elettorale a Viterbo mentre questo se ne stava in Puglia? Non era più logico nominare un commissario del Lazio che poteva tranquillamente muoversi fra Viterbo e il resto della Regione? Vede, questi sono i motivi che mi inducono a ritenere l’attuale classe dirigente di Forza Italia totalmente incapace di guidare il partito fino alle politiche del 2006. Queste sono le scelte assurde e controproducenti che portano Forza Italia e il centro destra alla sconfitta creando sconcerto e rabbia fra gli elettori. Possibile che nessuno riesca a capirlo. Quanti casi ci sono stati in Italia identici a quello di Viterbo? Sapere che Tremonti e Scajola faranno la guerra a Pisanu e Formigoni e viceversa di certo non mi induce a guardare positivamente al futuro. Perché ricordo bene che le correnti sono state la principale rovina dei partiti della prima repubblica, Dc e Psi in testa. Ora stanno lacerando Alleanza Nazionale e Fini, che lo ha ben compreso, sta correndo ai ripari. In Forza Italia invece le correnti si vanno delineando e questo, senza essere un profeta di sventura, mi porta sempre più a vedere Romano Prodi a Palazzo Chigi.

 

Americo Mascarucci