02/05/2001

Egregio Professore,

le accludo l'ultimo articolo pubblicato su L'OPINIONE di Aprile 2001.
Con immutata stima.
Gianfranco Rossetto

 

( pubblicato su L’OPINIONE di Marzo 2001)

 

 

Caro Direttore,

                         il lungo calvario ( politico, burocratico e amministrativo) delle Isole Minori , non è ancora finito .

 

In un mio precedente articolo ( “ l’ultima spiaggia delle Isole europee” – OPINIONE del...) mi dichiaravo fiducioso : speravo nel Consiglio europeo di Nizza (7-9 dicembre 2000) e nel conseguente Rapporto sulla Coesione   della Commisione ( 31 dicembre 2000 ) per veder riconosciuto ai cittadini delle Regioni insulari , non di avere più degli altri , ma di essere cittadini come gli altri.

 

Sono stato purtroppo eccessivamente ottimista. Infatti , ancora non ci siamo !

Ma, bisogna riconoscerlo, un gran passo avanti è stato fatto : “ E’ ufficiale ! siamo svantaggiati” . Infatti è questo il titolo che hai sparato in prima pagina de l’OPINIONE del 29 Dicembre 2000.

 

Ma se il criterio di situazione svantaggiata  è stato riconosciuto, perchè mai non si puo’ ancora dire di essere  soddisfatti e sereni per il futuro ?

Per due motivi :

-         si tratta di dichiarazioni programmatiche

           e

-         i criteri territoriali, geografici e sociali - essenziali per le Regioni insulari - non sono stati esplicitamente aggiunti  agli attuali criteri di eleggibilità (legati essenzialmente al PIL) per i finanziamenti comunitari.

 

E non ci tranquillizzano nemmeno le dichiarazioni del Commissario Barnier : questi infatti ,come responsabile delle Politiche regionali, rispondendo il 24 Ottobre 2000 alle fondate preoccupazioni dell’On Segni , Segretario generale dell’Intergruppo Isole del Parlamento europeo, ebbe a dichiarare : “ ... ho preso la decisione di avviare uno studio sulla situazione socioeconomica delle Isole, al fine di tracciare una sorta di bilancio e una diagnosi, il più possibile precisi, su tali regioni insulari e non manchero’ di presentare io stesso i risultati di detto studio che, spero, possano essere disponibili nel secondo semestre del 2001.... e che mi consentirà di preparare gli orientamenti per la futura politica regionale per il periodo 2006-2013” .

 

Gli studi e le Commissioni parlamentari mi ricordano...le calende greche !

 

Per fortuna, con grande tempismo, l’Intergruppo Isole del PEUR e l’Intergruppo Isole del Comitato delle Regioni hanno indetto a Cagliari ( 23-24 Febbraio 2001) una Conferenza “ Le Isole dell’Unione Europea dopo Nizza” alla quale hanno partecipato le Regioni  Sicilia , Sardegna, Corsica, Baleari, Canarie e  Creta.

 

Questa Conferenza ha adottato la cosiddetta “ Dichiarazione di Cagliari” i cui punti salienti , indirizzati alla Commissione europea,  sono:

-         invito a  prendere in considerazione non solo i criteri legati al PIL , ma anche quelli territoriali, geografici e sociali

-          esigenza di concretizzare il riconoscimento dell’esistenza di vincoli specifici che influenzano negativamente le Isole, con l’elaborazione di politiche suscettibili di limitare le incidenze socio-economiche di tali   vincoli naturali

-          invito a creare uno strumento finanziario specifico alle Isole nella futura politica dei Fondi Strutturali

-         necessità di adottare, nel Regime degli Aiuti di stato e della Fiscalità, delle misure specifiche alle Regioni Insulari

-         invito ad  inserire  ,  nel quadro del Libro Bianco sulla “ Gouvernance” , dei dispositivi suscettibili di permettere un approccio coordinato degli strumenti e delle politiche comunitarie per le Regioni Insulari

-         richiamo affinchè la futura politica di Coesione sia applicabile non solo ai nuovi Stati membri e alle loro Regioni, ma anche alle Regioni , appartenenti ai Quindici , che soffrono di handicaps geografici e naturali

-         invito ad analizzare la specifica situazione delle Isole in rapporto alla liberalizzazione del mercato dell’energia dando una priorità allo sviluppo dell’energia rinnovabile nelle Isole tramite degli incentivi finanziari e fiscali

-         necessità di promuovere una politica ed una legislazione a favore delle energie rinnovabili per le Isole che non sono collegate alle Reti Transeuropee dell’energia , affichè possano essere selezionate come azioni-pilota e beneficiare quindi di un sostegno finanziario adeguato

-         necessità di promuovere le infrastrutture di trasporto ed  energetiche legate al Continente e di prevedere misure specfiche  per i futuri programmi TEN nei quali le Regioni insulari non sono ancora sufficientemente  presenti

-         invito a creare delle “Autostrade del Mare “ nel Mediterraneo e ad orientare maggiormente le Reti transeuropee verso dei corridoi marittimi plurimodali  in grado di permettere alle Isole di integrarsi con le grandi direttrici di Trasporto internazionale

-         invito a realizzare un Libro Bianco sulla Politica integrata in favore di tutte le Regioni insulari dell’UE

-         necessità  di costituire un “ Gruppo insulare interservizi” presso il Segretariato generale della Commissione europea

 

Gli altri punti sono indirizzati :

 

-         alla Commissione per le Isole della CRPM ( Conferenza delle Regioni periferiche e marittime dell’UE) affinchè approfondisca durante la prossima riunione di Porto Vecchio nel Giugno 2001 l’insieme di questi orientamenti nel quadro del suo Studio “ Dimensione insulare e ultraperiferica in Europa”

-          

-         al Comitato delle Regioni affinchè elabori un piano di azione sul problema dell’insularità secondo il Trattato di Amsterdam

-          

-         a tutte le Regioni insulari affinchè costituiscano un Gruppo di Lavoro,

     comprendente politici e tecnici di tutte le Isole dell’UE, incaricato di  

     coordinare tutte le iniziative di interesse comune.

 

 

 

 

Come si puo’ notare , molto  ma molto resta ancora da fare !

 

Bisogna comunque dire che alcune Regioni insulari si sono già mosse : la Corsica, per esempio, nel Luglio 2000  aveva presentato alla Commissione europea un “ Pro memoria per un riconoscimento delle specificità insulari della Corsica nell’Unione europea”.

Il Commissario Barnier ha recentemente presentato alle autorità francesi le linee principali della risposta che la Commissione , entro un paio di mesi, ufficialmente darà alle richieste di deroghe della Corsica.

Alcune  deroghe , sull’IVA di alcuni prodotti e beni , sembrano che potranno essere accolte mentre per altre, relative all’Agricoltura e all’Itticoltura, non sembra che ci siano speranze.

 

Non ho notizie di iniziative analoghe da parte delle nostre Isole nè da parte dell’Ufficio Isole Minori insediato presso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.