28/03/2003

Egregio dott. Pelanda,
 
la ringrazio per avermi fatto chiarezza e per i consigli che mi ha dato. Le scrivo questa e-mail per tutt'altra cosa:  sul "Libro nero del comunismo" (edito da Mondadori e uscito ultimamente con "il Giornale") ho trovato una parte molto interessante riguardante Che Guevara. Questa storia a me era sconosciuta francamente, volevo quindi sapere da lei se mi può confermare quanto scritto dal documento tratto da quel libro che le allego in  formato "Microsoft Word" (.doc).
 
In attesa di una sua risposta, la ringrazio anticipatamente.
Cordialmente
Matteo Bernabè

www.idealiberta.3000.it
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Sent: Tuesday, April 22, 2003 3:45 PM
Subject: Re: LETTERA PER CARLO PELANDA

E' abbastanza semplice. L'Amministrazione Clinton aveva valutato l'opzione di abbattere il regime di Saddam. Una prima volta con un golpe interno (1995) poi sospesa per timore delle conseguenze e nel (1998), sospesa anche questa (forse per non pregiudicare il tentativo di pacificazione in Palestina ed il progetto Rinascimento africano). L'Amministrazione Bush, invece, ha deciso senza troppi dubbi. I motivi li trova studiando un po'. Non capisco, francamente, perchè ritiene così importante o anomalo il punto. Si ricordi che esiste una grande continuità nella politica estera Usa, cambiano solo i mix tra bastone e carota nelle diverse amministrazioni nell'ambito di una medesima percezione di responsabilità ordinativa globale. Dove l'interesse nazionale coincide con la stabilità mondiale. Cominci a studiare la materia dalla riflessione interna negli Usa a seguito del ritiro dagli affari mondiali dopo la Prima Guerra, causa non secondaria dello scoppio della Seconda. Da allora l'impegno mondiale degli Usa è anche percepito, internamente, come strumento di prevenzione della Terza (da, cui, per esempio, l'enfasi su una Onu più efficiente sul piano degli interventi ordinativi). Quando ha studiato, se ha piacere, mi ricontatti.
Suo Carlo Pelanda     
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From: idea.liberta
Sent: Tuesday, April 22, 2003 2:53 PM
Subject: Re: LETTERA PER CARLO PELANDA

Egregio dott. Pelanda,
 
la ringrazio molto per la sua risposta tempestiva. Oltre a questo, volevo chiederle se sapeva qualcosa in più sul PNAC, visto che lei lavora per queste cose e un suo parere sarebbe molto autorevole e importante non solo per me.
Il giorno dopo alla sua risposta ho inviato un'e-mail simile a quella che le avevo inviato al suo collega Marcello Foa (non certamente perchè mettevo in discussione quello che aveva affermato nella risposta, ma per avere più pareri e opinioni possibli) e ho trovato delle divergenze (quella evidenziata in grassetto) nella risposta del suo collega che riporto qui di seguito:
 
"la ringrazio per la sua e mail. Confesso: non conoscevo il sito newamericancentury e le sono debitore per la segnalazione. Conosco però alcuni degli autori e in particolare Kagan, che è l'ideologo a cui si ispira Bush. Per essere breve posso dirle che:
 
a) è falso che l'Amministrazione Bush abbia pianificato la guerra prima dell'11 settembre
 
b) è vero che la nuova dottrina prevede la supremazia Usa, ma questa non è una novità. Dal crollo dell'Urss gli Usa sono l'unica superpotenza. Quel che sta cambiando, dopo l'11 settembre, è il modo in cui l'America esercita la propria supremazia: è molto più diretta e determinata rispetto al passato (dottrina della guerra preventiva) perchè ritiene di dover difendere interessi vitali . Dunque talvolta è, diciamo così, meno paziente con gli alleati che dissentono.
 
So che nelle prossime settimane verrà pubblicato, anche in Italia, l'ultimo libro di Kagan sulla forza degli Usa e la debolezza dell'Europa. Le suggerisco di leggerlo se vuol cogliere il retroscena culturale della nuova politica di Bush.
 
Cordialmente
 
Marcello Foa"
 
Potrei avere da lei una spiegazione perchè Marcello Foa mi ha detto: "a) è falso che l'Amministrazione Bush abbia pianificato la guerra prima dell'11 settembre" e lei: "La guerra contro l'Irak è stata decisa dall'Amministrazione Clinton nel 1998 come chiusura di un'infezione"  . Forse potrei avere interpretato male? Sono abbastanza confuso e confido in una sua risposta.
La ringrazio anticipatamente.
Matteo Bernabè
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Sent: Thursday, April 17, 2003 4:10 PM
Subject: Re: LETTERA PER CARLO PELANDA

Grazie Matteo. Prima del settembre 2001 fa testo l'articolo di Condolezza Rice "The National Interest" pubblicato, se ricordo bene, su Foreign Affairs. Quella è linea poi adottata. Le teorie ordinative che implicano un ruolo più attivo degli Usa le trova a partire dal 1990.
La guerra contro l'Irak è stata decisa dall'Amministrazione Clinton nel 1998 come chiusura di un'infezione. Poi è stata posposta per i problemi posti dalla Russia e per la priorità di tenere buona questa ultima sui Balcani. Bush ha semplicemnte ripristinato quel piano connettendolo al resto delel azioni ordinative, tra cui la pacificazione della Palestina. Suo CP
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From: idea.liberta
Sent: Thursday, April 17, 2003 3:34 PM
Subject: LETTERA PER CARLO PELANDA

Egregio dott. Pelanda,
 
qualche giorno fa ho letto un articolo (tratto dall' "Internazionale") riguardante il PNAC (progetto per il nuovo secolo americano) e devo dire che un po' ha sconvolto le mie idee (che sono per la libertà, che porta con se anche i valori della pace, e sono quindi sostenitore di questa guerra per la liberazione del popolo iracheno). Secondo quello che ho letto, il PNAC è un'associazione di estrema destra che ha tra i suoi capi Donald Rumsfeld, Dick Cheney e altri membri dell'amministrazione Bush jr., e ha come progetto l'affermazione degli USA come unica potenza mondiale dal punto di vista economico, politico e militare. Secondo questa associazione, la guerra contro Saddam era già stata preventivata prima dell'11 settembre 2001, per affermare questo progetto. Qualche sospetto ovviamente mi è venuto... io vorrei avere una sua opinione su come questo PNAC influisca sulla politica estera americana, visto che sarà molto inquietante il panorama se dovesse verificarsi quello scritto sul sito www.newamericancentury.org .
Spero che mi potrà rispondere, perchè ci tengo molto ad un suo parere.
 
La ringrazio anticipatamente
Cordiali saluti
Matteo Bernabè
 
LA INVITO A VISITARE IL MIO SITO www.idealiberta.3000.it
Scopriamo insieme chi è stato il mito Guevara, il leader comunista cubano da sempre amato da tutte l




Di buona famiglia, nasce a Buenos Aires nel 1928, Ernesto Guevara De La Serna detto "CHE". Appassionato di viaggi in motocicletta, gira in lungo e in largo per l'America Latina, conosce luoghi e realtà diverse. E' affetto da asma cronica, ma ciò non gli impedisce di laurearsi in medicina agli inizi degli anni '50. In Guatemala viene a conoscenza delle precarie condizioni di fame e miseria delle popolazioni sottoposte al Regime di Dittatura Comunista di Jacobo Arbenz. A causa dei forti interessi economici degli Stati Uniti in Guatemala, viene inviato un contingente militare statunitense a rovesciare il dittatore. Comincia così un odio smisurato da parte del "CHE" verso gli Stati Uniti. In una notte del 1955, Guevara incontra in Messico un giovane avvocato cubano in esilio che si prepara a rientrare a Cuba, Fidel Castro. Subito entrano in sintonia, condividendo gli ideali, il culto dei "guerriglieri" e la volontà di espropriare il dittatore Batista dal territorio cubano. Il CHE sbarcherà a Cuba insieme a Fidel e altri guerriglieri in esilio. Nel 1956, autonominatosi comandante di una colonna di partigiani, si fa notare per la sua crudeltà e determinazione. Un ragazzo non ancora ventenne, un guerrigliero della sua unità, rubò per fame un pezzo di pane ad un compagno. Senza processo o interrogatorio, Guevara lo fece legare ad un palo e giustiziare mediante fucilazione. Nel 1958 riporta la prima "vittoria" sui miliziani del regime di Batista a SANTA CLARA. Un treno carico d'armi viene intercettato e bloccato dalla sua unità armata, facendo prigionieri una cinquantina di soldati; in seguito a questa operazione, il dittatore Batista fugge sconfitto e Guevara fu nominato "procuratore" (boia) della prigione della CABANA. La popolazione cubana era in festa, non sapevano che i successori di Batista avrebbero portato molto più morti e disperazione che la speranza di una vita migliore!

L'ufficio in cui esercita Guevara, diventa teatro di torture e omicidi tra i più efferati. Secondo alcune stime, sarebbero stati uccisi oltre 20.000 persone, per lo più ex compagni d'armi che si rifiutavano di obbedire e che si conservavano, al contrario del "CHE", democratici e non violenti. Nel 1960 il "pacifista" GUEVARA, istituisce un "campo di concentramento" sulla penisola di GUANAHA, dove trovarono la morte oltre 50.000 persone colpevoli soltanto di non condividere i suoi ideali di "PACE E FRATELLANZA"!! Ma non sarà il solo campo, altri ne sorgeranno come a Santiago di Las Vegas dove c'è il campo Arco Iris, nel sud'est dell'isola sorge il campo Nueva Vida, nella zona di Palos si istituisce il campo Capitolo, quest'ultimo è un campo speciale per bambini sotto i 10 anni! Se una persona si era resa colpevole di reato a sfondo politico veniva arrestata insieme a tutta la famiglia.

La maggior parte degli internati veniva lasciata con indosso le sole mutande, le celle non erano mai pulite, si lasciavano a marcire per anni nei propri escrementi in attesa di fucilazione o torture indicibili. Successivamente gli fu conferito l'incarico di Ministro dell'Industria e presidente del BANCO NACIONAL, la Banca centrale di Cuba. Guevara non perde tempo a mettere in pratica il suo"modello sovietico".

Elogia l'odio per le proprietà e per lo "sporco" denaro ma sceglie di abitare in una grande e lussuosa casa colonica in un quartiere residenziale a l'AVANA. Impone la povertà forzata alla popolazione mentre lui vive nel lusso più abominevole in cui si possa trovare un COMUNISTA.


Pratica sport impensabili per l'economia di Cuba, sia allora che oggi. La vita "comoda" e l'ozio ammorbidiscono il guerrigliero Guevara; mette su qualche chilo e passa il tempo tra un party e le gare di tiro a volo, ma non disdegna la caccia grossa e la pesca d'altura. In omaggio a Lenin, chiama il suo primogenito Vladimir. Nel suo testamento, da buon allievo della scuola Maoista-Leninista del Terrore, scrive: "AMO L'ODIO, BISOGNA CREARE L'ODIO E L'INTOLLERANZA TRA GLI UOMINI, PERCHE' QUESTO RENDE GLI UOMINI FREDDI, SELETTIVI E LI TRASFORMA IN UNA PERFETTA MACCHINA PER UCCIDERE". Queste parole non vengono da Heinrich Himmler, il fondatore e ideatore delle SS germaniche, bensì dall'uomo che per oltre 30 anni è stato falsamente mitizzato come simbolo di pace e uguaglianza, di amore per il prossimo e di fratellanza. Guevara si adopera a diffondere sistematicamente la guerriglia in giro per il mondo, il suo motto: "Creare due, tre, mille Vietnam!"

Nel 1963 è in Algeria dove si unisce a Dèsirè Kabila, un marxista, grande sterminatore di popolazioni civili. Il suo continuo desiderio di diffusione per la lotta armata, lo porta del 1967 in Bolivia dove si allea col Partito Comunista Boliviano ma non riceve alcun appoggio da parte della popolazione locale, nessuno di loro si unisce alla sua unità di guerriglieri.

Isolato e braccato, Ernesto Guevara De La Serna detto "CHE", venne catturato dai miliziani locali boliviani e giustiziato il 9 ottobre 1967.

Molti lati di questa vicenda non furono mai chiariti come non si saprà mai quali responsabilità ha avuto Fidel Castro nella morte del "CHE".




Ecco, a sinistra, il documento con il quale presentarono la notizia i giornali locali dell'epoca. Dopo la sua morte, Fidel Castro ricopriva la carica di massima autorità al governo di Cuba ancora vigente ai giorni nostri. Di tutto questo orrore sopra descritto non si è mai saputo niente di ufficiale fino alla grande fuga del popolo cubano del 1980.

Milioni di cubani si riversarono nella locale Ambasciata del Perù chiedendo asilo politico per la vita durissima imposta loro dal Regime Dittatoriale Comunista.


Castro concesse a solo 125.000 persone il permesso di lasciare l'isola, permesso dato solo a chi conveniva a lui... Fu concesso l'asilo politico agli internati dei manicomi criminali, ai peggiori individui, ai mutilati, ai delinquenti comuni, ai poveri senza fissa dimora, ai barboni, a gente che Castro non considerava esseri umani, a gente a cui diceva di interessarsi molto! Castro approfittò della situazione per liberarsi definitivamente di questi rifiuti umani (diceva lui) scaricandoli alla tanto odiata America.

Oggi, tutto questo orrore continua indisturbato, prima con il "CHE" e ora con Fidel. Le torture, i campi di sterminio, le fughe in massa da CUBA, sono all'ordine del giorno!

A Cuba si giustiziano con la fucilazione persone indiziate di reato senza un regolare processo!


Questo documento è tratto dal capitolo " L'America Latina alla prova" pag. 608 dell'opera: "Il Libro Nero del Comunismo"
© 1998 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Milano