Illustre Dottor Carlo Pelanda, sono uno dei Suoi tanti lettori e mi sono veramente "beato" oggi leggendo il Suo articolo, come altre volte mi capita, su il Giornale, titolato " Il Pericolo Negato".
Finalmente, mi sono detto, dopo anni che
scrivo all' "amico di penna" ( od epistolare)
Dottor Paolo Granzotto, una risposta seria, consapevole, sul tema
del pericolo islamico, della necessità del Vostro totale
coinvolgimento di Giornalisti di dotta Cultura.
Era indispensabile esplicare il
Vostro impegno, prima di richiedere a noi cittadini di dover impegnarci
non solo con parole ma con fatti, come richiestoci dall'altrettanto
"amico di penna" Dottor Paolo Guzzanti, ma non
sapevamo e non conoscevamo i termini del confronto.
Sono totalmente d'accordo, per quanto può
valere il mio giudizio, per quello da Lei riportato sull'articolo
stesso.
Così bisogna incitare il popolo, per
tentare di risvegliare il raziocinio, la ragione, l'orgoglio, davanti
all'imperante fondamentalismo Islamico, che vuole in tutti i
modi,farci diventare una loro "Colonia".
E ci riuscirà, se l'Europa tutta non sarà
coesa e lo combatterà senza paure e ansietà.
Ma finchè avremo al comando dell'
europa, uomini come Prodi, che non ha il coraggio di dimettersi di
fronte alla ambiguità di comportamento delle sue doppie mansioni ( di
Capo della Ue e di Capo del Triciclo Sinistro italico) la speranza si
riduce sempre più giorno dopo giorno.
Dimostriamoci, noi Italiani, di non essere
codardi alla Zapatero, di fronte al terrorismo: solo così
potremo sconfiggerlo, compreso il prode Prodi, Le pare
?.
Distiti ossequi ed ancora grazie,
Edoardo A.
Padova.
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