16/05/2004

Illustre Dottor Carlo Pelanda, sono uno dei Suoi tanti lettori e mi sono veramente "beato" oggi leggendo il Suo articolo, come altre volte mi capita, su il Giornale, titolato " Il Pericolo Negato".

Finalmente, mi sono detto, dopo anni che scrivo all' "amico di penna" ( od epistolare) Dottor Paolo Granzotto, una risposta seria, consapevole, sul tema del pericolo islamico, della necessità del Vostro totale coinvolgimento di Giornalisti di dotta Cultura.
Era indispensabile  esplicare il Vostro impegno, prima di richiedere  a noi cittadini di dover impegnarci non solo con parole ma con fatti, come richiestoci dall'altrettanto "amico di penna" Dottor Paolo Guzzanti, ma non sapevamo e non conoscevamo i termini del confronto.
Sono totalmente d'accordo, per quanto può valere il mio giudizio, per quello da Lei riportato sull'articolo stesso.
Così bisogna incitare il popolo, per tentare di risvegliare il raziocinio, la ragione, l'orgoglio, davanti all'imperante fondamentalismo Islamico, che vuole in tutti i modi,farci diventare una loro "Colonia".
E ci riuscirà, se l'Europa tutta non sarà coesa e lo combatterà senza paure e ansietà.
Ma finchè avremo al comando dell' europa, uomini come Prodi, che non ha il coraggio di dimettersi di fronte alla ambiguità di comportamento delle sue doppie mansioni ( di Capo della Ue e di Capo del Triciclo Sinistro italico) la speranza si riduce sempre più giorno dopo giorno.
Dimostriamoci, noi Italiani, di non essere codardi alla Zapatero, di fronte al terrorismo: solo così potremo sconfiggerlo, compreso il prode Prodi, Le pare ?.
Distiti ossequi ed ancora grazie,            
     Edoardo A. Padova.